Le 10 migliori storie della Valiant
Pubblicato il 20 Maggio 2015 alle 11:30
Ripercorriamo la vita editoriale della Valiant.
Riassumiamo la storia editoriale della Valiant con 10 storie fondamentali attingendo sia dal passato della casa editrice newyorkese, quegli anni ’90 croce e delizia di tutti i lettori di comics, sia dal presente che mese dopo mese non manca di mietere consensi di critica e fans.
10.“The Musketeers!” (Eternal Warrior/Archer and Armstrong Vol.1 #8)
Con un #8 doppio e double-face Barry Windsor-Smith rinarra il mito dei 3 moschettieri ovvero Gilad (Eternal Warrior), Aram (Armstrong) and Ivar (il Timewalker che veniva introdotto proprio in questo albo). Questo albo è una raro esempio di come si possa narrare una storia anche con “sole” 40 pagine a disposizione.
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9.“Steel Nation” (Magnus: Robot Fighter Vol.2 #1-4)
Negli anni ’90 la Valiant deteneva anche i diritti dei personaggi Gold Key (rilanciati con poca fortuna recentemente dalla Dynamite) e Jim Shooter, con una manieristica opera di narrazione, riprende la serie esattamente da dove l’aveva lasciata il grande Russ Manning aggiungedovi solo un twist fondamentale: Magnus combatte dei robot che non stanno “malfunzionando” ma stanno diventando senzienti attingendo così a piene mani da un tema classico per la fantascienza.
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8. “Director’s Cut” (Quantum and Woody Vol.1 #1-4)
Quantum & Woody è una serie da riscoprire perché in tempi non sospetti, siamo nel 1996, riuscì ad unire un’anima più seriosa con quell’umorismo che ha fatto la fortuna di parecchie serie in tempi recentissimi.
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7. “The Blood of Heroes” (Rai Vol.1 #0)
Oggi è pratica comune “spostare” avanti o indietro una serie o un intero universo narrativo ma fu la Valiant ad effettuare questo esperimento portando avanti le vicende del suo universo settando così il background di Rai.
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6. “First Impressions” (Archer and Armstrong #0-6)
Accoppiare due personaggi diamentralmente opposti e farli imbarcare nelle situazioni più folli ed improbabili – come ad esempio farli infiltrare a Città del Vaticano – realizzando una serie frizzante dal taglio quasi televisivo.
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5. “Armor Hunters” (Armor Hunters #1-4, Unity #8-11, X-O Manowar #26-29, Armor Hunters: Harbinger #1-3, Armor Hunters: Bloodshot #1-3)
Ecco la Valiant moderna con quello che è inequivocabilmente il suo massimo architetto ovvero Robert Venditti il quale mese dopo mese costruisce una vera e propria epica intorno a X-O Manowar il colui protagonista Eric di Dacia non è un eroe, non è un anti-eroe ma solo un principe barbaro che è riuscito ad indossare una armatura aliena e con questo avvenimento ha scatenato un domino di proporzioni galattiche.
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4. “THE VALIANT” (THE VALIANT #1-4)
Jeff Lemire, Matt Kindt and Paolo e Joe Rivera. Solo il team creativo coinvolto dovrebbe garantire la qualità della storia che non solo spiega una delle idee su cui si fonda l’universo Valiant – la contrapposizione fra il Geomancer e l’Immortal Enemy – ma sorprende fornendo un nuovo background a Bloodshot.
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3. “Alpha and Omega” (Solar, Man of the Atom #1-10)
Le origini di Solar ed il suo approdo nell’universo Valiant vengono narrate in maniera magistrale dalla coppia Shooter/Windsor-Smith il quale dimostra anche che c’è spazio per la sperimentazione grafica e non solo anche negli anni ’90.
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2. “Harbinger Wars” (Harbinger Wars #1-4, Harbinger #11-14, Bloodshoot #10-13)
Joshua Dysart e Duane Swierczynski realizzano il primo crossover della Valiant moderna narrando la storia degli Psiots – teenagers con poteri – e delle organizzazioni dedite a dar loro la caccia. Se il tema non vi sembra originale lo sarà la drammaticità degli eventi ed il taglio assolutamente cinematografico dell’evento.
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1. “Unity” (Unity #0-1, Eternal Warrior Vol.1 #1-2, Archer and Armstrong Vol.1 #1-2, Magnus, Robot Fighter Vol.2 #15-16, X-O Manowar Vol.1 #7-8, Shadowman Vol.1 #4-5, Rai Vol.1 #6-7, Harbinger Vol.1 #8-9 and Solar, Man of the Atom Vol.1 #12-13)
Unity fu il pinnacolo della Valiant anni ’90 esaltando le capacità organizzative di Jim Shooter che coordinò un crossover in ben 18 parti e sfrutto appieno l’idea che alcuni dei personaggi, compreso il villain principale, provenissero da diverse linee temporali.