Battaglia n. 3: Muro di piombo – Recensione

Pubblicato il 30 Giugno 2015 alle 14:24

Il 27 giugno 1980 un DC-9 Bologna-Palermo esplode in volo e precipita nel Tirreno. Nei mesi e negli anni successivi si verificano una serie di morti sospette collegabili al disastro. Ancora oggi molti aspetti della cosiddetta strage di Ustica restano avvolti nel mistero. I passeggeri dell’aereo sono stati dichiarati tutti morti ma c’è stato un superstite: il vampiro siciliano Pietro Battaglia.

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A pochi giorni dal trentacinquesimo anniversario della strage di Ustica, arriva nelle edicole il nuovo numero di Battaglia che rilegge quella terribile vicenda in chiave fanta-horror. Il secolare vampiro siciliano, creato da Roberto Recchioni e Leomacs, prosegue così la sua epopea tra le pagine più oscure nella storia del nostro paese.

Come di consueto, la struttura narrativa è molto lineare. Non è una storia intimista e non c’è un personaggio femminile di rilievo, non ci sono comprimari forti né un antagonista di grosso calibro come il vampiro tedesco del numero scorso. Si tratta semplicemente di Battaglia che si lascia dietro una scia di cadaveri seguendo la pista che lo porta ai colpevoli del grande complotto fino all’immancabile battaglia finale.

La sceneggiatura di Giovanni Masi è magnificamente tradotta dalle matite di Francesco Francini, efficace nei netti contrasti tra i bianchi e i neri laddove le chine ammantano di ombre e imbrattano di sangue i personaggi che diventano più volte silhouette stilizzate. Intensi i primi piani di Battaglia col sorriso affilato e gli occhi diabolici di uno squalo.

La costruzione delle tavole si fa tanto più variegata quanto dinamica l’azione, sostenuta da linee cinetiche, dettagli splatter e splash page che esaltano i momenti più spettacolari. L’angolazione d’inquadratura fornisce sempre ottime suggestioni, le sequenze thrilling procedono perlopiù mute, dettate solo dalle onomatopee. Tra i dialoghi sempre essenziali, spiccano un paio di memorabili battute hard-boiled di Battaglia. La lettura scorre quindi in maniera veloce e piacevole.

L’albo rappresenta un punto di svolta importante per il protagonista che, da minuscolo ma funzionale ingranaggio di un sistema corrotto, diviene il granello di sabbia che può bloccare il meccanismo. In attesa del numero finale della miniserie, si può considerare il rilancio del fumetto noir, ad opera dell’Editoriale Cosmo, una boccata d’aria fresca grazie ad un personaggio finora declinato sempre in maniera avvincente tra fatti e ambientazioni riconducibili e una riuscita commistione di generi.

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