Erotica vol. 5 – Histoire D’O 1 La Prima Frustata, recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 9 Febbraio 2015 alle 16:20
L’amore può essere crudeltà e perversione? Secondo Pauline Réage, scandalosa autrice di Histoire D’O, è possibile! E Guido Crepax lo dimostra con l’adattamento fumettistico di una delle opere letterarie più discusse del Novecento!
Il femminismo ha avuto una funzione storica importante e molte delle sue istanze si sono rivelate positive per ciò che concerne l’evoluzione della società italiana. Tuttavia, gli ambienti femministi non sono, a mio avviso, privi di atteggiamenti discutibili. Tra i tanti che non ho mai tollerato c’è quello di tacciare di maschilismo e di sessismo qualunque cosa si differenzi, anche minimamente, dalla visione femminista della società. A fare le spese di questi veri e propri anatemi sono spesso state molte opere artistiche e tra queste bisogna citare l’adattamento fumettistico che il grande Guido Crepax fece del romanzo Histoire D’O.
Alla sua uscita, il libro di Pauline Réage suscitò uno scandalo senza precedenti. L’autrice si era firmata con uno pseudonimo e le solite femministe affermarono che a scriverlo fosse stato un uomo, dal momento che, secondo loro, solo un maschio poteva avere fantasie sessuali così crude e violente (salvo poi rimanere beffate quando si scoprì che effettivamente la fantomatica Réage era una donna, Anne Desclose). Crepax decise quindi di realizzare una versione a fumetti del romanzo e fu oggetto a sua volta di duri attacchi da parte dei gruppi femministi.
Mondadori Comics propone i primi due capitoli nel quinto volume della collana Erotica e chiunque sia privo di pregiudizi ideologici si renderà conto che si tratta di un lavoro certamente esplicito ma non privo di eleganza, raffinatezza e poesia, in linea con la sensibilità del padre di Valentina. Che cosa succede di tanto terribile in Histoire D’O? La storia è incentrata su una splendida ragazza innamorata di un uomo al punto da sottomettersi a qualunque suo capriccio. In parole povere, è disposta a diventare una schiava, un vero e proprio oggetto nelle sue mani, e a subire ogni genere di tortura e umiliazione. In realtà, la donna è consapevole ed è lei che sin dal principio sceglie di interpretare un ruolo specifico.
Da un certo punto di vista, l’amante è sì il suo crudele aguzzino ma è pure manipolato dalla stessa donna. Entrambi sono fondamentalmente vittime delle loro passioni e la loro non è solo una storia di sesso ma un rapporto amoroso autentico, espresso in termini di brutalità e aggressività. In maniera peculiare, quindi, i due comunicano con frustate, sevizie, orge, rapporti sadomasochisti di qualsiasi tipo, e Crepax non fa altro che rappresentare l’evoluzione di un linguaggio. I corpi nudi hanno la funzione di parole e di frasi che gli amanti pronunciano seguendo un personale codice espressivo.
I testi sono secchi e scarni, in linea con le violente e intense emozioni che animano i protagonisti. Il tratto grafico è eccellente, come di consueto, e anche in questo caso Crepax realizza tavole di grande bellezza formale, valorizzate dall’inventivo lay-out tipico del suo stile. Le sequenze più torride non hanno nulla di volgare, sebbene il maestro non lasci nulla all’immaginazione, e vanno segnalati i primi piani di impostazione cinematografica e l’impeccabile raffigurazione degli splendidi corpi femminili.
In appendice c’è poi un breve episodio dedicato alla più famosa e amata creazione di Crepax e cioè Valentina. Si tratta di una storia dai toni onirici e visionari dall’impostazione meta-narrativa in cui la stupenda fotografa fa riflessioni ironiche sul suo inventore. Anche questa uscita dedicata a uno degli autori più rilevanti del fumetto mondiale è dunque pregevole e da tenere d’occhio.