Recensione: Le Viscere del Bronx

Autori: Peter Milligan (testi), James Romberger (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,90, 14,4 21, pp. 192

Che Peter Milligan sia uno scrittore imprevedibile e dall’ispirazione variegata è notorio e il geniale autore britannico è capace di delineare sia trame trasgressive e psichedeliche, come nel caso di Shade The Changing Man o Enigma, sia storie imperniate sui classici supereroi, come sanno coloro che hanno letto le sue run di Batman o di X-Men.

Ma Milligan sa anche realizzare opere noir e la prova è data da questo splendido one-shot della Vertigo Crime, The Bronx Kill, pubblicato da Panini Comics con il titolo Le viscere del Bronx e inserito nella linea editoriale Panini Noir. E chi avrà la lungimiranza di leggerlo, si accorgerà che, quanto a sensibilità thriller e hard-boiled, Peter non ha nulla da invidiare a Brian Azzarello o ad altri scrittori che al noir hanno dedicato buona parte delle loro energie creative.

Protagonista del volume è Martin, un romanziere di discreto successo, anche se non di grande talento. Ha un rapporto conflittuale con il padre, poliziotto ormai in pensione che avrebbe tanto desiderato che il figlio seguisse le sue orme. E il tema della conflittualità tra padri e figli è la tematica forse più importante e, a conti fatti, si rivelerà cruciale per gli sconvolgenti sviluppi della story-line.

Inoltre, Martin ha una bella moglie, diversa da lui, nell’attitudine e nel carattere, e a volte tali differenze rischiano di compromettere il loro rapporto. Ma la situazione, tutto sommato stabile, cambia radicalmente quando, nella vita di Martin, irrompe il passato. Un passato legato alle origini irlandesi della sua famiglia e a lontani avvenimenti di cui lui non è a conoscenza.

Per giunta, la moglie di Martin scompare e, man mano che i giorni passano, lo scrittore incomincia a temere il peggio. Cercando di capire che fine ha fatto la consorte, Martin scoprirà particolari impensabili sul padre e sulla sua famiglia e su terribili fatti di sangue avvenuti in una desolata area del Bronx (uno dei nuclei portanti della vicenda) e comprenderà la reale natura dei suoi legami parentali.

Milligan compie un’acuta analisi della famiglia e del mondo irlandese, in salsa pulp e con echi di David Lynch; ma Le Viscere del Bronx è pure una profonda riflessione sulla scrittura, con riferimenti che vanno da Hemingway a Kafka, da Dickens alla Woolf e, soprattutto, a Joyce, simbolo letterario per eccellenza dell’Irlanda. E la struttura narrativa è intrigante: le tavole fumettistiche si alternano a pagine di prosa che di fatto sono le bozze (con tanto di annotazioni) di un romanzo che Martin sta scrivendo e che ha inquietanti parallelismi con le vicissitudini da lui sperimentate, come in un raffinato gioco di specchi. Dal punto di vista espressivo, quindi, Milligan si è reso responsabile di un notevole tour de force stilistico, impreziosito dal ritmo e dall’incisività hard-boiled dei dialoghi e dall’intensità dei monologhi.

La parte grafica è appannaggio di James Romberger, che ha collaborato con David Wojnarowicz sull’acclamato Six Miles a Second. Il suo tratto sporco, grezzo, a tratti volutamente sgradevole, ma senz’altro efficace, è perfetto per la rappresentazione del sudiciume dei vicoli newyorchesi, per lo squallore del Bronx, ma anche per l’alienante claustrofobia degli ambienti interni immaginati da Milligan: appartamenti angusti, desolanti stazioni di polizia, locali fumosi. Per di più, Romberger riesce a caratterizzare ogni personaggio e a visualizzare, in maniera semplice ma appropriata, le emozioni estreme dei protagonisti.

Le Viscere del Bronx è una delle proposte più valide uscite ultimamente e sono certo che conquisterà gli estimatori del noir, gli amanti della letteratura propriamente detta e i fan di Milligan. Da non perdere.

Voto: 8