Flames, insulti, offese e malauguri nei giochi On-line
Pubblicato il 24 Aprile 2015 alle 18:02
Quando si perde il senso delle cose, del rispetto e della decenza giocando in rete.
Non sono mai stato un gran patito del gioco On-line.
Seppure sia in possesso di molti giochi nei quali è presente una componente di gioco in rete, finisco comunque per godermeli per conto mio in off e basta. Questo perché sono convinto che certi giochi non abbiano per niente bisogno dell’On-line, giochi che magari basano tutto il loro potenziale su una trama coinvolgente e ricca di pathos come The Last of Us o Metal Gear Solid.
Ovvio che questo discorso non VALE per tutti. Categorie come FPS, Sport o Picchiaduro hanno avuto dei grandissimi miglioramenti e contributi proprio grazie al gioco in rete, un fatto innegabile e che si mostra ogni anno con le grandi vendite di titoli famosissimi come Call of Duty, Battlefield, Fifa, Pro Evolution Soccer, Assassin’s Creed e i loro numeri record di presenze e partite in Multi On-line. Ricordate l’iconografica di Battlefield Hardline postata qualche giorno fa?
L’On-line può essere un’esperienza molto divertente! Giocando On-line è possibile avventurarsi con i propri compagni per affrontare sfide avvincenti come in Monster Hunter o Final fantasy XIV oppure sfidare degni avversari in tutto il mondo come su Tekken e via così di gioco in gioco.
Giocare per vincere, è chiaro!
Vincere On-line da anche un senso di gratificazione, è un metro di misura con il quale un gamer può avere idea delle sue skills, dei suoi tecnicismi e conoscenze verso quel gioco. Ma giocare non significa solo vincere, c’è anche il perdere. E cosa accade quando si perde contro qualche altro giocatore On-line? La risposta giusta sarebbe: “Niente, che vuoi che accada?” ma purtroppo per molti nel mondo non è così, molti che evidentemente hanno perso il senso delle cose e capire il perché è difficile.
O almeno lo è per me.
Si, perché non riesco proprio a capire come sia possibile che quando io vinca una sfida su Tekken Tag Tournament 2 On-line, un buon 50% delle volte, mi ritrovi poi un messaggio privato da parte del giocatore contro cui ho combattuto che m’insulta, mi offende o peggio… augura morte e mali a me e i miei familiari.
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Gioco On-line a Tekken da poco, pensate che ho iniziato su consiglio di un amico tramite il Free to Play Tekken Revolution. Fin dopo le prime sfide mi è capitata questa situazione. Quando ho raccontato l’evento allo stesso amico, la sua risposta mi ha lasciato abbastanza meravigliato: “Sisi, è normalissimo. Capita quasi sempre. Dovresti vedere certi video su Youtube che ne fanno vedere di tutti i colori”.
E così è stato.
Ho avuto modo di guardare proprio alcuni video di giocatori che registravano le loro sessioni di game per poi mostrare messaggi privati di user contro cui avevano vinto che li riempivano di insulti, offese e altro tutto rivolto a loro o ai loro cari. Un comportamento per me incomprensibile ma al quale ho assistito (e continuo ad assistere) fino ad oggi. Confrontandomi con altre persone riguardo altri giochi ON-Line mi hanno riferito eventi anche peggiori di questo.
Ad aumentare il senso di degrado di questa situazione ci sono poi anche i Nickname. Si, parlo dei Nick dei vostri account di gioco. Vi è mai capitato di leggere nickname di giocatori come TEROMPOERCULO? O anche CHITIEMORTO o ancora STRONZOSCEMO e robe del genere? Perché a me si. E spesso.
Vi pongo una domanda, e voglio che tutti quanti voi cerchiate di rispondere nel mondo più sincero possibile: trovate una cosa del genere divertente? La reputate normale? Talmente normale da non averci mai fatto caso o averla bypassata come se niente fosse?
Io no. Non sono mai riuscito a concepire il fatto che ci fossero persone che adottassero un atteggiamento simile. Reputo tutto questo qualcosa di malsano, di volgare, assolutamente ridicolo e vergognoso.
Facciamo ora un paio di esempi.
Il primo, prendiamo che stiate giocando ad un videogioco OFF-line e che proprio non riusciate a superare un punto per voi troppo complesso. Un Boss molto arduo, un’area ricca di trappole, un’enigma incomprensibile. Ad un certo punto la frustrazione arriva e con essa pure il nervosismo, magari anche uno scatto di rabbia. Cosa vi capita di fare in queste situazioni? Spegnere le console? Mandare al diavolo tutto? Arrabbiarvi fino a sbattere via il pad? Il così detto “prendersela con il gioco”. Ma, in effetti, una cosa del genere può capitare in ogni cosa e alla fine gli unici contro cui ce la si può prendere siamo solo noi stessi.
Il secondo, prendiamo che stiate giocando ad un videogioco con un vostro amico, magari una partita a Fifa. Perdete una prima volta, poi una seconda e poi anche una terza partita. Anche qui iniziate a sentirvi frustrati ed a innervosirvi. Cosa fate? Dite “Basta così!” oppure insultate il vostro compagno e gli augurate un ictus all’instante a lui e sua madre? Voglio credere abbiate risposto la prima scelta.
Ciò che voglio far comprendere da questi esempi è che è normale provare un senso di competitività, di sfida, di pressione anche quando si videogioca e ci si trovi davanti una sconfitta, una perdita o un Game Over che ci obbliga a dover rifare chissà quanto e cosa daccapo. Va bene, è giusto che sia così, ma è giusto fino a che questa cosa rimane circoscritta a noi stessi intesi come persone.
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Qualcuno ora potrebbe obiettare che io la stia prendendo troppo sul pesante, perché si, il mondo è pieno di idioti e dobbiamo farci il callo. Non possiamo farci nulla… o quasi. Perché le soluzioni esistono: ignorare i messaggi, segnalarli, bloccare gli utenti e via dicendo. Ci sono alcuni provvedimenti come la censura nella chat, in rari casi abbiamo a che fare con dei Moderatori (che ovviamente non sono MAI sufficienti per poter circoscrive l’alto numero di giocatori presenti) e la possibilità di segnalare comportamenti scorretti.
Ma quello che vorrei far comprendere con questo mio scritto non è questo, ma bensì far focalizzare l’attenzione di voi lettori sul degrado che ormai dilaga nel mondo del gioco in rete…
Questo fatto che il trovarsi dietro uno schermo, che l’altro non sappia chi siamo, non potrà mai vederci, sentirci, incontrarci, gli dia, secondo lui, il permesso, la possibilità di insultarci, di offendere persone a random, perché, poverino, ha perso una sfida su un videogioco.
Ancora possiamo provare un senso di chissene quando vediamo che la persona in questione magari è uno straniero, un cristo qualsiasi che vive a mille mila KM da noi, ma quando giochi in rete, e sei in una stanza attendendo l’inizio di una missione, e senti la voce di due giocatori di Roma che iniziano ad insultare un altro utente perché il suo nick è un chiaro riferimento alle sue origini Napoletane, con cose come “Vesuvio LAVALI CON IL FUOCO!” e cose del genere, allora no. Li non puoi ignorare la cosa, li non puoi restare indifferente davanti ad uno schifo del genere. Ancora peggio, non puoi giustificare quei giocatori che davanti a tutto questo ci ridono e fanno finta di niente, che lo accettano come se fosse NORMALE.
Io almeno non posso, e spero anche voi utenti di MangaForever.