Ghosted volume 3 – La recensione
Pubblicato il 3 Giugno 2015 alle 15:10
Jackson Winters, ovunque vada, attira sfortune e disastri sovrannaturali: cosa lo aspetta in questo volume???
Tra i vari fumetti di etichetta Skybound editi da SaldaPress, Ghosted è sembrato uno dei più freschi e scorrevoli alla lettura. Il suo mix di personaggi riusciti, scene splatter e humor nero hanno creato una serie non infantile ma che, contemporaneamente ,non si prende mai troppo sul serio e invoglia il lettore a sfogliare le pagine una dopo l’altra.
Questo nuovo volume si apre con un lungo flashback che ci racconta le origini di Anderson Lake, la donna ormai diventata il fantasma personale di Jackson, e che scopriamo aver avuto un passato piuttosto turbolento, avendo trovato la morte dopo essersi infiltrata in una band di motociclisti per recuperare delle candele stregate molto…particolari.
E se band di motociclisti potrebbe farvi venire in mente una serie televisiva molto popolare….non preoccupatevi, l’effetto è voluto e non sarete i soli ad averlo notato, vi farà compagnia un personaggio del fumetto stesso!
Citazioni pop a parte, la prigionia di Jackson, finito in manette alla fine dello scorso volume, non dura ovviamente molto: ben presto viene arruolato forzatamente dal governo per indagare su Danny Trick, figlio dell’amico di Jackson anch’egli deceduto nel volume precedente.
Danny vuole diventare il mago più famoso del mondo, e sembra coinvolto in un losco giro di oggetti che si riveleranno proprio le candele del flashback iniziale.
Come se non bastasse, aumenta sempre di più il numero di persone perseguitate da fantasmi: insomma una situazione ingarbugliata che un esperto come Jackson può aiutare a risolvere.
Il ritmo non rallenta mai nel centinaio di pagine che compongono il volume: dialoghi veloci, crudi e immediati fanno proseguire la storia, e non ci si soffermerà più di pochi secondi su ognuna delle pagine, se non per rimirare i disegni di Davide Gianfelice, che disegna tutta la storia tranne il flashback iniziale, a opera di Goran Sudzuka.
Uno dei grandi meriti di Joshua Williamson, l’autore di Ghosted, è la sua scrittura di mestiere che magari non creerà storie indimenticabili che ambiscono al premio Eisner, ma che di certo sa come gestire i tempi di un fumetto moderno, dando alla trama un taglio quasi televisivo nel suo ritmo e nella sua felicità, con dialoghi realistici e crudi che sembrano effettivamente consoni a tutte le persone poco raccomandabili che popolano Ghosted.
I personaggi rimangono comunque interessanti perché nessuno appare scontato o piatto: Jackson è iper-violento, non ci pensa due volte a sparare ad un nemico ormai arreso, e non pensa neanche un secondo a collaborare con il governo, mentre Anderson è un vero e proprio spirito vendicativo pronto a sbranare l’avversario senza troppe remore.
Come è intuibile, le varie linee di trama, flashback compreso, si uniranno nella parte finale della storia, in maniera tutto sommato sensata. Proprio il finale forse è il punto più debole di questo terzo volume di Ghosted, un po’ affrettato nelle ultime vignette, non all’altezza dell’esplosivo e soprattutto sanguinolento finale del Volume 2.
Non può mancare il cliffhanger finale, e va detto che vengono inseriti sempre più misteri sul vero ruolo di Jackson, che sembra non capitare per caso in mezzo ad eventi sovrannaturali, come se qualche oscura forza vegliasse su di lui: ma questo ci verrà rivelato nei volumi futuri.
In definitiva questo volume 3 si preoccupa di portare avanti la saga di Ghosted senza togliere ne aggiungere nulla alla formula, che a mio parere deve il suo buon successo anche ai disegni di Davide Gianfelice, veramente un piacere per gli occhi; i lettori che hanno apprezzato i primi due numeri della saga troveranno in Ghosted volume 3 un soddisfacente proseguimento della saga, che sembra ormai aver trovato una sua identità precisa.