The Spirit n. 1 Lineachiara – Recensione
Pubblicato il 30 Maggio 2015 alle 10:10
Arriva un classico immortale del fumetto mondiale: Spirit del leggendario Will Eisner! Non perdete le incredibili avventure del detective Danny Colt, un personaggio fondamentale della storia dell’arte sequenziale!
Ci sono autori entrati nel mito non solo a causa dell’indiscutibile qualità dei loro lavori ma anche perché hanno rappresentato un punto di riferimento e determinato le regole basilari di una specifica forma comunicativa. Nell’ambito del fumetto americano si annoverano due artisti, in particolare, che meritano di essere considerati miti. Uno è Jack Kirby che ha fissato i canoni dei comic-book popolari. E l’altro è Will Eisner che ha impartito lezioni di stile, tecnica e narrazione grafica a intere generazioni di cartoonist. Non ci sono stati solo loro, naturalmente, ma hanno certamente fatto la differenza.
Del resto, se ancora oggi uno dei premi fumettistici più importanti del mercato americano si chiama Eisner un motivo ci sarà. Il compianto Will è conosciuto come il padre di Spirit, uno dei personaggi fondamentali dei comics statunitensi nonché come il primo a concepire l’idea di graphic novels, quindi di opere rivolte a un pubblico adulto e sofisticato contrassegnate da maggiore profondità e complessità di ispirazione. Eisner, inoltre, ha anticipato con le sue soluzioni visive gli esiti espressivi odierni e tuttora, al di là delle colorazioni computerizzate, dei lay-out inventivi e delle story-line labirintiche, qualcosa di Eisner si può sempre rilevare.
Insomma, chiunque si consideri un estimatore del fumetto a stelle e strisce non può ignorarlo. Basti pensare che mostri sacri del calibro di Frank Miller o Neil Gaiman (ma la lista potrebbe continuare a lungo) lo reputano una fonte primaria di ispirazione (l’episodio milleriano che segnò l’esordio della ninja Elektra si basò su Sand Saref, una delle storie più acclamate di Spirit). Di conseguenza, la pubblicazione della saga di Danny Colt da parte di Lion è da accogliere con favore.
Spirit fu creato negli anni quaranta e pubblicato in un albo formato comic-book inserito nei quotidiani. Le vicende si articolano nell’arco di appena sette pagine, hanno un ritmo indiavolato e sono un capolavoro di sintesi. Se pensiamo che oggi gli sceneggiatori impiegano mesi per delineare una story-line c’è da rimanere sbalorditi. Eisner era in grado di inserire tantissime informazioni, senza perdersi in lungaggini, e non si sente affatto la necessità di avere approfondimenti. Le psicologie dei personaggi sono ben descritte e le atmosfere delle trame coinvolgenti.
Questo volume include episodi usciti a cadenza settimanale in un arco di tempo che va dal 4 gennaio all’11 aprile 1948 e sono tra le più amate dai fan. I protagonisti sono Danny Colt, alias Spirit, giustiziere mascherato che fa credere ai malviventi di essere un fantasma; il suo alleato Commissario Dolan e la figlia di questi, Helen, innamorata di Spirit e da lui ricambiata. Inoltre c’è il fido Ebony, farsesco assistente di colore dell’eroe. Con questi personaggi, quindi, Eisner racconta avventure a dir poco avvincenti.
Non mancano intriganti soluzioni tecniche, all’epoca rivoluzionarie. Eisner, per esempio, all’inizio di ogni episodio realizza splendide splash page altamente evocative. Costruisce la tavola in maniera sorprendente, sovente intersecando le vignette; in altre occasioni si diverte con il lettering, utilizzando caratteri tipografici diversi. Parecchie storie sono raccontate in prima persona (in quel periodo i monologhi erano inusuali); in alcune inserisce stralci di diario, articoli di giornale e in un episodio le didascalie sono addirittura in rima. Insomma, Eisner ha preceduto di decenni gli sperimentalismi dei vari Moore, Morrison e compagnia.
Le figure femminili non sono poi in linea con le convenzioni degli anni quaranta. Sono dark ladies infide e dotate di personalità. Nell’universo di Spirit, infatti, la donna è forte e non corrisponde all’idealizzazione svenevole di tanti altri autori. Helen è forse l’unica ragazza positiva ma non è un angelo del focolare, è volitiva e non occupa una posizione subalterna rispetto all’eroe. In queste storie assisterete all’esordio di nemesi importanti come Octopus, si sentirà parlare per la prima volta dell’isola di Montabaldo e arriveranno il truce Caliban e l’inquietante Wild Rice.
Il disegno è accurato e lo stile di Eisner un azzeccato mix di realismo ed elementi grotteschi, valorizzato da giochi d’ombra che ben si adattano alle atmosfere noir e hard-boiled della serie. Il dinamismo delle sequenze d’azione è entusiasmante e le inquadrature di matrice cinematografica sono di una modernità assoluta. In poche parole, Spirit è un capolavoro. E tanto basti.