Recensione: Assedio n. 1-2
Pubblicato il 11 Dicembre 2010 alle 09:00
Provenienza: USA Prezzo: € 3,30 cad.
Assedio rappresenta il culmine di circa sette anni di gestione dello scrittore Brian M. Bendis al timone delle principali serie Marvel, come quelle dei Vendicatori.
Bendis ha voluto scuotere sin dalle fondamenta l’universo Marvel e portare una ventata di freschezza, non lesinando su colpi di scena, morti e abbandoni. Tutti i cambiamenti più epocali sono stati scanditi da storyline o miniserie specifiche, come Vendicatori Divisi, House of M, Secret Invasion, fino ad arrivare al Dark Reign, non una miniserie vera e propria, ma un nuovo status quo causato dalle conseguenze dell’invasione aliena Skrull.
L’idea di far diventare Norman Osborn, storico nemico dell’Uomo Ragno, uno degli uomini più potenti del mondo, spodestando in tutto e per tutto il povero Tony Stark / Iron Man, è sicuramente molto accattivante e ha dato modo agli autori di denunciare anche alcuni aspetti negativi della vecchia presidenza Bush, come la sua politica aggressiva e guerrafondaia.
Osborn è sicuramente un personaggio molto carismatico, che aveva già dato buona prova di sé nello splendido ciclo dei Thunderbolts scritto da Warren Ellis, di cui Dark Avengers è diventato, di fatto, la diretta prosecuzione, con il sempre ottimo e crepuscolare Mike Deodato Jr. alle matite e il nostro Bendis ai testi.
Era quasi scontato, però, che tutto questo potere sarebbe stato difficile da gestire alla lunga, considerando soprattutto l’instabilità mentale di Osborn. Ed è proprio in Assedio, infatti, che spinto dagli interessi di Loki il dio dell’inganno, il nuovo capo dei Vendicatori decide di fare il passo più lungo della gamba e attaccare Asgard: dimora degli dei nordici, attualmente fluttuante sopra i cieli di Broxton, in Oklahoma.
Bendis stavolta non perde troppo tempo in chiacchiere e ci catapulta subito nell’azione, prima mostrandoci la tragedia studiata a tavolino da Loki, ispirato dai fatti di Civil War, che gli fornisce la scusa per iniziare l’attacco e poi, nel giro di poche pagine, assistiamo all’inizio di una delle più feroci e violente battaglie mai viste nell’universo Marvel.
Il personaggio chiave di questi primi due episodi è sicuramente Ares, dio della guerra, attualmente in forze presso le fila dei Vendicatori di Osborn, ma pur sempre vicino anche alle divinità asgardiane. Benchè sia titubante, alla fine Osborn riuscirà a convincerlo a partecipare, ma basteranno pochi minuti di battaglia per fargli comprendere che questa guerra è sbagliata e tutto ciò che gli era stato detto non erano altro che menzogne.
A questo punto Osborn sarà costretto a sguinzagliargli contro il suo “cane da guardia”, ovvero Sentry ( altro personaggio chiave della storia ) contro il quale imbastirà uno scontro che rimarrà negli annali per l’alto tasso di spettacolarità e violenza, e il cui finale lascerà a bocca aperta più di un fan….
Come era facile immaginarsi, nella miniserie principale viene data rilevanza più che altro all’azione e all’aspetto più fracassone della storia, tra l’altro reso alla perfezione dalle tavole dinamiche e di forte impatto di un ispiratissimo Olivier Coipel, nonché dall’ottima sceneggiatura di Bendis.
Per gli approfondimenti è consigliabile leggere i vari tie-in dell’evento nelle serie regolari o anche la serie pubblicata qui in Italia in appendice alla mini principale, ovvero Siege:Embedded, scritta da Brian Reed e disegnata dal bravo Chris Samnee.
Così come avveniva in Frontline, anche qui il protagonista è il giornalista Ben Urich, che ci fornisce il punto di vista dell’uomo comune di fronte a quest’ennesima catastrofe che si sta abbattendo nell’universo Marvel. In particolare, qui si punta il dito sulla libertà d’informazione e su quanto sia facile manipolare l’opinione pubblica grazie ai media. Sicuramente un tema di forte attualità, su cui è giusto riflettere…
Voto: 7,5