Dagli USA: recensione Batman Detective Comics 867-870

Pubblicato il 1 Gennaio 2011 alle 08:00

AUTORI: David Hine (testi); Scott McDaniel (disegni); Andy Owens (chine); Peter Nguyen (copertina); David Baron, Allen Passalaqua (colori).
CASA EDITRICE
: DC Comics.
PROVENIENZA
: USA
PREZZO
: 3,99 $


Se un vigilante mascherato va in giro per la città a pattugliare le strade e a fare a pezzi i criminali, è altamente probabile e realistico che, presto o tardi, inizino a spuntare degli emulatori. Christopher Nolan ha affrontato il tema ne Il Cavaliere Oscuro, dove un gruppo di imitatori di Batman male equipaggiati, privi di addestramento, inadeguati sia da un punto di vista fisico che etico, vengono messi puntualmente fuori causa dall’eroe finché il Joker non ne uccide uno con lo scopo perverso di dimostrare alla città quale tipo di folle ispirazione possa essere il suo avversario. David Hine, autore di questa storia in quattro parti, sembra essere partito da tale spunto per fare il passo successivo.

Se Batman può ispirare la gente, lo stesso può fare il Joker. Drogandosi con il Succo-Joker per piombare nello stesso stato mentale di rabbiosa demenza omicida del criminale, i “jokerz” mettono a ferro e fuoco Gotham mentre i bat-imitatori gli si oppongono scatenando una guerra sanguinosa lunga un mese. A frapporsi tra le due fazioni, indagando sulle origini del conflitto, è naturalmente Batman. Ma quale Batman? É questa la parte interessante. Stando alla storyline e vista la presenza di Oracolo nella bat-caverna, dovrebbe trattarsi di Dick Grayson, eppure il suo nome non viene mai pronunciato, non vediamo mai l’eroe senza maschera, l’aspetto e gli atteggiamenti non tradiscono nulla della sua identità. Anche nel momento più intenso, quando Batman assume il Succo-Joker per testarne gli effetti, non traspare null’altro che il Cavaliere Oscuro. Perché questa non è una storia che parla di Dick o Bruce Wayne. Questa è una storia che riguarda Batman. Il simbolo. Il mito. L’icona. E l’impatto che ha sui cittadini di Gotham. E, così come nel film di Nolan, dallo scontro tra Batman e il Joker, ordine e anarchia, nasceva Due facce, il cattivo simbolo per eccellenza di quest’ambivalenza, qui viene fuori l’altrettanto schizofrenico villain di turno.

Alla gradevole ed agile sceneggiatura di Hine, in perfetto equilibrio tra action e investigazione, ben si adattano i disegni dinamici e tendenti al cartoon di Scott McDaniel, tornato da qualche mese su Detective Comics dopo l’esperienza, nei primi anni duemila, sulle due testate principali di Batman. Divertenti, in particolare, le splash-pages con le caotiche sequenze dei tumulti o le suggestive scene di massa. Nonostante la storia non sia originalissima, la riflessione sulle icone come modelli o pericoli sociali viene sviluppata in modo convincente dimostrandosi, ancora una volta, punto nevralgico dell’epica supereroistica.


VOTO: 7

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