Crescere e cambiare con i Videogames
Pubblicato il 4 Giugno 2015 alle 20:00
I videogames possono essere un metro di misura per renderci conto di quanto siamo cambiati crescendo?
Crescere significa cambiare.
Se nel leggere questa frase la prima cosa che avete pensato sono “le dimensioni”, è probabile che abbiate qualche problema. Ma non siamo qui per discutere di questo…
E quindi, crescendo cambiamo. Cambiamo nel fisico ma anche nella mente, nello spirito. Cambiano i nostri gusti, le nostre abitudini, il nostro aspetto ovviamente, i nostri modi di fare, le nostre idee e opinioni.
Insomma, avete capito.
Ma da cosa ci rendiamo conto che siamo cambiati? Quand’è che ci ritroviamo a pensare “Accidenti, ma mica ero così allora!”?
Ebbene, a me capita di solito (per caso il più delle volte) quando mi ritrovo a faccia a faccia con un qualcosa del mio me stesso passato. Proprio come stamane…
Stavo lì, bellino, a pulire le mensole di camera mia, operazione che qualunque collezionista di Manga, Videogames e Action Figures sa, richiede la più chirurgica attenzione o rischia davvero di scapparci il morto. E dicevo, stavo lì a passare il mio swiffer come un bellissimo cenerentolo quando arrivo allo spazio dove tengo tutti i miei videogiochi. Da una parte quelli attuali e dall’altra quelli delle scorse generazioni. Il mio occhio si sofferma sul mio Final Fantasy VIII. Il perché di preciso non lo so, inizio a fissarlo e vengo letteralmente invaso da una marea di ricordi dei miei 10 anni, quando ci giocai per la primissima volta…
E nostalgia portami via, mi ci ritrovo a giocarci di nuovo ora, a 24 anni.
Non saprei descrivervi in poche parole la marea di emozioni che mi hanno letteralmente assalito nel rivedere la intro, nel risentire le musiche di sottofondo, nel rivisitare certi luoghi. Fate conto di una lacrimuccia per ognuna di queste cose. Tuttavia… qualcosa non tornava. Sono cresciuto con FFVIII, con l’idea di Squall, un eroe freddo e solitario e i suoi compagni fantastici! Zell, Selphie, Irvine, la bella Rinoa! Quistis… e… e allora cos’è successo?
Perché ora mi trovo al comando di un ragazzino infantile e la sua crocca di amichetti tutti evidentemente afflitti da problemi socio-cognitivi? Cos’è cambiato?
Nulla. Il punto è che non è cambiato nulla, il gioco è sempre lo stesso chiaramente, sono IO ad essere cambiato. Sono io che crescendo, essendo maturato, ora posso rendermi conto del perché FFVIII sia effettivamente così criticato dalle masse sia per il gameplay che per la trama ed i suoi personaggi (soprattutto se paragonato ad altri FF)! FFVIII è divenuto quindi uno di quegli elementi che mi hanno permesso di rendermi maggiormente conto di questo mio cambiamento nel corso del tempo.
Non solo. Per una persona come me per cui i videogiochi sono sempre stati una costante nella propria vita, che lo hanno affiancato in ogni fase della crescita e che tutt’ora lo fanno, questi possono essere un utile strumento per ricreare una specie di mappa della mia crescita…
Guardando la mia collezione e andando indietro con i ricordi posso riconoscere periodi importanti o meno nella mia vita, quelli più belli e brutti, dove ho preso delle decisioni irreversibili e via dicendo. Un po’ come sfogliare un album di foto!
Per me quindi, che i videogiochi sono stati più di un semplice passatempo, ma delle vere e proprie esperienze, tutto questo ha un senso, ma mi domando… varrà anche per gli altri? Io credo di si. Io credo che ogni gamer possa in qualche modo rispecchiarsi in ciò che ha giocato in tutto questo tempo e possa adoperare i videogames come strumento per rendersi conto dei suoi cambiamenti.
P.S: vorrei sottolineare una cosa a fine articolo. Per quanto si, io credo e sia stato onesto in tutto ciò che ho scritto, devo tributare il mio maggior cambiamento e l’indirizzamento verso ciò che sono oggi giorno non tanto ad un videogioco quanto ad un Anime, o meglio Neon Genesis Evangelion. Se non ci fosse stato lui, non stareste a leggere i miei articoli oggi.