Multiversity n. 1 di Morrison e Reis, recensione RW Lion

Pubblicato il 16 Febbraio 2015 alle 14:45

Arriva uno dei progetti più folli e radicali del geniale Grant Morrison: Multiversity! Il Multiverso DC rischia di essere definitivamente distrutto e niente sarà più come prima! Si tratta dell’ennesima Crisi? Oppure la situazione è più complicata? Scopritelo in questo capitolo iniziale!

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Grant Morrison è pazzo e lo sanno tutti. A volte scrive storie lineari e di facile leggibilità, disciplinando la sua immaginazione scatenata; in altre invece realizza opere complesse e cervellotiche che richiedono un impegno di lettura notevole, specialmente perché si diverte a fare accenni non solo alle saghe fumettistiche made in DC ma pure alla letteratura, all’esoterismo, alla fisica quantistica e a centinaia di altri argomenti. Multiversity appartiene a questa categoria di lavori. Non si tratta però dell’ennesima Crisis della casa editrice di Superman e Batman e, almeno a giudicare dalle premesse, risulterà sconvolgente per il DCU e alla sua conclusione nulla sarà più come prima.

Grant lavora a questo progetto da otto anni e già da tale dettaglio si può intuire quanto sia ambizioso. Le premesse degli eventi di Multiversity sono state introdotte in Final Crisis, nella run di Batman e in alcuni episodi di Action Comics. Inoltre non si tratta di una miniserie vera e propria. Multiversity infatti si compone di due soli numeri. Il primo capitolo è costituito dall’albo in questione. Il secondo arriverà invece solo dopo la pubblicazione di sei one-shot ambientati ognuno in una terra diversa del DCU.

Alla fine di Crisi Finale si chiariva che esistevano cinquantadue terre parallele. Ora però questo stato di cose rischia di essere compromesso a causa di una non meglio identificata minaccia che ha già distrutto alcuni pianeti. Morrison si concentra su Nix Uotan, l’ultimo dei Monitor esistenti e l’unico ad avere una sensibilità umana, ideato dallo stesso Morrison in Final Crisis. E’ il primo ad essere consapevole del pericolo e cerca di difendere come può il Multiverso. Ma non c’è solo lui e un ruolo essenziale nella story-line è giocato da Calvin Ellis, il Superman di colore di Terra-23 che è anche Presidente degli Stati Uniti, precedentemente apparso in Action Comics. E’ lui che insieme a un gruppo di superesseri giunge nella Casa degli Eroi, il mitico satellite di Crisis On Infinite Earths gestito dal Monitor e da Harbinger.

Ma è appena il principio e Calvin e i suoi alleati dovranno confrontarsi con una pletora di personaggi provenienti dai vari mondi paralleli. Alcuni si richiamano ironicamente ai giustizieri Marvel e Image, altri sono vecchie conoscenze. Tutti, però, fanno parte di un puzzle concettuale di difficile interpretazione. Dal momento poi che Morrison ama giocare con la meta-narrativa, inserisce nella story-line l’idea dei fumetti intesi come meccanismo di comunicazione tra i molteplici universi, estremizzando l’ipotesi implicita nelle classiche storie di Flash incentrate su Terra-1 e Terra-2. E persino noi lettori (preparatevi) siamo parte integrante della trama (altra invenzione che si rifà alla celebrata run morrisoniana di Animal Man).

Insomma, Multiversity è un trip quantico, schizoide e acido come si conviene all’autore di Invisibles e altri capolavori e si intuisce che sarà sconcertante. I testi sono come al solito lirici e visionari e i dialoghi valorizzati dal tipico sarcasmo che i fan di Grant hanno imparato da tempo ad apprezzare. Il penciler di questo numero è l’ottimo Ivan Reis che illustra le strampalate situazioni narrative con il suo stile di grande impatto visivo. Tuttavia, la potenza del tratto è smorzata dalle chine di Joe Prado che forse risulta poco appropriato per le sue matite. Il risultato complessivo è comunque valido e i suoi estimatori non rimarranno certo delusi. Naturalmente, un albo non è sufficiente per giudicare Multiversity ma per adesso la proposta sembra promettente e costituisce una lettura imprescindibile per gli amanti della DC Comics.

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