Recensione: Enigma

Pubblicato il 27 Dicembre 2010 alle 10:53

Autori: Peter Milligan (testi), Duncan Fegredo (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 20,00, 16,8 x 25,7, pp. 192


La linea editoriale Vertigo della DC Comics non si è quasi mai occupata di super-eroi, ad eccezione di Animal Man, Shade e poco altro, e quando l’etichetta editoriale varata da Karen Berger iniziò a muovere i primi passi, tra le varie opere ci fu la miniserie di otto numeri Enigma, scritta da Peter Milligan e illustrata da Duncan Fegredo.

Enigma non è, in verità, un fumetto che potrebbe essere considerato super-eroistico; ma è certo che alle convenzioni dei comics imperniati sui buffoni in calzamaglia deve parecchio e peraltro c’è un super-eroe, anche se decisamente anti-convenzionale rispetto agli standard imperanti.

Ho scritto in numerose occasioni che apprezzo Peter Milligan, pur trovandolo discontinuo; nel senso che sa realizzare fumetti provocatori e innovativi; però, a volte, pure serials banali che non si discostano più di tanto dai conformismi mainstream del comicdom a stelle e strisce. Fortunatamente, non è il caso di Enigma che, anzi, considero uno dei suoi esiti creativi più folli, eversivi e riusciti.

Protagonista indiscusso di Enigma è Michael Smith, un ragazzo come tanti, non particolarmente attraente e nemmeno tanto in gamba. Ha un lavoro qualsiasi, una vita non dissimile da quella di altre persone; è fidanzato e fa l’amore con la sua ragazza una volta alla settimana. La quintessenza della banalità, in poche parole. Ma la sua esistenza viene stravolta quando un agghiacciante serial killer, denominato la Testa, inizia ad uccidere i malcapitati che finiscono per incrociare la sua strada.

E dopo la Testa, è il turno di un altro orribile criminale, la Verità. E, dopo la Verità, quello della stravagante Ragazza Busta. Michael, per motivi misteriosi, sente di essere intimamente connesso a tali villains e quando, per una serie di circostanze, viene aggredito da uno di essi e quasi muore, gli accade qualcosa. Di colpo, si risveglia dal coma e si ricorda del fumetto di un super-eroe chiamato Enigma che leggeva da ragazzo.

Enigma aveva affrontato, nell’arco di soli quattro episodi, Testa, Verità e Ragazza Busta. Che sta succedendo, quindi? I characters del comic-book hanno preso vita? Parrebbe di sì, dal momento che anche Enigma ricompare e la vita di Michael diventa a dir poco assurda. Nella vicenda si inserisce Titus, l’autore di Enigma, un hippy gay ex tossicomane che, ovviamente, è sconvolto dai recenti sviluppi.

E quando nella story-line fanno la loro comparsa altri cattivi, mai esistiti nella serie (ma che Titus avrebbe potuto inventare), i due si pongono una domanda fondamentale: le avventure immaginarie del fumetto stanno influenzando la vita reale? Naturalmente la risposta è più complessa ed è collegata al passato di Michael, a quello della madre che lo aveva abbandonato da bambino; a uno strano fatto di sangue e di sesso verificatosi in una sperduta area dell’Arizona; a un giustiziere mascherato dagli spiccati impulsi omosessuali; e a una lucertola impagliata.

Con il pretesto di una satira sui fumetti di super-eroi, paranoica e con echi di Philip K. Dick, Milligan ci regala una delle miniserie più schizzate e psichedeliche della sua carriera, con testi incisivi, ricchi di influssi burroughsiani e sartriani (la filosofia è essenziale nell’economia narrativa di Enigma), così come burroughsiane sono le situazioni allucinanti partorite dalla sua mente perversa. La parte grafica è appannaggio di Duncan Fegredo, conosciuto per il Kid Eternity di Grant Morrison (che, per giunta, scrive l’ottima introduzione del volume), qui meno pittorico del solito ma efficace. Insomma, questo è il Milligan che adoro e spero che, dopo Enigma, Planeta proponga una volta per tutte Shade e The Extremist.


Voto: 8

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