Recensione: Bone – La Principessa Rose

Pubblicato il 6 Dicembre 2010 alle 11:18

Autori: Jeff Smith (testi), Charles Vess (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: USA
Prezzo: € 17,00, 16 x 24, pp. 144



La Bao Publishing non cessa di sorprendermi: è una casa editrice nata da poco e già, nel giro di pochi mesi, ha pubblicato opere di grande qualità, spesso realizzate da autori di tutto rispetto del panorama fumettistico internazionale; e anche ciò che si preannuncia non mancherà di suscitare, a mio avviso, l’interesse dei lettori (ma ci torneremo).

E sono stato favorevolmente colpito quando è uscito Bone – La Principessa Rose che, a mio modesto parere, va segnalato come uno dei tp qualitativamente più elevati proposti in questi ultimi tempi, vincitore del premio Eisner. D’altronde, la saga che ha reso celebre Jeff Smith (Bone, appunto) verrà senza dubbio ricordata come uno dei serial migliori mai realizzati.

Pubblicato dall’Image, Bone è un fumetto fantasy, filtrato, però, da influssi umoristici che lo hanno reso decisamente originale, come ben sanno i fan del cartoonist statunitense, e a Smith va riconosciuto il merito di aver svecchiato e innovato gli stilemi dei comics di tale genere. Leggendo con attenzione la saga di Bone, però, si intuiva che c’erano molte cose che lo scrittore avrebbe voluto approfondire. Per esempio, il passato di uno dei personaggi cardine del comic-book, Nonna Ben.

E il volume Bone – La Principessa Rose è, per l’appunto, dedicato a lei; ma la storia è ambientata nel passato, quando era una ragazza conosciuta come Rose Harvestar. Trattasi dunque di una specie di prequel, scritto da Smith, ovviamente, e disegnato dall’eccezionale Charles Vess, uno dei più grandi penciler viventi.

La trama è ricca di riferimenti agli archetipi delle varie culture ancestrali ed è, fondamentalmente, una ‘quest’, un viaggio, non solo in senso fisico, che farà maturare la piccola Rose, dopo una serie di prove, e che le permetterà di diventare principessa. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e, peraltro, Smith riesce abilmente a delineare la contrapposizione psicologica intercorrente tra Rose e la sua perfida sorella Briar. L’atmosfera è onirica e il sogno rappresenta una parte importante nell’economia della narrazione (e può ricordare, con i dovuti distinguo, certe situazioni di Sandman), con allusioni a Calderòn.

Se, comunque, la scrittura è impeccabile, la parte grafica non è da meno. Charles Vess, celeberrimo artista fantasy, illustratore di Thor e Sandman, tra le altre cose, svolge un lavoro di grandissimo impatto visivo, con un tratto elegante e delicato, a volte pittorico, specie negli sfondi, ricollegandosi, in maniera personale, alla grande tradizione illustrativa fiabesca. E oserei affermare che il tp andrebbe acquistato anche e solo per i disegni.

Stavolta, come gli utenti che conoscono e apprezzano Bone scopriranno, l’elemento umoristico non è molto presente; però c’è ironia, con cani parlanti, draghi intimidenti ma, per certi versi, farseschi; ed esseri bizzarri dalle cattive intenzioni che, però, non scadono mai nell’orrorifico fine a se stesso.

In poche parole, non posso che dare un giudizio positivo su Bone – La Principessa Rose e ritengo che valga davvero un tentativo. Il volume è da segnalare anche per l’impeccabile cura editoriale e va lodata la Bao Publishing per questo (e stavolta le notizie riguardanti gli autori ci sono!). Questa casa editrice, lo ribadisco, mi sta sorprendendo; e mi sa che lo farà ancora, dal momento che, tra le uscite annunciate, è di prossima pubblicazione Blueberry Girl, disegnato da Vess e scritto dal mitico Neil Gaiman. Io resto in attesa.


Voto: 8

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