Saint Seiya Soul of Gold, seconda recensione 1° episodio – Tornate alla vita, Cavalieri d’Oro!
Pubblicato il 12 Aprile 2015 alle 12:00
Dopo il controverso Saint Seiya Omega Toei Animation lancia un nuovo progetto animato ispirato al classico di Masami Kurumada. Questa volta i protagonisti sono i Gold Saint, impegnati a risolvere il mistero del loro ritorno in vita…ad Asgard.
Annunciata ufficialmente alla fine dell’Ottobre dello scorso anno, ha debuttato ieri l’attesa Saint Seiya Soul of Gold con il primo episodio Tornate alla vita, Cavalieri d’Oro! (in originale Rivivi! Leggenda d’Oro), diffuso – come successo con Sailor Moon Crystal – in streaming gratuito sottotitolato in contemporanea mondiale.
La serie si ricollega direttamente alla saga di Hades, quando i 12 Cavalieri d’Oro (Gold Saint) sacrificano le proprie vite per aprire un varco nel Muro del Lamento: nelle lande innevate di Asgard, già sfondo prima del secondo film animato L’Ardente Scontro degli Dei e poi della saga di Asgard della serie tv storica, uno spaesato Ioria (Aioria) torna in vita. Nelle terre del Nord incontra una giovane donna ricercata, Lifia, la quale chiede al sacro guerriero di sposare la sua causa: impedire che Andreas, successore di una malata Hilda come vicario del dio Odino in Terra, conquisti Asgard con l’aiuto dei 7 God Warrior. Per fare ciò occorre distruggere l’albero proibito, Yggdrasil, attraverso la fioritura del quale il patriarca intende far uscire il suo paese da un inverno senza fine.
Premesse decisamente classiche per Saint Seiya (il solito sacerdote usurpatore, nella vecchia serie Hilda aveva lo stesso obiettivo, ma puntava a conquistare il Santuario), rese indubbiamente più interessanti dal mistero intorno al ritorno in vita di quelli che sono tra – se non “i” – personaggi più carismatici partoriti da Masami Kurumada. O agli interrogativi che elementi quali l’inedito pendente di Aioria (donatogli dal Fratello Aiolos/Micene), le macchie che ricoprono il suo corpo o la natura del cosmo che sembra possedere Lifia a fine episodio inevitabilmente fanno sorgere. Qualche perplessità su come sono giustificati i rapporti di forza tra Aioria e Frodi, il primo God Warrior introdotto nell’episodio.
L’episodio, dalle modeste ambizioni sia grafiche sia narrative, scorre godibile senza particolari picchi tra confronti verbali e fisici dei personaggi e risulterà sicuramente più digeribile di Saint Seiya Omega agli appassionati di vecchia data, per via di una resa grafica più vicina alla serie Toei degli Anni 80 e agli OVA di Hades dei primi 2000 seppur piuttosto generica e appiattita da una colorazione troppo pulita.
I disegni di base sono convincenti, ma purtroppo sono afflitti da alcuni cali nel livello di dettaglio; le animazioni accettabili. Questa volta Toei sembra essere riuscita ad evitare lo scempio della versione ‘on air’ di Sailor Moon Crystal, ma è lecito aspettarsi di più – soprattutto nelle sequenze di combattimento – da un anime che ha Saint Seiya nel titolo.
Segnaliamo che l’adattamento italiano ufficiale di Daisuki si allinea nei nomi dei protagonisti e dei colpi all’edizione italiana storica, quindi nei sottotitoli troveremo Cavaliere in luogo di Saint, Ioria & Micene invece di Aioria e Aiolos o Per il Sacro Leo e Zanne del Leone al posto di Lightning Plasma e Lightning Bolt.
Un esordio nel complesso sufficiente, in attesa dei prossimi episodi.