Recensione: Buck Rogers Vol. 1: Shock Futuro

Pubblicato il 18 Gennaio 2011 alle 12:00

Autori: Scott Beatty (testi), Carlos Rafael (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,94, 16,8 x 25,7, pp. 160


Devo fare una confessione: ho un debole per certi personaggi creati nel secolo scorso, nell’ambito delle riviste popolari e della cosiddetta letteratura pulp, che sono entrati nell’immaginario statunitense di intere generazioni e hanno avuto un ruolo rilevante non solo nei romanzi, ma anche al cinema e nei fumetti, rivelandosi veri e propri fenomeni multimediali ante litteram.

È il caso di John Carter di Marte, tanto per fare qualche nome; di Conan il Barbaro; di Solomon Kane; di Doc Savage l’Uomo di Bronzo; di Lone Ranger; e, per esempio, di Buck Rogers, uno dei primi, gloriosi eroi fantascientifici del Novecento.

Tutti i character da me citati hanno avuto, nel corso del tempo, pregevoli versioni a fumetti (e ne potrei elencare altri ma vi risparmio) e Buck Rogers non ha avuto un destino diverso. Creato nel 1928 dal romanziere Philip Frances Nowlan, ebbe subito notevole successo e le sue avventure furono pubblicate sia in volume sia sulla gloriosa rivista sci-fi Amazing Stories.

Le storie di Buck Rogers, pilota ed astronauta che, per una serie di circostanze, finiva nel futuro e viveva avventure in mondi immaginifici, secondo alcuni, anticiparono molti stilemi della fantascienza classica, in particolare, della space-opera. Per soddisfare le esigenze dei fan, Nowlan si decise a far realizzare anche un fumetto di Buck Rogers che, disegnato prevalentemente da Calkins, è tutt’ora considerato un capolavoro indiscusso delle strisce sindacate statunitensi.

Una delle versioni fumettistiche di Buck Rogers più conosciute è, comunque, quella illustrata dal grande George Tuska (che magari i Marvel fan ricorderanno per la sua run di Iron Man degli anni settanta) e, in ogni caso, a più riprese, le vicende del pilota, coadiuvato dalla bella Wilma Deering e dal Dottor Huer, in lotta contro il perfido Killer Krane e l’infida Principessa Ardala, hanno ottenuto un buon riscontro.

Questa icona pop torna ora grazie alla Dynamite (che si è già resa responsabile del revival di Lone Ranger) e Planeta De Agostini pubblica il primo volume della nuova serie, che ne raccoglie i primi sei numeri, scritta da Scott Beatty e disegnata da Carlos Rafael, con gli stupendi colori di Carlos Lopez.

C’è spazio per Buck Rogers in un mercato americano che, ancora oggi, è interessato a uomini d’acciaio, giustizieri vestiti da pipistrelli, mutanti artigliati e arrampicamuri? Sinceramente non saprei. Questa nuova versione è un fumetto di fantascienza classica, però con un incedere narrativo più al passo con i tempi e una veste grafica attuale. C’è un pizzico di contemporaneità con esseri mostruosi frutto di mutazioni genetiche, accenni alla fisica quantica e così via. Ma rimaniamo comunque nella sfera della space-opera.

Beatty, in maniera intelligente, inserisce molta ironia, al punto che si potrebbe pensare al suo Buck Rogers come a un commento satirico sulla fantascienza dei tempi andati, con divertenti riferimenti ad Heinlein, ad Einstein, alla stessa narrativa pulp. Come nel caso di Rogers, gli altri personaggi storici del fumetto (Wilma Deering, Huer, Ardala e Kraine) sono presenti, con qualche lieve variazione rispetto agli originali.

Paradossi temporali, mondi immaginifici, battaglie spaziali, donnine sexy: in Buck Rogers, c’è tutto questo, e la storia, chiaramente commerciale, forse a tratti confusa, è accettabile, sempre che da un fumetto si pretenda solo intrattenimento. I disegni di Carlos Rafael sono validi e il penciler è riuscito a caratterizzare visivamente ogni membro del cast, dimostrandosi a suo agio sia nelle sequenze di azione che in quelle relativamente più tranquille. Francamente, non so se questo eroe possa intrigare le nuove generazioni; ma il comic-book Dynamite è interessante.


Voto: 7

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