Top & Flop Anime – 10 Febbraio 2015
Pubblicato il 10 Febbraio 2015 alle 19:30
La stagione invernale dedicata agli anime non è mai stata fitta come quella di questo 2015. Tra grandi e graditi ritorni, serie già avviate e proposte originali ce n’è per tutti i gusti. Quale merita la promozione, quale la bocciatura e quale un giudizio in sospeso?
I promossi, bocciati e rimandati della settimana:
Akatsuki no Yona
Dallo studio Pierrot, l’adattamento animato dell’omonimo shoujo manga di Mizuho Kusanagi diretto da Kazuhiro Yoneda. È la storia della principessa Yona il cui trono viene usurpato dal cugino, nonché amato, Soo-Won e del suo viaggio per tutto il paese assieme alla fidata guardia del corpo Son Hak, alla ricerca dei leggendari quattro draghi che l’aiuteranno a sopravvivere e a riottenere il trono.
Frizzante e scorrevole, la trama seppur complessa si sviluppa con precisione e dovizia di particolari; l’anime ne dosa saggiamente tutti gli ingredienti alternando momenti seri a situazioni leggere, sanguinose battaglie a simpatiche scaramucce tra i protagonisti, tutti ben caratterizzati ed efficaci. Yona spicca per intelligenza e sensibilità. Il sentimento d’amore che la lega al cugino, colpevole dell’assassinio del padre, è solo scalfito e in realtà non cesserà mai. Deliziosi i siparietti comici tra la principessa e della sua guardia del corpo, innamorato di lei segretamente ma non troppo.
Promosso. Voto 8
Assassination Classroom
Dallo studio Lerche, diretto da Seiji Kishi, l’adattamento animato del famosissimo e idolatrato shonen di Yuusei Matsui. Protagonista il bizzarro insegnante alieno dalle sembianze tentacolari, ribattezzato dai suoi alunni Koro-Sensei, che dopo aver polverizzato la luna, promette di distruggere allo stesso modo anche la Terra, concedendo però la possibilità di essere ucciso dagli alunni di una classe speciale entro un anno. Il governo giapponese accetta la sua richiesta offrendo dieci miliardi di yen come ricompensa.
Originale e spiazzante, Assassination Classroom è un anime che non tradisce le attese innescate dal successo del manga, la cui forza risiede tutta nel protagonista, l’immenso e invulnerabile Koro-Sensei che cattura le menti e i cuori dei suoi alunni con la sua etica professionale cristallina, l’astuzia insuperabile e quel pizzico di umanità che lo rende a tutti gli effetti unico e insuperabile. Chi non lo vorrebbe come insegnante alzi la mano! Esilaranti le scene degli attentati alla vita dell’essere misterioso che si muove 20 volte più veloce del suono e cambia colore in base all’umore. Ce la faranno gli alunni della classe S a uccidere il loro amato prof?
Promosso. Voto 9
Death Parade
Prodotto da Madhouse è una serie televisiva basata sul corto originale Death Billiards presentato al festival Anime Mirai 2013, diretto e sceneggiato da Yuzuru Tachikawa. La storia si svolge all’interno di un fantomatico bar chiamato Quindecim, gestito da un barista di nome Decim e dalla sua assistente, Onna. I clienti del bar arrivano sempre a coppie, ignari del luogo in cui sono capitati e privi di memoria, sono invitati a un gioco estratto a sorte nel quale viene messa in palio la loro vita. In realtà gli avventori del Quindecim sono le anime di due persone morte contemporaneamente e Decim è un arbitro/giudice che deve giudicarle in base ai comportamenti compiuti in vita e negli ultimi momenti del gioco per decidere se inviarle nel Vuoto o a reincarnarsi.
Migliore anime della stagione e degli ultimi anni, Death Parade non solo bissa il successo del corto da cui deriva, ma lo supera ampiamente regalando una trama complessa, ingarbugliata come i fili d’argento con cui Decim imbriglia le anime dei clienti più facinorosi e che mette il telespettatore di fronte al bivio più affascinante e misterioso della vita: Inferno o Paradiso? Chi merita di finire nel nulla eterno? Chi la reincarnazione? Cosa è disposto a fare un essere umano per scongiurare la morte? Può redimere negli ultimi istanti una vita di peccati? Può altresì rivelare una natura maligna dopo aver camminato sulla retta via? Decim, arbitro imparziale è il protagonista indiscusso della serie: freddo e distaccato come il più imparziale dei giudici, una volta condannate le anime, perde il suo aplomb e si scioglie di fronte alle loro lacrime, mostrando una fragilità squisitamente umana. Sceneggiatura di alto livello e una sigla d’apertura tutta da ballare, a dispetto della serietà dell’argomento affrontato, Death Parade è un gioiello dal valore inestimabile.
Promosso. Voto 10.
