Dr. Slump Perfect Edition vol. 1 di Akira Toriyama, recensione manga Star Comics
Pubblicato il 24 Aprile 2015 alle 15:00
Direttamente dall”età dell’oro’ di Shonen Jump Edizioni Star Comics ripropone il primo grande successo dell’autore di Dragon Ball in una edizione definitiva.
Trentacinque anni dopo l’esordio in Giappone, diciannove anni dopo la prima edizione italiana completa e dodici dopo la sfortunata riedizione in tankobon interrotta dopo una manciata di numeri, Star Comics dà alle stampe una nuova edizione, questa volta nel formato Perfect Edition da 15 volumi, di quel Dr. Slump che nel 1980 ha catapultato Akira Toriyama nel firmamento dei grandissimi del fumetto.
La serie, ben nota anche in Italia grazie all’ispirata trasposizione animata Dr. Slump & Arale (1981-1986), racconta le assurde vicende quotidiane del ventottenne tracagnotto inventore Senbee Norimaki, detto Dr. Slump, e del suo capolavoro della vita: la piccola Arale, robot dotato di una forza incredibile ma miope, che lo scienziato spaccia per sua sorella minore.
Intorno a loro l’altrettanto folle microcosmo che popola il Villaggio Pinguino, un luogo dove il sole si lava i denti all’alba e la sveglia della Domenica mattina è suonata da un maiale con carica a molla, in cui è possibile incontrare kaiju come Godzilla e Gamera e supereroi dei telefilm come Ultraman in versione baby accanto a ‘comuni’ animali antropomorfi.
Toriyama procede per episodi autoconclusivi assolutamente demenziali, in cui assistiamo all’esuberanza della pestifera Arale alle prese con la scoperta di un mondo che già di per sé segue regole fuori dall’ordinario e che la robottina interpreta e scardina seconda la sua particolarissima ottica. Spesso e volentieri sono le strampalate invenzioni del Dottore ad avviare le situazioni e una volta finite nelle mani di Arale a farle sfociare nel comico: da occhiali che vedono attraverso i vestiti delle persone, a macchinette fotografiche che restituiscono istantanee del futuro, passando per pistole a raggi che ingigantiscono o miniaturizzano, fino a vere e proprie macchine del tempo.
Una serie all’insegna del divertimento e della fantasia più libera, quindi, in cui non è raro che i personaggi ironizzino sul fatto di essere dentro un fumetto o che lo stesso autore si rivolga direttamente al lettore rompendo la quarta parete.
Viene da sé chiedersi se la comicità di un manga scritto più di trent’anni fa possa ancora far presa sul più smaliziato pubblico di oggi: i primi capitoli potrebbero risultare scoraggianti e superati, ma ci si accorge presto che una volta che Toriyama ha imparato a prendere le misure con personaggi e situazioni sarà difficile non restare contagiati dalla follia partorita dalla creatività immaginifica dell’autore. Per chi ha sempre sentito parlare di Dr. Slump ma non l’ha mai letto è d’obbligo quindi provare almeno il primo volume.
A chi già conosce e apprezza l’opera diciamo che la Perfect Edition è di ottima fattura, tutto un altro pianeta rispetto alle sottilette di metà Anni 90: dalla più sicura tenuta della brossura, al formato più grande che valorizza i bei disegni di Toriyama, ai dialoghi aggiornati, alla presenza di tante tavole a colori (interi capitoli nello specifico), che, eccezion fatta per i casi in cui i materiali sono visibilmente rovinati all’origine, hanno una resa superiore alla media della casa editrice perugina.