Amazing Spider-Man n.7 – Recensione del quindicinale Panini
Pubblicato il 11 Marzo 2015 alle 09:53
Peter Parker è tornato ! Adesso però dovrà affrontare le conseguenze della sua temporanea “assenza”, tra cui una Gatta Nera e un Electro quanto mai inferociti e in cerca di vendetta ! Meno male che ad aiutarlo ci sarà Silk, una misteriosa ragazza dai poteri ragneschi !!! Termina poi la miniserie Learning to Crawl, che ci svela retroscena inediti dei primissimi passi dell’Arrampicamuri, quando ancora doveva diventare il grande eroe che tutti conosciamo !
Conclusa la tanto discussa e controversa parentesi di Superior Spider-Man, il più amato supereroe di sempre torna finalmente in pianta stabile, libero da qualsiasi tipo di “influenza mentale” e pronto a riprendere in mano la sua vita, stravolta ( e non poco ) dall’egocentrica personalità del dott. Octopus.
Non a caso adesso Peter Parker si ritrova a capo di un’azienda di startup ultra-tecnologiche, con alle calcagna diversi avversari incavolati neri per il trattamento ricevuto dal suo predecessore, per non parlare della diffidenza di tutti i suoi colleghi supereroi ( Vendicatori in primis ). In sostanza, se già la vita di Spidey era incasinata prima, adesso lo è ancora di più, visto che il povero Peter deve far fronte anche a problemi non causati da lui….
Dan Slott resta sempre saldo al timone della serie ragnesca, tornando a toni più leggeri e scanzonati, ma questa ripartenza inizialmente non aveva la stessa verve delle storie precedenti e risolveva in maniera fin troppo superficiale e sbrigativa il “periodo Superior”. Sembrava quasi che anche lo stesso Slott dovesse in qualche modo riprendere confidenza con il vero Peter Parker, dopo aver avuto a che fare per tanti mesi con Otto Octavius.
Per fortuna, però, il tie-in con Original Sin fornisce l’occasione per introdurre un nuovo personaggio, che scombussolerà ulteriormente il nostro Tessiragnatele, aggiungendo anche un po’ di pepe alla sua vita sentimentale, fino a adesso piuttosto piatta, se escludiamo l’improbabile relazione di Ock con Anna Maria Marconi. Il nuovo arrivo si chiama Cindy Moon, alias Silk, una ragazza dai tratti orientali che possiede gli stessi poteri dell’Uomo Ragno ( e forse qualcosa in più ), tra l’altro ricevuti dallo stesso ragno irradiato che punse Peter Parker, motivo per cui s’instaurerà da subito una forte connessione tra i due, che sfocerà anche in una dirompente attrazione “animalesca”…..!
Se mettiamo sul piatto anche una Gatta Nera ferita nell’orgoglio, che si allea con un Electro fuori controllo ( a causa delle manipolazioni mentali operate da Octopus/Superior Spider-Man ), pronta a smascherare Spidey in diretta televisiva e acquisire un ruolo di primo piano nella criminalità organizzata, ci rendiamo conto che l’approccio di Slott non è cambiato, e i primi numeri di The Amazing Spider-Man servivano solo a “scaldare i motori” prima di ripartire con la consueta girandola di eventi, che sfoceranno a breve nel più grande evento ragnesco di sempre, ovvero Ragnoverso ( Spider-Verse ).
Qualche ingenuità nelle sceneggiature non manca, sia chiaro, ma nel complesso Slott riesce sempre a divertire e mantenere alto il ritmo narrativo, nonostante i tanti anni di “militanza” sulle testate ragnesche. L’accoppiata col disegnatore Humberto Ramos è sicuramente una delle più riuscite, visto che lo stile dinamico e cartoonesco dell’artista trova sfogo perfettamente nelle storie frizzanti e movimentate di Slott, dove non conta tanto il realismo ma l’impatto e l’energia che riescono a trasmettere al lettore. E in questo lo strabordante tratto di Ramos non incontra certo difficoltà.
Per celebrare il grande ritorno di Peter Parker, il deus ex-machina ragnesco ha scritto anche una miniserie in cinque parti, dal titolo Learning to Crawl ( qui tradotta come Diventare un Arrampicamuri ), che si potrebbe considerare una extended version dei primissimi numeri di The Amazing Spider-Man, realizzati da Stan Lee e Steve Ditko.
Slott non ha mai nascosto di adorare quelle prime avventure, scritte nel lontano 1962, che sono state da sempre la sua prima fonte d’ispirazione. In questo caso decide di omaggiarle scrivendo una sorta di “storia mai narrata” del Tessiragnatele che si va ad incastrare perfettamente in mezzo ai mirabolanti testi di Lee, con un occhio più moderno ma molto rispettoso di quanto è stato già raccontato, tanto che alcune frasi e vignette vengono riproposte esattamente com’erano allora.
Per i lettori di vecchia data sarà come un vero e proprio tuffo nel passato, grazie anche alle tavole di Ramon Perez, contemporanee nell’impostazione ma molto simili nel tratto a quelle di Ditko, arricchite da una colorazione un po’ spenta e basilare di Ian Herring, che conferisce il giusto effetto retrò al racconto. Slott, dal canto suo, approfondisce le conseguenze della nascita dell’Uomo Ragno e ciò che questo ha comportato nella vita di un giovanissimo Peter Parker, ancora alla ricerca di se stesso e della giusta strada da seguire per utilizzare al meglio i suoi poteri, memore degli insegnamenti di zio Ben e delle cause che hanno portato alla sua tragica scomparsa.
Si tratta di una storia seminale, che affonda le sue radici proprio nelle origini del mito e ci racconta in maniera approfondita come questo secchione occhialuto sia diventato uno dei più grandi eroi conosciuti, introducendo persino un avversario nuovo di zecca, Clash, che in un certo senso rappresenta ciò che sarebbe potuto diventare l’Uomo Ragno se si fosse lasciato fuorviare dalle luci dei riflettori e la smania di protagonismo.
Chiude l’albo un’edificante storia tratta dalla serie Spider-Man: Fairy Tales, dove versioni alternative del Ragno sono protagoniste di avventure fiabesche. In questo caso il talent scout della Marvel, C.B. Cebulski, ci porta nel cuore dell’Africa per raccontarci le gesta del dio ragno Anansi, intraprendente e ambizioso, sempre alla ricerca di maggiore potere e nuovi traguardi da raggiungere.
Apprezzabili le tavole di Niko Henrichon, caratterizzate da un tratto volutamente sporco e non rifinito, con una colorazione pastello molto calda e luminosa, che rappresentano in maniera calzante la connotazione fiabesca del racconto e la ruvidezza delle civiltà tribali.
Due parole, infine, su Spider-Man 2099, che compare sempre in questo albo in una brevissima storia, che funge da apripista alla sua nuova serie, di prossima pubblicazione anche qui in Italia, ovviamente su questo antologico. I tanti fan del Ragno del Futuro potranno gioire, dunque, non solo per questo nuovo inizio, ma anche perché a scriverlo sarà ancora il suo creatore, Peter David.
La scelta di accorpare in una sola testata il materiale ragnesco ha sicuramente abbassato il rischio di leggere serie mediocri o trascurabili, che a volte avevano poco a che fare con il Tessiragnatele, e ha permesso di concentrarsi su un sommario più coeso e strettamente legato al protagonista. Amazing Spider-Man resta quindi l’unico punto di riferimento per i ragno-fan italici.