Recensione: Human Target 1 – Chance da Afferrare

Autori: Peter Milligan (testi), Edvin Biukovic, Javier Pulido (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 16,95, 16,8 x 25,7, pp. 200

Una delle tendenze della DC Comics, a partire dagli anni ottanta, è stata quella di prendere personaggi considerati minori e di affidarli a cartoonists particolarmente innovativi e trasgressivi. È accaduto a Swamp Thing, proposto ad Alan Moore; al Sandman della Golden Age, che finì nelle mani di Matt Wagner; alla misteriosa Black Orchid, le cui vicende furono narrate da Neil Gaiman; o ad Animal Man, utilizzato da Grant Morrison.

Anche Peter Milligan fece qualcosa di simile con Shade, psichedelico super-eroe inventato nei seventies dal mitico Steve Ditko. E fu proprio la versione schizzata e fuori di testa di Milligan a rendere celebre lo sceneggiatore inglese. In anni più recenti, a Milligan venne chiesto di scrivere le storie di un altro super-eroe misconosciuto della DC: Human Target, il Bersaglio Umano.

Il character era stato creato da due autori storici del fumetto americano: Len Wein e Carmine Infantino. Christopher Chance, questo il suo vero nome, è capace di trasformarsi, tramite trucchi complicati, in qualsiasi persona voglia. Si fa assumere da individui minacciati di morte, allo scopo di farsi passare per loro, diventando, quindi, un bersaglio umano. E, grazie alle sue doti combattive, Christopher attira i cattivoni di turno e li sconfigge.

L’idea di Wein e Infantino era intrigante e, per un breve periodo, Human Targer ebbe un certo seguito per poi finire nel dimenticatoio. Karen Berger, quindi, propose a Milligan di recuperarlo, con un’ottica più adulta e in linea con la divisione Vertigo. Effettivamente, il Bersaglio Umano era perfetto per Peter. Se già con Shade lo scrittore aveva brillantemente analizzato la tematica della pazzia (vero e proprio leit-motive del comic-book), essa era appropriata anche per Human Target.

Infatti, dal momento che Christopher Chance, quando impersona qualcuno, assume pure la personalità,  la psiche e i ricordi di colui che impersona, può essere considerato mentalmente stabile? Assolutamente no. Di conseguenza, come si accorgeranno coloro che leggeranno questo tp che comprende i quattro numeri della miniserie Human Target, nonché il one-shot Human Target: Final Cut, Christopher è tutto tranne che normale.

Milligan, quindi, ci conduce in un viaggio disturbante nella vita di un uomo tormentato dall’indeterminatezza della sua identità (anche sessuale), in un’atmosfera di spiazzante psicopatia che cattura immediatamente l’attenzione, tramite i testi efficaci e burroughsiani dei monologhi e il tono hard-boiled dei dialoghi.

In queste storie, Human Target avrà a che fare con letali e sexy assassine a pagamento, predicatori con imbarazzanti segreti da nascondere, efferate gang afroamericane, magnati di Hollywood coinvolti nelle magagne della Mecca del cinema, in un’atmosfera che, di tanto in tanto, rivela influssi degli action movies e delle spy-stories.

Se i testi di Milligan sono ottimi, la parte grafica è valida, grazie ai bravi Edvin Biukovic e Javier Pulido, che ben rendono, visivamente, le situazioni particolari partorite dalla strampalata fantasia di Milligan. In diverse occasioni ho scritto che costui è discontinuo; ma Human Target, al pari di Enigma, di Shade The Changing Man, di The Extremist o di X-Force/X-Statix, rappresenta la parte migliore della sua produzione. Se vi interessa la follia, date una chance a Christopher Chance! Magari in attesa del telefilm della Fox basato sul comic-book… sempre che non sia già arrivato e non me lo sia perso… non è arrivato, vero?

Voto: 8