Erotica vol. 23 – Valentina Jazz – Recensione
Pubblicato il 10 Giugno 2015 alle 10:10
Volete leggere la prima storica apparizione di Valentina, l’eroina più celebre e amata di Guido Crepax? Non perdete questo volume della collana Erotica che include la storia d’esordio della sensuale fotografa che ha conquistato generazioni di lettori!
Come ho avuto modo di scrivere in numerose occasioni, nel corso della sua straordinaria attività creativa Guido Crepax si è fatto suggestionare da molte cose: la narrativa, il cinema, la moda, le arti figurative, l’architettura, la psicoanalisi, il design e la lista potrebbe continuare a lungo. Anche per questa ragione le sue opere sono inclassificabili e possono essere lette da molteplici prospettive.
Tuttavia, un elemento essenziale che contribuì a forgiare l’immaginario dell’artista è stata la musica e in particolare il jazz. I suoi estimatori sanno bene che questo genere era una delle sue grandi passioni e peraltro Crepax realizzò pure numerose copertine di dischi jazz. A questa tematica è dedicato il presente volume della collana Erotica, senz’altro importante per un altro motivo. Include infatti La Curva di Lesmo, opera di rilevanza storica poiché vi appare per la prima volta la splendida Valentina.
L’avvenente fotografa è comunque un personaggio di secondo piano poiché il protagonista assoluto è Philip Rembrandt, colui che in seguito diverrà il suo compagno. Nell’identità del giustiziere Neutron, Philip affronterà un’organizzazione criminale che colpisce ricchi individui usando belle ragazze. Costoro li seducono, li sposano e li fanno poi morire in tragici incidenti allo scopo di ereditarne i patrimoni che poi passano ai boss del cartello criminoso. In questa avventura, quindi, Crepax punta su atmosfere thriller e da spy story, con alcuni elementi paranormali, e il ritmo della narrazione è veloce e sincopato, in linea con quello del jazz.
E in effetti si colgono già le citazioni di tipo filmico, artistico e jazzistico che diventeranno il marchio di fabbrica di Crepax. La trama è più semplice e lineare se la paragoniamo a quella delle opere della maturità. Anche i disegni sono differenti e il tratto di Crepax, sebbene fluido e dinamico, è meno rarefatto di quanto ci si possa aspettare. Persino il lay-out è piuttosto tradizionale. Ma La Curva di Lesmo resta comunque un’opera di qualità che ha avuto il merito di far conoscere la meravigliosa signora Rosselli.
Si procede poi con Ciao Valentina!, un’altra avventura di Neutron in cui però la fotografa diventa una vera e propria co-protagonista. Anche le situazioni narrative sono più immaginifiche e poco realistiche e si colgono gli echi di Blow-Up di Antonioni. Il libro comprende inoltre Funny Valentine, avventura dall’impostazione dadaista piena di riferimenti al jazz e al be-bop incentrata su Valentina e altri strampalati personaggi inseriti in contesti visionari.
Con Il Manoscritto Trovato In Una Carrozzella, invece, i fan di Crepax ritroveranno le classiche situazioni sognanti e surreali che hanno imparato da tempo ad apprezzare. In questo caso l’autore si occupa sempre di Philip e Valentina, protagonisti però di storie mai del tutto compiute collocate nel periodo successivo alla nascita del loro figlioletto. I disegni in questo caso sono di un’eleganza e di una raffinatezza sbalorditive.
Il libro si conclude poi con un’altra incredibile prova d’autore: L’Uomo di Harlem, storia dai toni noir e hard-boiled ambientata nel mondo dei jazzisti afroamericani. In questa vicenda Crepax non ricorre a Valentina ma introduce un tormentato uomo di colore e una bella ragazza bianca implicati, loro malgrado, in una torbida vicenda di gangster. I testi hanno influssi hard-boiled e il ritmo è rocambolesco e serrato. Crepax affronta, tra le altre cose, pure un tema importante come quello del razzismo e i dialoghi sono malinconici e profondi, di impronta esistenzialista.
Anche stavolta, dunque, Mondadori Comics ci offre l’opportunità di scoprire o di riscoprire ulteriori lati della produzione poliedrica e versatile di Guido Crepax e questa uscita di Erotica merita indubbiamente un posto nella libreria di un appassionato.