Recensione: Vampir (vol. 1-2)
Pubblicato il 17 Gennaio 2011 alle 10:14
Autore: Natsumi Itsuki
Editore: GP Publishing
Provenienza: Giappone
Prezzo: € 5,90
Ryo finisce in ospedale dopo che una ragazza, gettandosi nel vuoto, gli è precipitata addosso. Nonostante si risvegli dal coma senza apparenti complicazioni, nel minuto in cui il suo cuore ha cessato di battere, qualcosa è cambiato: il colore dei capelli, quello degli occhi, ma soprattutto, il ragazzo ha acquisito il potere di vedere gli spiriti.
Contaminato dalla morte, anche se solo per pochi istanti, Ryo dovrà fare i conti con il misterioso Barone, che attende nell’ombra per prendere il suo corpo, guidato dall’enigmatica Cantarella alla scoperta della sua nuova esistenza a metà tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
GP Publishing porta in Italia “Vampir”, opera trasversale scritta e disegnata da Natsumi Itsuki. Nonostante il titolo, è bene specificare subito che le entità richiamate in questo manga non hanno nulla a che vedere con le creature della notte succhia-sangue che tanto sembrano spopolare negli ultimi tempi. Ciò che dà il nome a questo fumetto è piuttosto l’idea di esseri che appartengono al regno dei morti pur rimanendo ancora in vita, e costretti quindi a cibarsi dell’odo, l’energia vitale degli esseri viventi. Niente canini che brillano alla luce della luna, insomma.
Natsumi Itsuki, è un’autrice attiva per lo più nel settore degli shojo manga, una caratteristica, questa, che si riflette solo parzialmente nel suo disegno. Il tratto è sì piuttosto sottile, ma mai troppo accurato, con il risultato di saper gestire anche un segno più spesso, per uno stile che ricerca il dettaglio senza però eccedere. Il character design è probabilmente l’elemento che più di ogni altro risente dell’esperienza della Itsuki nel mondo dei fumetti per ragazze, con anatomie slanciate ed affusolate, specialmente quelle maschili.
Le tavole sono dinamiche e scorrevoli, grazie anche ad un uso molto equilibrato dei retini. I pesi sono ben distribuiti all’interno delle pagine, con una sapiente regia che riesce a trasmettere efficacemente le atmosfere quasi oniriche di alcune sequenze.
Altro aspetto interessante di quest’opera è senz’altro la caratterizzazione dei personaggi, dal momento che ciascuno, principale o secondario che sia, è ben delineato e con un proprio elemento distintivo che permette al lettore di riconoscerlo facilmente. L’autrice riesce infatti nella difficile impresa di rendere armoniosa l’interazione tra molte personalità, senza appiattirne nessuna.
Da questo punto di vista, nel passaggio dal primo al secondo volume, si nota un ridimensionamento della figura di Ryo, a tutto vantaggio del personaggio di Usui, psicologo clinico che finisce per diventare il fulcro dei vari casi in cui rimorsi e rimpianti dell’al di là – e non solo – si manifestano nel mondo.
Proprio questa serie di fattori rende “Vampir” un’opera molto difficile da catalogare, dal momento che spazia tra diversi generi, per un risultato molto piacevole e interessante. L’elemento soprannaturale si integra quindi piacevolmente con le vicende dei pazienti di Usui, più verosimili e dai toni propri del mistery, rese poi con grande abilità narrativa.
L’edizione italiana è ben confezionata. La scelta del formato 13×18 con sovraccoperta è azzeccata, così come si fa apprezzare la decisione di mantenere il layout originale della cover, con tanto di titolo in katakana. Ogni volume è piuttosto consistente, contando circa 230 pagine. Le rilegature sono solide, e la carta bianca e resistente. Scorrevoli le traduzioni e gli adattamenti. Il rapporto qualità-prezzo è quindi proporzionato.
In conclusione, “Vampir” è una bella lettura di ampio respiro, in grado di incontrare i gusti di un pubblico ampio per via del suo carattere ibrido e non rigidamente vincolato ad un target preciso.
VOTO: 7,5