Top & Flop Anime – 16 Febbraio 2015

Chi saranno i promossi e i bocciati di questo secondo appuntamento con le pagelle degli anime in corso?

Sengoku Musou

È una serie ispirata al videogioco giapponese di genere storico per Playstation 2 e Xbox Samurai Warriors, spin-off della serie Dynasty Warriors, prodotto da Tezuka Productions e Tyo Animation, diretto da Kojin Ochi e scritto da Yamada Yuka. L’ennesima rivisitazione delle tumultuose vicende che incendiarono il Giappone durante l’era Sengoku dal 1478 fino al 1605, stavolta vede come protagonisti i due fratelli Sanada, Nobuyuki e Yukimura, impegnati a unificare il Giappone.

Chi non conosce la storia giapponese si perderà ancora prima di iniziare, ma anche chi è un tantino ferrato sull’argomento farà un’enorme fatica a seguire le avventure dei Sanada. Il problema principale di questa serie è il numero di personaggi che interagiscono nella storia: così tanti che per introdurli si è reso necessario sottotitolarne il nome per spiegare chi sono, anche così è comunque praticamente impossibile ricordare nomi e personalità di ben 15 protagonisti. L’azione non è male, le scene di battaglia sono dinamiche e ben rappresentate e la colonna sonora finale piacevole, in pieno stile tradizionale giapponese.

Però non c’è altro. Se Sengoku Basara in qualche modo cattura il telespettatore riuscendo a dipanare una matassa ingarbugliatissima grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi, Sengoku Musou fallisce miseramente nel voler mettere in scena un teatrino pieno zeppo di maschere.

Bocciato. Voto 4

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Tokyo Ghoul √A

La seconda serie dell’adattamento anime del famoso manga di Sui Ishida, prodotta dallo studio Pierrot per la regia di Shuhei Morita, si distacca dalle vicende del manga per buona parte, completando il disastro della prima stagione che in soli dodici episodi aveva riassunto la bellezza di sessantasei capitoli, con il risultato impietoso di una somma di eventi incomprensibili: un guazzabuglio di personaggi, sangue, morte e dolore senza capo né coda.

Tokyo Ghoul √A ci ricasca in pieno e questa volta al telespettatore viene offerta la deriva fisica e mentale del protagonista Kaneki che, da sensibile e timorato, senza nessuna spiegazione sceglie di combattere dalla parte dei Ghoul, diventando un efferato assassino, con buona pace di Touka chan, del suo disgusto per il sangue e di tutto quello che era stato fino a quel momento. Che abbia subito una tortura censuratissima, incomprensibile, gratuita e accelerata, non giustifica il motivo per cui abbia imboccato la via del male come nulla fosse, lasciandosi tutto il resto alle spalle.

Non si capisce quanto tempo sia trascorso da quando è entrato a far parte dell’Aogiri, né è spiegato cosa abbiano fatto nel frattempo gli altri protagonisti. Anche se si intuisce che il mucchio di nuovi personaggi che viene introdotto abbia una storia ben definita alle spalle, l’anime ne riassume l’importanza e ne spreme trama, vita morti e miracoli, offrendocene solo una goccia.
Alla fine la battuta nasce spontanea: forse la radice quadrata del titolo indica che ciò che vediamo è proprio la radice quadrata del contenuto reale?

Bocciato. Voto 3

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Kiseiju – Sei no Kakuritsu

È l’adattamento anime prodotto dalla Madhouse del manga di genere horror scritto e illustrato da Hitoshi Iwaaki, edito in Italia da Goen.

Protagoniste sono piccole creature vermiformi ribattezzate Parassiti che dopo aver viaggiato per lo spazio decidono di invadere la terra entrando nel cervello degli esseri umani e prendendo completo possesso del loro corpo e delle loro menti, facendoli diventare delle marionette allo loro mercé. I parassiti usano gli esseri umani anche come fonte di cibo, uccidendoli nei modi più atroci.

Shinichi, il protagonista umano della serie, è un tranquillo studente che una sera viene infettato da uno di questi parassiti ma grazie a una pronta reazione riesce a impedire che si impossessi del suo cervello. L’essere alieno per sopravvivere si inserisce però nel braccio destro del ragazzo che inizialmente crede si tratti solo di un sogno, ma ben presto dovrà fare i conti con la dura realtà la sua mano destra appartiene al parassita che però non essendo stato in grado di manipolare la sua mente, è un’entità a sé stante. Ma se Shinji dovesse morire, l’essere morirà con lui. Migi, questo il nome con cui il parassita viene chiamato da Shinji si mostra subito un essere dotato di una profonda intelligenza, nonché di un’immensa curiosità nei confronti delle stranezze del genere umano.

Giorno dopo giorno la convivenza con Shinichi diventa fattibile, anche se sulle prime il giovane rifiuta di combattere contro i simili di Migi. Tutto cambia e precipita quando uno dei Parassiti che hanno invaso il Giappone si impossessano del cervello della madre di Shinji che pugnala il figlio al cuore. Migi riesce ad arginare il flusso di sangue e salvare la vita del ragazzo, ma nel processo i due mescolano il loro DNA in modo definitivo. Shinji non è un parassita, ma neanche più un normale essere umano: ha una forza sovrumana e la sua mano destra può trasformarsi in qualsiasi arma desidera. È l’ultimo baluardo difensivo tra i parassiti e il resto dell’umanità.

La trama stessa, una tra le più originali e d’impatto degli ultimi anni la dice lunga sulla grandezza di un’opera che terrà col fiato sospeso fino all’ultima puntata. Ben sviluppata, svolge in modo equilibrato il tema della lotta contro i parassiti e delle reazioni del mondo di fronte a una tale tragedia. Shinichi è un personaggio delineato in modo superbo: da timido e dolcissimo studente, perde lentamente la sua umanità, goccia a goccia – sia fisicamente che psicologicamente – fino ad arrivare al punto di non ricordare più cosa siano le lacrime. Un percorso psicologico che l’autore sviluppa nel corso di molte puntate e che risulta autentico e profondamente drammatico. Shinichi cammina sospeso su un filo sottilissimo, in bilico tra umanità e mostruosità.

L’arte è sublime; i disegni raccapriccianti e perfetti: i parassiti sono orribili quando attaccano e totalmente inespressivi quando vivono momenti normali. Magistrale.

Promosso: Voto 9