Recensione: Hellblazer di Peter Milligan n. 2

Pubblicato il 19 Dicembre 2010 alle 08:00

Autori: Peter Milligan (testi), Giuseppe Camuncoli, Stefano Landini, Simon Bisley (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,7, pp. 128


Giunge al secondo volume l’l’Hellblazer di Peter Milligandi Peter Milligan, che comprende i nn. 256-260 del più longevo serial Vertigo, dedicato al celeberrimo John Constantine, l’occultista creato da Alan Moore nel suo Swamp Thing, scritto, quindi, da uno dei più discussi e controversi sceneggiatori della scuola inglese, il Milligan autore di Shade The Changing Man, Enigma, The Extremist, Human Target ed X-Force/X-Statix, tra le altre cose.

Come avevo puntualizzato recensendo il tp precedente, apprezzo Milligan ma, rispetto ai vari Moore, Gaiman o Morrison, lo trovo discontinuo. E se è certamente capace di realizzare opere iconoclaste e trasgressive, tende, a volte, a imbastire trame sostanzialmente convenzionali che non rendono giustizia al suo talento.

Nel caso di Hellblazer, affermavo che la sua visione di John Constantine, pur valida e interessante, mancava della tipica attitudine provocatoria di Peter e, nello specifico di questa seconda uscita, devo ribadire tale concetto. Intendiamoci, la story-line è ben scritta e ha il pregio di catturare l’attenzione del lettore; tuttavia, non si discosta più di tanto dalle atmosfere horror ed esoteriche che i predecessori di Milligan hanno utilizzato.

Attualmente, comunque, a John è accaduto qualcosa di inaspettato: si è innamorato. Sì, persino un cinico bastardo come lui soffre per una donna. Finora era accaduto solo con la splendida Kit, ideata da Garth Ennis in una serie di episodi leggendari. Ma, nel complesso, John segue quasi sempre il richiamo della carne, sovente scambiandolo per amore.

Stavolta, invece, una dottoressa di nome Phoebe gli ha fatto davvero perdere la testa. E, per giunta, lo ha scaricato. Ma può John Constantine accettare di essere lasciato? Certo che no. Di conseguenza, ricorrerà a un trucco meschino persino per uno come lui. Con uno stratagemma, farà bere a Phoebe un filtro d’amore. Ma, considerando che stiamo ragionando del serial Hellblazer, le cose non andranno per il verso giusto e diventeranno agghiaccianti.

I fans di John troveranno, anche in questo caso, i consueti elementi che hanno reso grande la serie: spettri, incubi, demoni. Un ruolo chiave nella story-line lo giocheranno Epiphany, un’adolescente alchimista attratta da John, figlia di un mafioso che non vede di buon occhio il nostro detective dell’occulto; e l’Ekimmu, il terribile demone babilonese introdotto nel volume precedente.

I testi di Milligan sono ben impostati, anche se, ripeto, privi della follia eversiva e burroughsiana delle sue opere migliori; e la parte grafica è appannaggio del bravissimo Giuseppe Camuncoli, coadiuvato dall’altrettanto bravo Stefano Landini, che fa un lavoro di gran lunga migliore rispetto a quello del primo tp; e, soprattutto, dell’eccezionale Simon Bisley.

Il grande penciler di Slaine e Lobo illustra gli ultimi due episodi del volume e il suo stile, in parte pittorico, con una valenza che definirei quasi iperrealista, impreziosisce l’opera. Bisley riesce a visualizzare gli oscuri orrori partoriti dalla psiche di Milligan con una cura dei particolari che lascia senza fiato. Ed è proprio la parte grafica, in definitiva, a spingermi a dare un volto più alto a questo secondo numero dell’Hellblazer di Milligan. Speriamo che la terza e conclusiva uscita ci delizi con il Milligan più aggressivo e sopra le righe che ho imparato ad apprezzare.


Voto: 8

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