Sex Criminals – Recensione

Pubblicato il 7 Maggio 2015 alle 15:50

In un mondo che sembra tenerci costantemente sotto assedio, è difficile trovare un momento di vera, leggera, appagante Quiete.

Sex Criminals

Susie è solo una ragazzina quando il padre, impiegato di banca, viene ucciso da un folle suicida, senza alcun motivo, colpevole solo di lavorare per uno dei simboli di quel potere finanziario che tiene in pugno il mondo.

La tragedia famigliare è il preludio di una scoperta straordinaria, che cambierà per sempre la vita di Susie: lasciata sola ad affrontare i tormentati anni della pubertà, la ragazza si accorge di possedere un incredibile potere, quello cioè di fermare il tempo ogni qual volta raggiunge l’orgasmo.

Gli anni passano e una sera, ad una festa, Susie conosce Jon, aspirante attore, ma dipendente in una banca. Come il padre della ragazza. I due trascorrono la notte insieme ed è allora che Susie si accorge che anche Jon può muoversi a suo piacere in quella bolla di spazio sospeso che ha imparato a chiamare “Quiete“. Il sapere di non essere i soli ad avere quella misteriosa facoltà, riempie Susie e Jon di un nuovo sentimento di rivalsa nei confronti di quel mondo opprimente e ingiusto che li costringe a rinunciare ai loro sogni.

Decidono così di sfruttare le loro doti per rapinare le tanto detestate banche, con l’obiettivo di salvare la biblioteca dove lavora Susie dallo sfratto.

La coppia di novelli Bonnie e Clyde, tuttavia, scoprirà presto di non poter agire industurbata e di dover fare i conti con un “corpo di polizia” decisamente fuori dal comune.

Vincitore dell’Eisner Award 2014 per la Migliore Nuova Serie, l’opera erotico-ironico-fantastica di Matt Fraction e Chip Zdarsky ha suscitato fin da subito l’attenzione stupita di lettori e critica ed è ora pronta a confermare il proprio successo anche in Italia sotto il marchio di Bao Publishing, che l’ha lanciata sul nostro mercato nel marzo 2015.

La storia di Susie e Jon e del loro atipico “superpotere” ha infranto ogni confine fumettistico immaginabile, facendo del sesso, solitamente confinato a poche vignette appena accennate, l’assoluto protagonista del racconto, senza alcun risparmio di doviziosi particolari.

L’originalità e, al contempo, la stupefacente semplicità dell’intreccio narrativo, basato sulla missione di questi due improbabili giustizieri ninfomani, hanno creato una vera e propria nuova nicchia di genere nel panorama fumettistico, un unicum assolutamente imprevisto ed imprevedibile e che, per le sue peculiarità, ha attratto l’interesse di altri mondi mediatici, in primis la televisione, che ne ha già fiutato la remuneratività di un possibile adattamento. Sex Criminals è un’opera dall’impatto prorompente. E non potrebbe essere altrimenti.

Al di là di un primo giudizio e delle prime considerazioni ” a caldo”, ci si accorge che Sex Criminals racchiude in sé diversi livelli di lettura, sotto a quello, preponderante e prepotente, del tripudio sessuale. Le vicende di Susie e Jon, di due ragazzi come tanti di questa modernità senza punti di riferimento, disullusi e spesso frustrati, bramosi di fuggire da delle vite che sembrano riservare loro soltanto mortificazioni, sono uno specchio crudo e sarcastico della società in cui viviamo.

Un mondo che ci fa sentire piccoli ed insignificanti, inutili e superflui, schiavi di “poteri forti” che si arricchiscono sulle nostre sofferenze e indignazioni. Non è un caso che la morte del padre di Susie abbia come “mandante” ideologico quel mercato azionario delle cui oscure macchinazioni paghiamo le conseguenze ogni giorno. Nè che l’incapacità di dare sfogo al proprio talento artistico per soccombere alle catene di un avvilente lavoro di ufficio sia il motivo che convince Jon a fare coppia con Susie nel suo piano criminale.

C’è un quindi un sottile sottofondo mesto, a tratti tragico, in questo fumetto dal tono apparentemente leggerissimo, che si presenta fin dalle prime battute com un puro concentrato di risate e sesso, ma che in realtà, nolente o (molto più probabilmente) volente, assume i contorni di un dramma psicologico e umano, individuale e collettivo.

I due protagonisti, come naufraghi su un isola in un mare in tempesta, diventano paradigma dell’uomo e della donna del terzo millennio, di quelli che, nei paesi del “Primo Mondo”, hanno tutto, ma non hanno niente davvero, sono terrorizzati dal presente, dal passato e, immensamente, dal futuro, e cercano disperatamente un qualche analgesico, un tranquillante che possa dare loro quella “Quiete” che, per Susie e Jon, rappresenta anche il sogno di una rivalsa contro il comune nemico.

Cavallo di battagli di questo fumetto irriverente e ironicamente cinico è perciò, senz’ombra di dubbio, la sua trama eccezionale, che riesce, con pochi “nodi” robusti, a reggere una storia completamente imprevedibile ed innovativa. Un lavoro drammaturgico che dimostra l’indiscusso talento di Matt Fritchman, in arte Matt Fraction, già autore Marvel pluripremiato per le sue collaborazioni a serie “super” quali The Immortal Iron Fist, The Mighty Thor, The Invincible Iron Man e Hawkeye.

Stenta invece a tenere il passo dell’alto livello dei testi il tratto di Chip Zdarsky, alias Steve Murray, illustratore, designer e giornalista canadese.

I suoi personaggi appaiono infatti talvolta eccessivamente tozzi e massicci nella linea pesante, i volti squadrati, gli occhi vuoti, quasi a voler togliere loro una parte di umanità e “serietà”, quando invece non c’è nulla di più serio della comicità antisociale di Sex Criminals.

Più che convincenti, d’altro canto, risultano essere i colori, vividi e plastici, ma pronti a diventare eterei e pervasi di luci psichedeliche nei momenti in cui i due protagonisti fuggono dalla realtà per rifugiarsi nella “Quiete”, in quella loro oasi di piacere dove tutto scintilla e brilla come in un sogno pacato, una deliziosa allucinazione il cui potere cullante sembra sfumare fuori dalle pagine e ipnotizzare anche il lettore.

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