Fantastica vol. 17 – Prometeo vol. 4 – Recensione

Pubblicato il 2 Luglio 2015 alle 12:42

Arriva un nuovo emozionante capitolo di Prometeo, la saga fantascientifica di Christophe Bec e Stefano Raffaele pubblicata nella collana Fantastica di Mondadori Comics! Il destino del genere umano diventa sempre più cupo perché sta per giungere… il tredicesimo giorno!

Gli amanti della fantascienza, del fantasy e dell’horror hanno trovato pane per i loro denti grazie a Fantastica, collana targata Mondadori Comics che sta proponendo materiale bd di qualità eccellente. Tra le pietre miliari finora tradotte, spicca Prometeo, saga dai toni apocalittico/fantascientifici scritta dal bravissimo Christophe Bec e disegnata dal talentuoso Stefano Raffaele. A dire il vero, inserire la serie in un preciso contesto di genere è difficile, dal momento che, pur essendo tendenzialmente fantascientifica, la trama di Prometeo è ricca di svariati elementi.

Ci sono suggestioni di tipo cospiratorio che potrebbero piacere ai fan di telefilm stile X-Files. Non mancano riferimenti alla fisica quantistica, particolari mutuati dalle spy story e persino momenti che possono far pensare al fantasy e alle narrazioni a tematica mistico/esoterica. Questo quarto volume, per esempio, si apre con una splendida sequenza incentrata sul leggendario Perseo intento a combattere contro la mostruosa Medusa.

Il citazionismo è insistente e si colgono echi di film come Il Villaggio dei Dannati (ci sono inquietanti bambini biondi somiglianti a quelli della celebre pellicola), richiami a romanzi, a testi di vario tipo e così via, e la trama è complessa, labirintica, caratterizzata da una molteplicità di ambientazioni che la rende coinvolgente e mai noiosa. Bec costruisce un’atmosfera di suspense innegabile, giocando con gli enigmi e ricorrendo a un incedere narrativo lento e riflessivo. Ma poi all’improvviso inserisce sorprese e colpi di scena che accelerano il ritmo della storia.

Sebbene, come ho scritto, la trama sia complicata, a causa dei tanti personaggi coinvolti, è sempre comprensibile. Come sanno coloro che stanno seguendo Prometeo, la situazione del nostro pianeta è terribile. Un giorno, senza apparente motivo, si verifica un orribile disastro alle ore 13.13. Dopodiché, nelle giornate successive, altri eventi catastrofici si susseguono sempre allo stesso orario. E’ evidente che esiste una spiegazione ed è collegata al numero tredici. Cosa sta succedendo, dunque? I credenti ritengono che sia arrivata la fine del mondo. Gli scienziati che invece la risposta sia legata forse agli alieni. C’è per caso un’invasione extraterrestre in atto?

A tali angosciose domande tentano di dare soluzioni scienziati tormentati, militari freddi e spietati, agenti segreti infidi, politici corrotti e giornalisti d’assalto ansiosi di ottenere uno scoop. In parole povere, un vasto pantheon di character le cui psicologie sono descritte da Bec con abilità. Senza spoilerare, mi limito a spiegare che in questa nuova uscita le cose si faranno proprio preoccupanti. Gli incidenti si verificano ormai a cadenza regolare da dodici giorni. E qualcuno scopre una verità agghiacciante: nel tredicesimo giorno ci sarà il cataclisma definitivo e poche persone si salveranno: quelle cioè che il Presidente degli Stati Uniti ha deciso di selezionare e di mettere al sicuro. In pratica, una sparuta elite di privilegiati. Il resto dell’umanità morirà.

Può darsi che gli extraterrestri esistano veramente. Può essere che abbiano davvero deciso di invadere la terra. Ma se non venissero dallo spazio, come molti ritengono? E cosa accadrà quando la notizia finora tenuta segreta del cataclisma imminente viene rivelata da una giornalista in diretta televisiva? Bec, con il pretesto di una vicenda sci-fi, affronta tematiche importanti come quelle della mancanza di scrupoli degli ambienti politici e militari, dell’arroganza della scienza, degli atroci esperimenti nazisti e delle loro conseguenze, della struttura del tempo, del conflitto tra spiritualità e scienza. E lo fa scrivendo testi e dialoghi intensi, mai verbosi e retorici, caratterizzati da un’espressività fredda e clinica alla Stanislaw Lem o alla J.G. Ballard (il cui concetto dell’estetica del disastro permea l’intera story-line).

Prometeo è ottimo anche per quanto riguarda i disegni. Stefano Raffaele realizza tavole di notevole impatto visivo, con un tratto naturalistico e accurato che rende giustizia alle situazioni drammatiche immaginate da Bec. Alterna inquadrature minuscole, con primi piani dal taglio cinematografico, ad altre più ampie e spaziose e il risultato complessivo è pregevole. Insomma, Prometeo è un fumetto che può soddisfare sia quei lettori che cercano l’intrattenimento sia quelli che prediligono letture in grado di far riflettere. Da non perdere.

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