La Grande Guerra – il Pilota dell’Edelweiss, recensione Historica Mondadori

Pubblicato il 22 Aprile 2015 alle 17:00

Arriva un nuovo capolavoro bd incluso nella collana Historica di Mondadori Comics: La Grande Guerra! Non perdete le drammatiche vicende di due gemelli coinvolti nel Primo Conflitto Mondiale scritte dal bravo Yann e disegnate dall’eccezionale Romain Hugault!

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La collana Historica di Mondadori Comics sta proponendo materiale francofono di qualità stellare e grazie ad essa i lettori hanno avuto la possibilità di scoprire autentici capolavori. Come sapete, uso il termine con parsimonia ma non sono in grado di trovare definizioni differenti da attribuire a questa straordinaria opera di Yann e Romain Hugault: La Grande Guerra. Coloro che la leggeranno, infatti, saranno conquistati dall’intensità delle vicende narrate e dal livello estetico eccezionale dei disegni. Il fumetto può essere classificato nell’ambito del genere bellico ma la storia non è una semplice avventura di guerra ed è un’analisi impietosa del legame che unisce due fratelli gemelli, Henri e Alphonse.

Gli avvenimenti si svolgono durante la Prima Guerra Mondiale, sullo sfondo della lotta tra l’esercito francese e quello tedesco. Un posto importante nella trama lo occupa Erik, spietato pilota dell’aereo Albatros, decorato con una stella alpina denominata Edelweiss. Ma l’azione è più che altro incentrata sulla vita dei due fratelli. Yann, tramite vari flashback, ci rivela progressivamente tante cose sul loro conto. Henri e Alphonse sono molto uniti ma diversi nei comportamenti. Il primo è un donnaiolo incallito e cinico; il secondo è invece più sensibile, timido e onesto. I due si divertono di tanto in tanto a scambiarsi le identità e sarà proprio questo gioco apparentemente innocente a causare in seguito un’immane tragedia.

Yann non rivela subito tutto e ci conduce nel cuore della guerra con il terribile Erik che sfida a un duello aereo proprio Alphonse. Ma le cose non sono affatto semplici e quando leggerete il volume scoprirete la ragione. L’autore riflette sull’impulso guerrafondaio che contamina l’animo umano e nello stesso tempo, però, descrive il coraggio, l’eroismo e l’abnegazione di soldati che per una serie di ragioni sono costretti a combattere e a uccidere per non essere uccisi. Si nota inoltre una fascinazione nei confronti delle armi e soprattutto dei maestosi aerei che, pur utilizzati come strumenti di morte, rappresentano il progresso e sono la dimostrazione di ciò che l’ingegno dell’uomo è in grado di realizzare.

Descrivendo il rapporto tra Henri e Alphonse, Yann affronta implicitamente il tema del ‘doppio’, da sempre ossessione di artisti e romanzieri. I due in fondo sono lati opposti di una medesima personalità. Ma quale prevarrà? E’ la domanda fondamentale e alla fine del volume avremo la risposta in maniera semplice e spiazzante. Le donne giocano un ruolo rilevante nella trama. La splendida Valentina simboleggia la parte più romantica, materna e rassicurante dell’universo femminile; d’altro canto, la zingara Walburga, sensuale e selvaggia, rappresenta quella più erotica e istintuale. E non bisogna trascurare la disinibita Sidonie che provocherà, a conti fatti, il contrasto tra i fratelli e che costituisce lo snodo cruciale della storia.

Sebbene non ci siano molte sequenze di sesso, quest’ultimo è importante. E’ un istinto dinamico che si contrappone alle pulsioni di morte che dominano il mondo e i soldati se lo concedono con donne di facili costumi ogni volta che possono. Per questo Yann presenta prostitute, ballerine dei bistrot e altre splendide figure femminili poiché evocano l’anelito alla vita che si esplica nell’unione carnale dei corpi. Tutto ciò è descritto da Yann con testi profondi, mai banali e soprattutto privi di verbosità e di retorica, valorizzati da una laconicità di impostazione quasi hemingweyana.

Ma La Grande Guerra è un capolavoro pure per i disegni di Hugault. Con uno stile abbellito da contributi pittorici, il penciler realizza tavole impressionanti per qualità e potenza espressiva. I volti dei personaggi esprimono le violente emozioni che li animano. La raffigurazione di Parigi tormentata da un’alluvione che la rende simile a Venezia è coinvolgente e lo stesso vale per quelle dei campi di battaglia, degli accampamenti e dei locali frequentati dai soldati. Non si può non citare il dinamismo dei combattimenti aerei. Hugault illustra le evoluzioni degli aeroplani sullo sfondo di un cielo meravigliosamente azzurro dimostrando una spiccata sensibilità coreografica e l’eleganza e la raffinatezza di quelle pagine sono innegabili. Ed è altrettanto innegabile l’accuratezza impiegata per la rappresentazione degli aerei, appunto, e delle armi. Bisogna poi tenere d’occhio i corpi femminili che risultano incredibilmente sensuali senza mai scadere nella volgarità.

Hugault si occupa anche dei colori, insistendo su tonalità calde e intense, sovente cupe e impressioniste nell’impostazione e appropriate per la storia. Costituiscono l’ulteriore punto di forza di un lavoro che, lo ripeto, può solo essere definito capolavoro. Se quindi avete intenzione di concedervi una lettura di grande spessore testuale e grafico, questo è il volume che fa per voi. Da non perdere.

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