Multiversity n. 6 – Recensione
Pubblicato il 24 Giugno 2015 alle 11:10
Continua l’incredibile e complesso affresco narrativo di Multiversity, la straordinaria saga del visionario Grant Morrison! E’ possibile orientarsi nell’universo delle 52 terre parallele? Certo, basta avere una guida! Ma che succede se la guida è il fumetto stesso? Scopritelo in questo albo!
Grant Morrison è un genio. Inutile girarci intorno. Può piacere o non piacere. Può essere considerato complicato, cerebrale, a volte troppo intellettuale. Si può pure dire che spesso e volentieri ci marcia con gli sperimentalismi, i post-modernismi e le meta-narrazioni. Tutto vero. Ma resta il fatto che il pazzoide di Glasgow è uno dei pochi sceneggiatori, se non l’unico, che si sforzi di andare oltre le convenzioni fumettistiche, perlomeno in ambito anglofono. E anche le sue opere meno riuscite sono comunque sempre superiori alla media e mai banali.
E l’imponente Multiversity, saga che nei prossimi anni sarà certamente considerata di fondamentale importanza per la DC, è tutto tranne che banale. C’è l’approccio meta-narrativo e post-moderno che ho già citato e non c’è dubbio che a tratti sia esasperato. Ma è proprio questo il suo punto di forza. Il fumetto, va specificato, non è affatto semplice e ci sono dettagli di non facile interpretazione. Ma sto apprezzando Multiversity proprio a causa delle cose che non risultano di immediata comprensione.
Come nei migliori film di David Lynch, infatti, Morrison non rende tutto chiaro. Si diverte anzi a complicarlo, allo scopo di coinvolgere il lettore, spingendolo a dare la sua interpretazione, affidandosi all’intuizione. E il lettore è parte integrante delle story-line che compongono i one-shot di Multiversity. E vale lo stesso anche per i fumetti. Grant riprende un’idea delle vecchie storie di Flash degli anni sessanta, quella dei comic-book visti come realtà alternative. Tramite vari albi pubblicati su Terra-33 (cioè, la nostra Terra) dalla DC Comics si colgono particolari delle 52 terre che compongono il Multiverso.
Questi fumetti sono però stati infettati da un’energia ancora non identificata che sta provocando una serie incredibile di disastri. Un ruolo fondamentale lo gioca la misteriosa Cerchia, un gruppo di esseri ancora nell’ombra che hanno a loro volta creato alcune terre per ragioni enigmatiche. Morrison si è di volta in volta concentrato su differenti pianeti, giocando con svariate aree del DCU e con tantissimi personaggi. In certi casi ha ideato trame lineari; in altri, invece, ha realizzato incredibili esperimenti testuali (per esempio, il capolavoro Pax Americana). Nello specifico di questo sesto albo, abbiamo a che fare con un altro esempio del Morrison sperimentale, appunto.
Si tratta di Multiversity Guidebook che, come è facile intuire dal titolo, è di fatto una guida al Multiverso. Le case editrici stile Marvel e DC hanno spesso pubblicato guide con tanto di schede sui personaggi e i loro trascorsi. Questo genere di pubblicazioni è rivolto ai neofiti che magari fanno fatica ad orientarsi ma pure agli addetti ai lavori che spesso non ricordano tutto di un determinato character. Ma Morrison inserisce la Guidebook all’interno del fumetto. La guida è anzi parte integrante della trama.
Ma non finisce qua. La story-line principale, infatti, incentrata su uno dei tanti Batman alternativi che giunge sul pianeta della Mini-League, dove vivono le versioni cartoon dei DC heroes, e combatte contro un esercito di Dr. Sivana, ingloba a sua volta un altro fumetto. Quest’ultimo vede come protagonisti amati eroi kirbyani del calibro di Kamandi, Ben Boxer, Tuftan e O.M.A.C. e ci sono pure i Nuovi Dei. Kamandi poi (nel suo fumetto) scopre una copia della Guidebook che costituisce una mappa che forse potrà aiutare il lettore a sbrogliare il filo della complicata matassa.
Ma c’è inoltre la citazione di un albo effettivamente pubblicato dalla DC, il n. 12 di Batman Li’l Gotham. In quel numero qualcuno o qualcosa ha inserito una specie di segnale d’allarme relativo a una forza senziente che ha deciso di distruggere il Multiverso. E tale forza inizia a manifestarsi e ha la forma di una gigantesca mano. Di chi si tratta? Di Darkseid, forse? O la risposta è ancora più preoccupante? Questa è la labile descrizione che si può fare di un’opera incredibilmente astrusa ma affascinante.
Morrison si sbizzarrisce altresì con i testi. Sono allucinati, visionari, caratterizzati da una straordinaria molteplicità espressiva. Ciò che colpisce è la sfrenata inventiva dell’autore. I disegni della storia principale sono di Marcus To che opta per uno stile cartoon, magari non eccezionale, ma adatto al tono della vicenda. La sezione su Kamandi è invece illustrata dall’ottimo Paulo Siqueira che ha un tratto più naturalistico ed evocativo e realizza splendide versioni dei personaggi DC creati dal grande Jack Kirby. In poche parole, questo albo è imperdibile. Perché firmato da un genio. Non lasciatevelo sfuggire.