Vendite e successo commerciale: Image vs. Marvel & DC
Pubblicato il 18 Giugno 2015 alle 19:30
Quanto deve vendere negli USA un fumetto per costituire una valida fonte di guadagno per gli autori? E per essere considerato un successo dall’editore? Kieron Gillen, sceneggiatore di Uncanny X-Men e The Wicked + The Divine, prova a spiegarlo.
Anche qui su MangaForever ogni mese vi proponiamo i dati di vendita relativi ai singoli numeri (gli spillati) e ai ‘graphic novel’ (trade paperback ovvero raccolte in volume, volumi unici, eccetera) dei fumetti negli USA. Poiché il mercato domestico è quello a cui gli editori di comics guardano con maggiore attenzione, questi dati sono molto utili per capire lo ‘stato di salute’ di un determinato titolo o casa editrice. Per interpretarli a dovere bisogna però considerare una serie di fattori spesso tralasciati che cambiano di molto la prospettiva:
- I numeri che vengono riportati sono quelli dei fumetti distribuiti da Diamond (che negli USA ha il dominio quasi totale della distribuzione) alle fumetterie, o ‘local comics shop’.
- Di conseguenza, nelle tabelle come questa di Maggio 2015 non rientrano i fumetti venduti in formato digitale (es. Comixology) e dalle librerie (es. Amazon), che raramente vendono gli spillati ma dove è florido il mercato delle raccolte (per comodità da qui in poi indicate come TP, Trade Paperback).
- Ultima considerazione più significativa per questo articolo: il modo in cui Marvel, DC e Image (e i rispettivi autori) guardano a questi numeri è molto diverso.
Così, quando Kieron Gillen, sceneggiatore di The Wicked + The Divine (Image), di Star Wars: Darth Vader (Marvel) e di altre serie per la Casa delle Idee ha letto su un sito di critica fumettistica nordamericano che Wic+Div si troverebbe in pericolo avendo venduto nell’ultimo mese ‘appena’ 22.000 copie ha deciso di spiegare con un post perché invece questo dato è un successo per una serie creator owned e perché gli osservatori dovrebbero considerare le classifiche di vendita con più attenzione.
Innanzitutto, come già detto, dai dati Diamond mancano tutte le vendite digitali e delle librerie: Gillen parla ad esempio del numero di TP di Wic+Div venduti, che si aggira attorno ai 50.000.
I TP dei fumetti ‘indie’, ovvero non pubblicati da Marvel e DC solitamente vendono nelle librerie di più di quelli delle Big2 (alcune eccezioni: Hawkeye, Batman, Ms. Marvel). Giudicare la salute di un titolo solo dai numeri degli spillati è meno indicato, oggi che un sempre maggior numero di lettori attende la riedizione in TP (più economicamente vantaggiosa).
C’è poi da considerare che le soglie di vendite considerate ‘accettabili’ dalle Big2 sono molto più alte di quelle di un editore come la Image dove i fumetti sono creator owned (di proprietà degli autori, che ricevono buona parte dei profitti).
In questo modo Gillen spiega perché se un fumetto Marvel/DC vende 20.000 copie è in pericolo di cancellazione, mentre se un titolo image fa altrettanto nessuna testa(ta) rischia di saltare:
Spese complessive. Le Big2 hanno più editor, staff, eccetera. I soldi ottenuti da un libro creator owned, generalmente parlando, vanno allo stesso libro. Ci sono meno spese esterne.
Obbiettivi prefissati. Un titolo non deve solo generare profitti. Deve farlo ad un livello che è stato pre-fissato dall’azienda, e farlo entro un certo periodo di tempo.
Un titolo che vende relativamente poco occupa il posto di uno che potrebbe vendere teoricamente di più. Perché occupare gli scaffali con un titolo che vende 18.000 copie quando un altro potrebbe fare meglio?
Ma quindi, anche senza considerare TP e digitale, che cifre insegue chi scrive (o disegna) un fumetto creator owned? Quando lavorare al proprio titolo diventa più redditizio che lavorare con ‘tariffe a pagina’ (work for hire) per le Big2? Gillen tira delle righe basate sulla propria esperienza Image:
Qualunque cosa venda più di 10.000 copie è motivo di celebrazione e gioia. I creatori sono quasi sicuramente molto felici.
Se vendi oltre (ooh) 12.000 copie, stai guadagnando molto probabilmente più di quanto ti pagherebbero le Big2, a meno che tu non sia un nome veramente grosso.
Se vai vicino alle 20.000, forse è il momento di iniziare a offrire da bere agli amici.
Con 20.000 copie vendute a Maggio 2015, Gillen e il disegnatore di Wic+Div Jamie McKelvie farebbero bene a rimanere lontani dai bar.
Oltre a Gillen un altro grosso nome dell’industria ad aver recentemente esaltato i vantaggi di un titolo creator owned è stato Scott Snyder, sceneggiatore di Batman dal 2011 per la DC e della serie Image Witches: quest’ultima, stando a quanto ha dichiarato durante una recente convention newyorkese, gli garantirebbe entrate maggiori delle testate batmaniane, che pure sono da anni tra le top-seller del mercato.