Zenith Fase Uno di Grant Morrison, recensione Panini Comics
Pubblicato il 10 Aprile 2015 alle 19:22
Arriva una delle primissime opere del trasgressivo Grant Morrison! Non perdete le deliranti avventure di Zenith, supereroe popstar creato sulle pagine di 2000AD! Misticismo, controcultura, fantascienza e suggestioni cospiratorie: sono gli ingredienti di questa incredibile saga proposta da Panini Comics!
Prima di ottenere il successo americano con Animal Man, il trasgressivo Grant Morrison aveva fatto parlare di sé in Gran Bretagna con opere dissacranti e anticonvenzionali. Molte di esse furono ideate nell’ambito della seminale rivista 2000AD che ha avuto il merito di far conoscere numerosi cartoonist britannici destinati a diventare fenomeni di culto. Uno degli esiti creativi più importanti di Grant fu il serial imperniato sul supereroe Zenith. Panini Comics ne propone il primo story-arc e coloro che lo leggeranno si renderanno conto che non si tratta di un fumetto qualsiasi.
Se è per questo, vale per ogni lavoro di Morrison ma Zenith ha un’importanza fondamentale poiché anticipa buona parte della sua produzione a stelle e strisce. L’autore di Glasgow utilizza il concetto del supereroe demistificandolo. Non compie però un’operazione simile a quella di Alan Moore con Miracleman. Quest’ultimo, infatti, agisce in un contesto realistico e cupo, nonché privo di supereroi, ad eccezione di Micky Moran. Zenith, invece, vive nell’Inghilterra thatcheriana degli anni ottanta ma si parte dal presupposto che i giustizieri in calzamaglia esistano sin dalla Seconda Guerra Mondiale. L’atmosfera narrativa, per giunta, pur non priva di momenti drammatici, è sarcastica, ironica e sopra le righe.
Tutto inizia con Maximan, il più grande supereroe inglese che ha affrontato negli anni quaranta Masterman, eroe del Terzo Reich. Entrambi sono morti a causa dell’esplosione di un ordigno nucleare ma nei decenni successivi in Terra d’Albione sono apparsi altri superesseri che hanno formato il gruppo dei Cloud 9. Tra essi ci sono pure i genitori del protagonista della saga, Zenith. Costui vive nell’Inghilterra degli anni ottanta, come abbiamo scritto, ma è un supereroe solo in apparenza. Preferisce infatti fare la popstar e vendere dischi e non è interessato a sventare le minacce dei supercriminali.
Ma accade qualcosa. Alcune entità demoniache danno vita a un nuovo Masterman, decidendo di utilizzarlo come arma contro il genere umano. E’ il primo stadio di una guerra senza esclusione di colpi. Voltage, supereroina ex componente dei Cloud 9, consapevole del pericolo, va in cerca di alcuni vecchi alleati per affrontare la situazione. Tra loro ci sono Mandala, hippy convertitosi al rampantismo thatcheriano (è un politico conservatore), e Red Dragon, con un grave problema di alcolismo. Ma pure Zenith viene contattato. Va da sé che una popstar viziata non pensa al bene del prossimo ma è costretta suo malgrado a confrontarsi con Masterman e le terribili creature demoniache.
Ciò che più colpisce di Zenith è il fatto che risulti ancora attuale a tanti anni di distanza. I testi hanno la tipica attitudine acre e sferzante del geniaccio di Glasgow, con dialoghi incisivi. Inoltre, leggendolo si percepisce già la poetica allucinata e visionaria che Morrison rivelerà nei suoi lavori americani. C’è tutto: la new wave alla Ballard; le suggestioni mutuate dal rock, dalla psichedelia e dalla controcultura; l’occultismo e la magia del Caos; le citazioni letterarie (prevalgono riferimenti a Blake e ai romantici); e i rimandi all’immaginario pop contemporaneo. Bisogna altresì considerare che le entità della storia, di ascendenza lovecraftiana, possono essere considerate antesignane degli intimidenti Arconti di The Invisibles. Anzi, Zenith, fondamentalmente, è una specie di prova generale di ciò che Grant combinerà in quella folle serie Vertigo. Ci sarebbe altro da evidenziare ma lo spazio è tiranno e mi limito ad affermare che questo fumetto offre tantissimi spunti di riflessione.
I disegni sono del bravo Steve Yeowell che collaborerà spesso con Morrison. Il suo tratto è fluido ed elegante, reso ancora più plastico da un efficace bianco e nero. Il penciler visualizza con maestria sia le ambientazioni British della story-line sia quelle surreali incentrate sui demoni. E le sequenze d’azione sono valorizzate da innegabile dinamismo. Insomma, Zenith è imperdibile e non può mancare nella vostra libreria.