Le Cronache degli Immortali n. 1, recensione Almanacco Cosmo n. 7
Pubblicato il 12 Maggio 2015 alle 10:00
Editoriale Cosmo propone una straordinaria saga fantasy/horror che nessuno può permettersi di perdere: Le Cronache degli Immortali! Seguite le drammatiche vicissitudini del tormentato Delany in una terra tormentata dalla Santa Inquisizione!
Come ho già avuto modo di scrivere, l’Editoriale Cosmo sta ampliando il numero delle sue proposte con opere non solo di provenienza francofona, sebbene queste ultime rimangano sempre preponderanti. Ha infatti iniziato a pubblicare pure fumetti americani e italiani nonché un lavoro realizzato da due autori tedeschi, Benjamin Von Eckartsberg e Thomas Von Kummant. Si tratta de Le Cronache degli Immortali, straordinaria saga fantasy/horror i cui primi due episodi sono inclusi in questo numero della collana Almanacco Cosmo. L’albo è in formato bonellide e fortunatamente a colori. Scrivo fortunatamente poiché gli eccezionali disegni di Von Kummant sono valorizzati da fenomenali scelte cromatiche e non avrebbero avuto lo stesso fascino in monocromia.
L’opera è l’adattamento di una serie di romanzi di Wolfgang Hohlbein, scrittore apprezzato in Germania per le sue opere fantasy. Von Eckartsberg rispetta l’atmosfera cupa dei suoi libri e le caratteristiche del personaggio principale, il tormentato Andrej Delany. Costui ritorna al paese natio dopo un periodo di assenza e scopre che la popolazione del luogo è stata massacrata dagli spietati guerrieri della Santa Inquisizione. Bisogna puntualizzare che la vicenda si svolge nei Carpazi e gli estimatori della fiction vampiresca sanno bene cosa evoca quella località. L’Inquisizione è convinta che esistano creature demoniache ed è pronta a tutto pur di eliminarle.
Delany, peraltro, è costretto a uccidere il figlio per risparmiargli atroci sofferenze (il giovane è stato torturato dagli Inquisitori). Incontra un bambino, Frederic, unico superstite della strage e insieme a lui vaga per la terra desolata dei Carpazi in cerca di vendetta. Von Eckartsberg descrive in maniera accurata le loro psicologie: Delany è un guerriero spietato ma capace di raziocinio, spesso riflessivo; non è il caso, invece, dell’impetuoso Frederic, sovente imprudente e incapace di frenare i suoi istinti violenti. Tra inseguimenti, combattimenti, sangue e mutilazioni, l’autore inserisce intriganti misteri sulla natura del protagonista.
Delany, infatti, è in grado di guarire dalle ferite e forse non è del tutto umano. E quando incontrerà un suo simile inizierà a comprendere tante cose sulla sua reale natura. Le Cronache degli Immortali è un fantasy che gioca con il mito del vampiro e risulta originale nell’impostazione. I testi di Von Eckartsberg sono intensi, mai retorici e verbosi; anzi, hanno un’espressività quasi hard-boiled e non c’è la ridondanza tipica della narrativa sword & sorcery. Questa stringatezza è appropriata per la crudezza delle emozioni e delle situazioni descritte e i dialoghi hanno un’innegabile profondità.
Tuttavia, bisogna ammettere che, malgrado la qualità della sceneggiatura, Le Cronache degli Immortali è un gioiello a causa dei disegni del bravissimo Thomas Von Kummant. Il penciler ha svolto un lavoro encomiabile e basta ammirare le sue tavole variopinte per farsi conquistare dall’albo. Le pagine sono abbellite da contributi pittorici di grande raffinatezza e prevalgono tonalità cupe, oscure, perfette per una story-line gotica come questa. Ma non mancano quelle più vivide, per esempio nella sequenza imperniata sugli incendi, che rendono visivamente imprevedibile la lettura. Von Kummant sa caratterizzare ogni personaggio e rappresenta in maniera sopraffina i minacciosi territori dei Carpazi che sembrano avvolti dalla foschia, i labirintici vicoli della città degli Inquisitori, gli interni oscuri delle locande e delle prigioni, le foreste intimidenti e le architetture maestose. Da tenere d’occhio poi le pagine relative ai combattimenti, dotate di un dinamismo di grande impatto visuale.
Insomma, Le Cronache degli Immortali è un fumetto di notevole valore e sarebbe realmente un peccato lasciarselo sfuggire.