7 Manga proibiti nel mondo
Pubblicato il 4 Maggio 2015 alle 22:35
Nudità, violenza, ma anche istigazione al gioco d’azzardo e blasfemia. Diversi i motivi per cui questi manga sono stati banditi dalle biblioteche o addirittura da intere nazioni.
Ancora nel 2015, in varie parti del mondo, fumetti sono rimossi dalle biblioteche (negli USA c’è la classifica annuale dei più “maledetti”), dalle librerie (si pensi al recente caso di Maus in Russia) o, in casi estremi e fortunatamente in non molti paesi, la vendita e il possesso ne è proibito pena il carcere.
Lynzee Lamb, di Anime News Network, ha stilato per il suo sito un elenco di 7 manga che sono andati incontro a questa sorte per i più svariati motivi. Ve la proponiamo nelle prossime pagine.
POKÉMON, IN ARABIA SAUDITA
Tutte le incarnazioni dei mostriciattoli tascabili sono bandite nella penisola araba dal 2001. Motivo principale la presenza di simboli e nomi “Sionisti”, che sono valsi ai pokémon una fatwa dalle autorità religiose locali. Un’altra accusa mossa a Pikachu e compagni, e specialmente alle popolarissime carte collezionabili, fu quella di “promuovere il gioco d’azzardo”.
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DRAGON BALL, TOYS R US E BIBLIOTECA DELLE SCUOLE USA
La nudità alla base della rimozione di Dragon Ball Z dagli scaffali del gigante dei giocattoli Toys R Us: nel 1999 un padre presentò un reclamo descrivendo il manga come “softcore porn”. 10 anni dopo i “contenuti sessuali, nudità, contatto sessuale tra bambini e linguaggio allusivo” [stiamo guardando te, Genio delle tartarughe] hanno portato all’eliminazione del titolo dalle biblioteche delle scuole elementari e medie dello stato del Maryland.
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WELCOME TO SUGAR POT E ALTRI, GIAPPONE
Il manga di Yuzupon non è il solo titolo ad alto contenuto erotico (ma non tecnicamente hentai) interrotto o finito fuori catalogo per la Legge 156 o “Ordinanza riguardo il sano sviluppo dei giovani”: l’incestuoso seinen Aki Sora e il lolicon/comedy Oku-sama wa Shogakusei (“Mia moglie è una studentessa delle elementari”) sono anch’essi finiti nel mirino del provvedimento studiato per colpire le raffigurazioni di “atti sessuali o pseudo sessuali che sarebbero illegali nella vita reale”.
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MANGA: 60 YEARS OF JAPANESE COMICS, CALIFORNIA
La fondamentale enciclopedia di Paul Gravett, esperto di fumetto di livello mondiale, è stato eliminato dalle biblioteche della contea di San Bernardino, USA. Il reclamo che ne ha causato la rimozione lamentava la presenza nel libro di “Un paio di scene estremamente grafiche, specialmente una raffigurante una scena di sesso con un grosso criceto”. Contrariamente al caso di Dragon Ball in Maryland, il titolo è stato tolto da tutte le biblioteche della contea, non solo da quelle scolastiche.
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ULTRAMAN, MALESIA
Una vicenda complessa, quella di Ultraman in Malesia; nel manga Ultraman: Ultra Power Ultraman King viene definito “potente come un Dio” e in lingua locale “Dio”, di qualunque divinità si tratti, viene tradotto Allah. Questo a portato però al bando del personaggio, perché il suo accostamento a Dio avrebbe potuto confondere e traviare la gioventù mussulmana. In seguito è stato proibito in Malesia l’uso del nome Allah per ogni altra identità diversa dal Dio dell’Islam, ma ciò non è servito a far tornare nelle librerie l’Ultra-Crusader le cui avventure sono seguitissime dai giovani asiatici fin dal 1966.
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GEN DI HIROSHIMA, GIAPPONE
Il corposo e importante manga di Keiji Nakazawa vive un periodo difficile nelle scuole nipponiche: in alcuni istituti ne è stata proibita la lettura adducendo a motivazione la violenza della storia e dei disegni e il linguaggio poco politicamente corretto specialmente verso i poveri; secondo molti, tuttavia, dietro alle numerose richieste di rimozione da scuole e librerie ci sarebbe il crescente nazionalismo di buona parte della società giapponese che quindi poco sopporterebbe Gen, con i suoi attacchi contro gli orrori della guerra che non risparmiano nemmeno i soldati dell’Impero.
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DEATH NOTE, CINA
Molte province cinesi hanno proibito la stampa e la vendita del manga di Tsugumi Ohaba Takeshi Obata, ritenuto una “pubblicazione illegale e terrificante” che lederebbe alla “salute fisica e mentale” dei bambini. Alla base di queste conclusioni i ritrovamenti, in diverse scuole del paese, di “quaderni della morte” fatti in casa su cui gli studenti annotavano i nomi di nemici e conoscenti antipatici.
Molti casi simili sono accaduti anche negli USA e in Russia (dove a Death Note viene attribuito anche il suicidio di una quindicenne), ma le richieste di genitori preoccupati e novelli Catoni di bandire il manga non hanno (ancora?) avuto seguito.
Fonte: Anime News Network