FBP (Federal Bureau of Physics) 02 – Recensione
Pubblicato il 3 Giugno 2015 alle 11:10
Ritornano le deliranti vicende degli agenti dell’FBP, il Federal Bureau of Physics, specializzati in crimini quantistici! Non perdete il nuovo capitolo dell’originale serie Vertigo scritta dallo stravagante Simon Oliver e disegnata da Robbi Rodriguez!
Che cos’è la realtà? Se lo chiedono da secoli scienziati, filosofi, pensatori e gente comune. Secondo i fisici quantistici non è qualcosa di oggettivo ma è plasmata in continuazione dallo sguardo e dal pensiero peculiare di ciascun individuo. Indipendentemente dal fatto che ci si creda o no, tale concetto è alla base degli eventi di FBP, interessante serie Vertigo scritta da Simon Oliver, già noto, tra le altre cose, per la delirante The Exterminators. L’autore si è appunto ispirato alle teorie della fisica quantistica per narrare le avventure del cosiddetto FBP, il Federal Bureau of Physics.
Gli agenti che ne fanno parte cercano di affrontare e risolvere eventi di non facile spiegazione. Nel bizzarro mondo immaginato da Oliver, infatti, appaiono di punto in bianco strani portali che conducono in altre dimensioni, per esempio; esistono inoltre universi paralleli, wormholes, buchi neri e altre cose che paiono uscite da un romanzo di fantascienza o da un telefilm come X-Files. Sin dal principio si è capito che c’è una ragione in grado di spiegare simili fenomeni e abbondano intrighi e misteri che si preannunciano di non semplice risoluzione.
I protagonisti principali sono Adam Hardy, uno dei migliori componenti dell’agenzia, di origine palestinese e tormentato da segreti riguardanti il passato del padre (e questo è uno degli enigmi fondamentali del comic-book) e l’avvenente Rosa Reyes che afferma di aver vissuto in un mondo parallelo e ha molti problemi di tipo emotivo e caratteriale. A loro si aggiungono Cicero, il coordinatore della squadra che pare però perseguire finalità tutte sue, e la dottoressa Sen che in questo tp che include i nn. 8-13 della testata originale è impegnata in uno sconcertante esperimento.
A farne le spese saranno proprio Adam e Rose, coinvolti, loro malgrado, nella sperimentazione (e tra i due inizia ad instaurarsi un’evidente tensione sessuale). Oliver delinea una story-line intrigante, con atmosfere paranoiche e di impronta cospiratoria (non mancano le macchinazioni di un imprenditore forse implicato negli strampalati avvenimenti che si stanno verificando negli Stati Uniti). Il tp precedente l’avevo trovato un po’ ostico, specialmente per ciò che concerne i testi, e l’impressione è confermata anche stavolta. FBP non è facile, in effetti, e l’incedere narrativo è di ampio respiro, a tratti lento, e presuppone la pazienza del lettore. La suspense cresce però in maniera esponenziale e Oliver usa personaggi interessanti. Ciò che più colpisce è la descrizione di un’America che accetta tranquillamente la pazzia, sullo sfondo di un immenso sistema capitalistico/industriale. Tra poliziotte avvenenti e disponibili, perdigiorno da bar e scienziati che cambiano sesso, Oliver concepisce una storia spiazzante con testi e dialoghi curati.
I disegni sono di Robbi Rodriguez, già conosciuto per Wolverine and The X-Men. Il suo è uno stile indie, grezzo nell’impostazione e in apparenza dimesso. Ma di fatto molto espressivo. Il penciler è efficace in particolare nelle sequenze tranquille, collocate in un contesto quotidiano. Le pagine contrassegnate dall’azione sono invece meno riuscite ma esprimono innegabile dinamismo. Le tavole relative a un desolato ambiente urbano tormentato da una tempesta di neve sono poi visivamente suggestive. Un ottimo contributo è fornito dal colorista Rico Renzi che valorizza le matite di Rodriguez con sfumature intense dall’effetto quasi psichedelico. Nel complesso, quindi, FBP non è un capolavoro ma è originale e vale un tentativo.