Multiversity n. 5 – recensione

Pubblicato il 7 Giugno 2015 alle 11:10

Continua l’incredibile affresco narrativo di Multiversity delineato dal geniale Grant Morrison! Stavolta diamo un’occhiata a ciò che avviene su Terra-5 con le vicende di Capitan Marvel e la sua terribile nemesi, il Dottor Sivana!

Grant Morrison non finisce mai di sorprendere. Non è solo un autore geniale e visionario ma anche versatile e capace di delineare storie contrassegnate da differenti atmosfere narrative. Di conseguenza le vicende cupe e drammatiche si alternano ad altre più solari e divertenti. A volte scrive sceneggiature semplici e lineari e in altre occasioni realizza saghe complesse e cervellotiche, spesso sperimentali se non addirittura rivoluzionarie, come nel caso di Pax Americana. Il vasto affresco narrativo di Multiversity lo dimostra.

Come sanno i fan, il progetto è composto da una miniserie di due numeri e da alcuni one-shot autoconclusivi, ognuno di essi ambientato in una delle cinquantadue terre che compongono il Multiverso DC. C’è un elemento dominante rappresentato dalle macchinazioni della misteriosa Cerchia che ha dato il via a eventi che rischiano di distruggere l’intera realtà. Grant, collegandosi a certe intuizioni narrative introdotte nelle classiche storie di Flash degli anni sessanta, usa il concetto degli albi a fumetti come mezzo utilizzato dalla Cerchia per comunicare. Per giunta, non mancano dettagli meta-narrativi e gli stessi lettori sono implicitamente parte di Multiversity.

Grant Morrison sta al medium fumetto come David Lynch sta a quello cinematografico. Sono artisti che più che dare spiegazioni esplicite, fanno accenni e presentano simboli passibili di molteplici interpretazioni, allo scopo di stimolare l’intuizione di coloro che usufruiscono delle loro opere. Nel caso specifico di questa quinta uscita di Multiversity, Grant compie un’operazione molto sofisticata. La trama dello speciale The Multiversity – New Thunderworld Adventures è comprensibile, perlomeno se ci si ferma a un livello superficiale. L’avventura è ambientata su Terra-5, il pianeta in cui agiscono Capitan Marvel e i suoi alleati della Marvel family ed è incentrata sull’ennesimo scontro con la nemesi per eccellenza di Billy Batson, il diabolico Dottor Sivana.

L’autore fa sentiti omaggi al Cap Marvel dell’era Fawcett ideate dal maestro C.C. Beck ma non rinuncia ad inserire, quasi a livello subliminale, riferimenti ai piani ancora poco chiari della Cerchia. Non mancano paradossi temporali e situazioni immaginifiche e inventive che contribuiscono a far nascere ulteriori domande nel lettore. Domande che non troveranno, almeno per il momento, risposta. Morrison fa apparire pure il mago Shazam, Mary Marvel, Capitan Marvel Jr. e gli altri componenti della Marvel Family così come i perfidi figli di Sivana e tante versioni alternative del letale scienziato pazzo. Anche stavolta poi un ruolo importante lo giocano i fumetti che contengono messaggi in codice legati alla minaccia che sta per distruggere le cinquantadue terre parallele del DCU.

Quindi, come ho già scritto, se prendiamo in considerazione solo lo scontro tra Cap Marvel e Sivana, l’albo è più che comprensibile. Se invece ci concentriamo su diversi aspetti, appena accennati, la story-line si complica. In pratica questo albo è sia facile che difficile! E costituisce l’ennesima prova di classe di quello che continua ad essere lo scrittore di punta della DC. I testi di Grant sono visionari e profondi (riflettete su questa frase: ‘Sai quanto sarebbe disposta a pagare la gente per avere un po’ di tempo in più?’) e i dialoghi hanno il tipico acre sarcasmo che i fan si aspettano da lui. Per certi versi, l’albo potrebbe essere altresì interpretato come un’analisi critica delle convenzioni dei fumetti supereroici e i commenti di Sivana (e in senso lato di Morrison) al riguardo sono sferzanti.

Il penciler è Cameron Stewart che ha già collaborato in passato con Morrison. Il suo è un tratto pulito, fluido e dinamico che ha forse il difetto di essere troppo stilizzato e cartoonesco. Ma si adatta all’atmosfera, lo ribadisco, solare della storia, meno cupa di quelle dei one-shot precedenti. Stewart realizza belle versioni di Capitan Marvel, di Mary Marvel, di Sivana e degli altri personaggi ed è a suo agio nelle tavole a tutta pagina di ambientazione cosmica imperniate, per esempio, sulla sagoma maestosa e suggestiva della Roccia dell’Eternità o sugli incredibili passaggi dimensionali che conducono in svariate aree del Multiverso. Insomma, l’ultima fatica di Morrison va tenuta d’occhio. Da provare.

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