Kriminal Omnibus 16, recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 17 Marzo 2015 alle 16:30
Le vicende di Kriminal si fanno sempre più pericolose e rocambolesche e il Re del Delitto dovrà confrontarsi con molti nemici infidi! Non perdete il sedicesimo volume dell’Edizione Omnibus di Kriminal realizzato dai leggendari Magnus & Bunker!
La ristampa di Kriminal, classico del fumetto italiano realizzato da Max Bunker, alias Luciano Secchi, e dal compianto Magnus, procede senza interruzioni e in questo nuovo volume dell’edizione Omnibus di Mondadori Comics i lettori avranno modo di apprezzare altre avventure del Re del Delitto Anthony Logan, inquietante personaggio che al pari della splendida Satanik suscitò scandalo tra i benpensanti. Le storie incluse uscirono originariamente in un arco di tempo che va dal settembre 1969 all’aprile 1970. Si tratta di un periodo non privo di tensioni e fermenti socio-politici che coinvolsero l’Italia e in generale l’occidente.
Secchi, con il pretesto di un riuscito thriller ambientato prevalentemente in Gran Bretagna, in realtà alludeva alla situazione italiana dell’epoca con intenti a volte satirici e di denuncia. Il ritratto della società che si può ricavare dalla lettura di queste avventure è quello di un mondo corrotto e il malcostume spesso è tipico del potere politico, giudiziario ed economico. E’ evidente proprio negli episodi presenti in questo libro. Sovente i rappresentanti delle forze dell’ordine, i loro superiori e i politici non sono moralmente migliori di Kriminal e il tenebroso antieroe in fondo è meno ipocrita di loro e quando ne ha l’occasione cerca di seguire un peculiare codice etico, per quanto deviato e dubbio.
Anche stavolta Secchi delinea story-line intriganti giocando con i generi. C’è il noir e non mancano gli influssi della narrativa hard-boiled e della spy-story; ma nelle sceneggiature abbondano elementi sarcastici, ironici e grotteschi, specialmente nei dialoghi, che sono una delle caratteristiche basilari del suo stile e che valorizzarono un altro dei suoi capolavori, l’amatissimo Alan Ford. Per giunta, Secchi si concede un intrigante citazionismo. Fa riferimenti colti a La Fontaine, per esempio; oppure chiama uno dei personaggi Roman Polansky; e fa apparire in una vignetta un camion con sopra la scritta Magnus & Bunker.
Le ambientazioni sono mutevoli e Kriminal agisce in una Londra nebbiosa, nelle apparentemente tranquille campagne inglesi, a Venezia o sull’Everest, e presenta una straordinaria galleria di characters: gangster infidi, giovani perversi traviati dalla lettura del Mein Kampf di Hitler, uomini d’affari senza scrupoli e un nutrito numero di ragazze sexy, disponibili e ovviamente pericolose. Un ruolo fondamentale nelle trame lo gioca poi Milton, ricorrente nemesi di Kriminal, che torna al suo lavoro di polizia dopo una serie di vicissitudini. Infine Secchi introduce una misteriosa organizzazione che, a quanto si intuisce, darà parecchio filo da torcere a Kriminal.
Dal punto di vista dei disegni, vale ciò che ho scritto in altre recensioni. Il tratto di Magnus è raffinato, elegante e fluido ma gli sfondi in certe tavole sono appena abbozzati a causa dell’enorme mole di lavoro che in quegli anni si sobbarcava. Tuttavia, non è privo di efficacia. Le figure umane, anzi, risultano più rifinite di quelle dei volumi precedenti e le sequenze d’azione sono valorizzate da una dinamicità ancora oggi di sorprendente modernità. Coloro che stanno seguendo la riedizione di una serie passata alla storia dei fumetti sanno già che si tratta di un’opera valida. Chi invece non si è ancora avvicinato a Kriminal farebbe bene a colmare la lacuna, anche in funzione dell’imminente, nuova versione del personaggio che uscirà prossimamente e che ha già stimolato la curiosità di molti. Da provare.