Marvel Masterworks – I Vendicatori vol. 5, recensione Panini Comics
Pubblicato il 19 Aprile 2015 alle 10:20
Arriva un nuovo Masterwork dedicato alla squadra di supereroi più potente della terra! Non perdete le classiche storie dei Vendicatori scritte dal geniale Roy Thomas e disegnate da una leggenda della Marvel, il grande John Buscema!
Con questo Masterwork dedicato ai Vendicatori i lettori avranno modo di leggere o rileggere altre storie firmate da Roy Thomas, considerato il migliore autore degli Avengers del periodo classico. L’allora giovane allievo di Stan Lee aveva sostituito il Sorridente e, come affermò in numerose interviste, non era intrigato dai personaggi. Il comic-book dei Vendicatori era stato, bisogna ammetterlo, uno smaccato plagio della Justice League della Distinta Concorrenza. In quel mensile, infatti, agivano eroi del DCU come Superman, Batman, Wonder Woman e così via. Lee e Kirby, vedendo il successo di quella serie, fecero qualcosa di simile con i Vendicatori.
La line-up era composta da Thor, Iron Man, Hulk, Ant-Man e Wasp. Lee e Kirby inserirono però un elemento assente nelle vicende della Justice League: la scarsa armonia interna. Thor e compagni, infatti, litigavano spesso e la presenza dell’irrefrenabile Hulk complicava la situazione. Quando poi il Golia Verde si allontanò dalla squadra e giunse il carismatico Capitan America le cose cambiarono e Avengers conquistò i lettori. Lee non amava le situazioni statiche, tuttavia, e modificò in maniera radicale la formazione: Cap rimase infatti da solo a guidare una nuova squadra composta da Occhio di Falco, Scarlet e Quicksilver.
Secondo molti, fu l’inizio del periodo migliore della serie. Il gruppo era meno potente ma più umano e credibile. Quando Thomas iniziò quindi a scrivere il mensile dovette occuparsi di questi personaggi a lui poco graditi. Avrebbe voluto i grossi calibri come Thor e Iron Man e la presenza di Giant-Man con il nuovo nome Golia e della vanesia Wasp fu dovuta più che altro alla chiusura della loro testata. Stan impose a Thomas di utilizzare il meno possibile i membri storici. Thomas delineò comunque story-line eccezionali e nel giro di pochi numeri fece di Avengers una delle collane più valide ed entusiasmanti della Marvel.
In questo Masterwork che include i nn. 47-56 e il secondo annual della testata originale ve ne renderete conto. Thomas conosceva a menadito la complessa storiografia Marvel e vi gioca in continuazione con una pletora di character, collegandosi a varie saghe del passato. Inoltre, come il suo maestro Stan, introduce continui cambiamenti, a cominciare da Ercole, il dio greco della forza che svolge un ruolo simile a quello di Thor. Gli episodi che lo vedono confrontarsi con il terribile Tifone sono passati alla storia dei comics. Inoltre, l’autore narra vicende parallele a quelle degli X-Men in lotta contro Magneto (in quel periodo Thomas scriveva pure l’albo dei mutanti), impostando le premesse per uno dei primi incontri/scontri tra i due team e approfondendo questioni in sospeso riguardanti Quicksilver e Scarlet.
Fa esordire l’inglese Dane Whitman, il nuovo Cavaliere Nero, destinato a divenire uno dei Vendicatori più suggestivi di sempre. Nipote del malvagio Nathan Garrett, sarà implicato nelle complesse trame dei Vendicatori. Lo stesso Cap, pur non scomparendo del tutto, assume un ruolo più defilato e rimarranno solo Occhio di Falco, Golia e Wasp. Partendo da loro, però, Thomas aggiungerà altri importanti componenti; per esempio, la Pantera Nera, primo supereroe afroamericano dei fumetti. E, con il pretesto di una lotta contro il Collezionista, riuscirà ad utilizzare pure i suoi amati Thor e Iron Man. Infine, dimostrando una creatività vulcanica, troverà persino il tempo di concepire una versione aggiornata dei Signori del Male e di fare esordire il Sinistro Mietitore.
Il volume è valido e le storie, sebbene a tratti risultino ingenue e datate a causa della verbosità dei testi, non hanno perso smalto e sono ricche di spunti che nel corso dei decenni saranno approfonditi da tantissimi autori.
Anche le saghe attuali devono qualcosa alle intuizioni di Thomas. I disegni sono di due leggende: George Tuska, mitico penciler di Buck Rogers e noto per Iron Man, che illustra gli episodi imperniati su Magneto con stile graffiante e incisivo; e il Michelangelo dei comics, il grande John Buscema. Le sue figure sono imponenti e maestose, perfette dal punto di vista anatomico. Ogni storia è intrigante ma va segnalata quella di Ercole alle prese con Tifone, da lui inchiostrata, in cui omaggia Hal Foster. Insomma, con questa uscita avrete la possibilità di scoprire pietre miliari del fumetto americano.