The Books of Magic vol. 2, recensione Vertigo Classic RW Lion
Pubblicato il 15 Aprile 2015 alle 10:20
Ritornano le storie inedite di Tim Hunter, il giovane mago ideato da Neil Gaiman protagonista di The Books of Magic! Tim ha abbandonato il nostro mondo per evitare la minaccia del suo doppio malvagio ma i pericoli non sono finiti come scoprirete in questo volume firmato da Peter Gross!
Neil Gaiman, celebrato autore di Sandman, ha avuto un ruolo importante nella storia della DC e molte delle sue creazioni hanno ispirato numerosi cartoonist. Tra i personaggi da lui ideati va annoverato Tim Hunter che esordì nella miniserie Books of Magic. Il ragazzo aveva le capacità di diventare il più potente mago dell’universo e alla fine di quella trama sceglieva consapevolmente la strada della magia. In un certo qual modo, Tim fu una specie di antesignano del più fortunato Harry Potter e sulla scia del successo della mini fu varata una serie regolare inserita nella divisione editoriale Vertigo.
Come sanno i fan, Magic Press ha pubblicato buona parte della collana ma ci sono diversi episodi ancora inediti che ora Lion sta traducendo. Siamo giunti al secondo volume dell’attuale edizione che include i nn. 62-68 del comic-book originale nonché un breve episodio tratto da Winter’s Edge n. 2. I testi sono di Peter Gross che molti conoscono come penciler dell’acclamata Lucifer e di The Unwritten, tra le altre cose. Gross gioca con elementi narrativi introdotti da Gaiman in Sandman e in ulteriori opere e delinea una story-line piacevole dai toni fantasy.
La situazione di Tim non è facile. La sua ragazza l’ha lasciato, non ha più parenti, a parte il perfido fratellastro Ciryl, e c’è in circolazione un doppelganger malvagio proveniente da una dimensione parallela che ha pessime intenzioni nei confronti suoi e dell’intero universo. Dopo la risoluzione di alcune questioni in sospeso tra Tim e Ciryl (e qui abbiamo modo di notare un lato ambiguo e negativo di Tim), inizia una story-line collocata in un contesto fiabesco. Tim, infatti, sempre più malinconico e disilluso, rinuncia ai suoi poteri magici e si rifugia in un regno popolato da strane creature.
E finisce nella Locanda tra i Mondi, luogo ben noto ai lettori di Sandman. Il posto pullula di elfi, abitanti del reame di Morfeo, persone che sognano e appaiono persino la malvagia Titania e Tamlin, colui che afferma di essere il vero padre di Tim. Gross narra vicende dai toni fiabeschi e immaginifici e getta le basi per drammatici, futuri sviluppi. Come ho già scritto, infatti, il doppelganger di Tim sta per colpire e i confini che delimitano i mondi del Multiverso stanno per essere distrutti. Di conseguenza, gli dei dell’Olimpo, Oberon, il bibliotecario Lucien, angeli, demoni e altri character si riuniscono per cercare di risolvere il problema. Gross utilizza e approfondisce quindi parecchi spunti e idee narrative dell’autore di Sandman.
Un episodio è scritto da Peter Hogan e anche in questo caso c’è un personaggio collegato alla serie di Morfeo e cioè Robin Goodfellow, l’elfo introdotto in ‘Sogno di una Notte di Mezza Estate’. Dal punto di vista dei testi, il tp è valido con dialoghi intensi e introspettivi. Gross si occupa inoltre di buona parte dei disegni. Il suo stile non è eccezionale ma di buon livello ed è interessante la particolare costruzione della tavola. Altri penciler coinvolti sono Gary Amaro, Jason Lutes, Ryan Kelly e Michael Lark che si dimostrano funzionali ed efficaci. The Books of Magic è perciò interessante e piacerà agli amanti del fantasy e a coloro che apprezzano le atmosfere magiche ed esoteriche di impostazione Vertigo.