Recensione: Un caso di Stalking
Pubblicato il 7 Dicembre 2010 alle 12:35
Autori: Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco
Editore: Edizioni Voilier
Provenienza: Italia
Prezzo: 80 pagine, brossurato, colore, euro 10,90
Il reato di atti persecutori di cui all’art.612 bis codice penale (introdotto dalla legge n.11/2009), meglio noto come Stalking, fa parte di quei delitti di nuova definizione in quanto non originariamente contemplati nel nostro codice penale che, come alcuni sapranno, rimane ancora per la maggior parte quello emanato nel 1930 dal ministro Arturo Rocco da cui prese il nome. Per intenderci un codice “fascista” in cui i delitti contro la fede pubblica vengono prima di quelli contro la persona.
Come spesso accade la penalità non riesce a ricomprendere tutte le aberrazioni del pensiero e dei comportamenti umani.
Così come non riesce ad immaginarle, o meglio le sottovaluta per poi finirne travolto, Paolo Maenza, lo scrittore protagonista del volume di Ferramosca/De Francisco (per Edizioni Voilier), il quale, in un primo momento lusingato dalle attenzioni di una misteriosa fan che gli donano autostima facendolo uscire da un momento di blocco creativo, finisce poi per farsi trascinare in una spirale di paranoia e violenza che da verbale e psicologica rischia seriamente di diventare fisica.
E quando a perseguitarci sono i fantasmi, le ombre, in cui si è trasformato qualcuno che, a dispetto del nostro interesse e della nostra fiducia diventa imprevedibile e morboso, si rischia di perdere la testa.
Questo vortice è accentuato e molto ben reso dalle tavole in cui si sovrappongono vignette, spesso senza i contorni delineati, come nel Canemucco di Makkox.
Il disegno è molto essenziale (probabilmente in ossequio al diktat che così devono essere i fumetti per “adulti”, ma che io non condivido) e per questo ne soffrono un po’ alcuni particolari, per esempio le espressioni dei visi, il che penalizza l’immedesimazione ed il pathos.
I colori soffusi che macchiano le pagine danno un senso di vaghezza che potrebbe, a prima impressione, essere liquidato come approssimazione ma che invece è funzionale all’economia delle tavole e del linguaggio.
Unico appunto è la mancanza di un’introduzione. Personalmente, detesto le introduzioni ed il più delle volte le salto a piè pari per andare direttamente alla lettura e poi ritornarci, magari, dopo, ma su un tema come questo è necessario spendere qualche parola che consenta di approcciarvi con il giusto animo e la corretta contestualizzazione dell’argomento, e l’assenza invece rischia di penalizzare l’opera agli occhi del lettore medio.
Per fortuna non è il caso di chi scrive, per il quale “Un caso di Stalking” è un prodotto che offre buoni spunti di riflessione sull’attualità e sull’animo umano, con tutte le sue devianze.
Edizioni Voilier dopo Cubana e Tipologie di un amore fantasma segna un altro bel punto.
Voto:7-