–
Garo the Animation
Dallo studio Mappa, diretta da Yuuchirou Hayashi e scritta da Yasuko Kobayashi è un anime basato sulle serie dal vivo con effetti speciali (‘tokusatsu’) Garo. Le vicende sono ambientate nel regno fittizio di Valiante, che richiama alla Spagna del periodo dell’Inquisizione. Dopo che il re, influenzato dal perfido consigliere Mendoza, ha lanciato una caccia alle streghe che mette in pericolo anche le vite dei cavalieri Makai e dei Preti Makai, una sacerdotessa Makai, viene condannata al rogo e mentre il suo corpo si consuma partorisce un bambino: Lèon Luis, destinato a indossare l’armatura di Garo, il cavaliere d’oro idolatrato dal popolo di Valiante. Lèon però è consumato dall’odio per la sorte occorsa alla madre e seppur cresciuto da un padre molto affettuoso e alquanto sui generis, l’esuberante German, rischia di essere consumato dal suo stesso immenso potere. A metà primo corso entra in scena l’altro protagonista della storia, il principe Alfonso che seguirà lo stesso percorso di Lèon, addestrato dal cavaliere Gaia, fino a sconfiggere Mendoza e conquistare l’armatura di Garo a discapito di Lèon che si rivelerà essere il figlio della sorella della regina e perderà se stesso, accecato dall’odio e dalla vendetta.
La serie, graficamente sublime e diretta magistralmente è una lieta sorpresa: partito quasi in sordina, con una trama che sembrava scontata, l’anime si è allontanato, puntata dopo puntata, dalle premesse iniziali per poi virare bruscamente alla fine del primo corso, trasformandosi da serie avventurosa a serie drammatica. Nulla è lasciato al caso in questa serie: la regia, gli interni, le inquadrature dei personaggi, i dialoghi, le scene cruente e la costruzione della vicenda. Tutto è curato alla perfezione, e non corre mai il pericolo di scadere nella banalità. Il percorso dei due protagonisti si spiega nel tempo e in ogni minimo dettaglio. Molto belle le storie nella storia che aggiungono leggerezza a una trama altrimenti troppo seria. Colpi di scena a ripetizione e suspense assicurata, Garo the Animation è degno di nota.
Promosso. Voto: 9
–
Pretty Guardian Sailor Moon Crystal
Operazione nostalgia da dimenticare. Se le serie Anni 90 avevano concorso nel creare il mito della paladina della giustizia in uniforme da marinaretta, discostandosi ampiamente dalla versione manga, questo tributo in occasione del ventennale dell’opera di Naoko Takeuchi, prodotto dalla Toei Animation, sceneggiato da Yuji Kobayashi e diretto da Munehisa Sakai, adatta il manga fedelmente mostrandone tutte le pecche riguardo trama e arte.
Dopo le prime puntate, generalmente accettabili, il derp comincia a farla da padrone con visi schiacciati, occhi giganti, busti striminziti e gambe chilometriche, mentre la storia fa acqua da tutte le parti. Il regno della Luna d’argento è sospeso in una dimensione avulsa dal tempo e dallo spazio. La reincarnazione dei protagonisti non poggia su alcuna base sensata. Gli scontri sono banali e ripetitivi. La profondità dei legami che stringono i protagonisti è innata e blandamente giustificata dalla scusa della reincarnazione. La favola d’amore tra Serenity ed Endymion esce ridimensionata. Doppiaggio pessimo.
Più che operazione nostalgia, questo adattamento animato potrebbe definirsi un azzardo che poggia sulle rovine di un fenomeno commerciale.
Bocciato. Voto 4
Bonjour Koiaji Pâtisserie
Serie anime originale prodotta dallo studio Silver Link, per la regia di Ryou Aoki e Noriaki Akitaya, racconta la storia di Sauyri Haruno che si iscrive alla Fleurir, una rinomata scuola per pasticceri, animata dal sogno di aprire un negozio tutto suo. Il suo corso è frequentato anche da bellissimi maestri pasticceri.
Ennesimo (e inutile) reverse-harem questa volta servito in cucina con solita protagonista tonta e scialba, circondata e amata (ai posteri l’ardua sentenza del perché) da ragazzi di grande bellezza e dubbio orientamento sessuale. Banale ai limiti dell’imbarazzante.
Bocciato. Voto 3
–
Kamisama Kiss 2
Secondo adattamento animato per la serie shoujo di Julietta Suzuki, prodotto dalla TMS Entertainment, diretto da Akitaro Daichi. Nanami e il dio volpe declassato a famiglio Tomoe, tornano con nuovi protagonisti e altri problemi da affrontare. Le prime cinque puntate della serie si focalizzano sull’entrata in scena di Akur-Ou, antagonista e vecchia conoscenza di Tomoe, che torna nei tempi moderni indossando i panni di Kirihito Mori. Un inizio tiepido se paragonato a quello scoppiettante della prima serie, impregnata di comicità e romanticismo.
Tomoe risulta fuori personaggio, ammosciato dall’amore ormai palese che nutre per Nanami che dal suo canto sembra più superficiale e distaccata, tutta presa dai suoi doveri di Dio del Santuario ereditato da Mikage. Il nuovo protagonista è un tipo ambiguo e losco, ancora difficilmente inquadrabile. Abbondano i personaggi di contorno, presentati però tutti assieme in un’accozzaglia di personalità tra le più disparate. Giudizio generale rimandato a fine serie.
Rimandato.