Alix Senator vol. 2 – l’Ultimo Faraone, recensione Prima vol. 9 Mondadori Comics
Pubblicato il 7 Febbraio 2015 alle 10:20
Arriva il secondo capitolo di Alix Senator, l’avvincente saga di Valérie Mangin e Thierry Démarez ambientata nell’antica Roma! Stavolta il protagonista giungerà in Egitto e dovrà affrontare minacce e complotti di ogni tipo!
Mondadori Comics sta continuando a proporre materiale eccellente di area francofona e ora è la volta del secondo volume di Alix Senator, saga ambientata nell’antica Roma scritta da Valérie Mangin e disegnata da Thierry Démarez. L’autrice si è ispirata a un personaggio di Jacques Martin, il senatore Alix, appunto, e ne ha approfittato per delineare una vicenda avvincente caratterizzata da una riuscita commistione di fantasia e rigore storico.
Nel precedente capitolo, Alix stava indagando sull’omicidio di Agrippa, un nobile molto vicino all’imperatore Augusto. Secondo la mentalità popolare, responsabile dell’uccisione era stata un’aquila. Dal momento che il volatile è simbolo di Giove, tanti ritengono che sia stata la stessa divinità a condannare l’uomo. Augusto, tuttavia, non ne è convinto e ritiene che il crimine sia stato architettato da qualcuno allo scopo di destabilizzare l’impero. Di conseguenza, ordina ad Alix di fare luce sulla situazione e questi, assistito dal figlio Tito e dall’amico Chefren, si trova presto coinvolto in una serie di complotti e di intrighi di non facile risoluzione.
In questo secondo capitolo tutto si complica e l’autrice modifica l’ambientazione, spostando il fulcro dell’azione in Egitto. In questo modo ne approfitta per evidenziare le differenze tra le due civiltà. Se Roma è forse più razionale e pragmatica, almeno dal punto di vista dei suoi cittadini, l’Egitto è rimasto ancorato a una tradizione irrazionale e ancestrale rappresentata da divinità animali. Parecchi personaggi sono infatti ossessionati da Horus e l’immagine del falco, uccello a lui sacro, è ricorrente. La Mangin descrive Alix come un uomo che non comprende pienamente un mondo a lui estraneo e che lo rende psicologicamente vulnerabile e costruisce così una story-line ricca di suspense e di colpi di scena.
Una delle chiavi del mistero risiede in un personaggio che ha legami con la nobile figura di Cesare e con quella della favolosa Cleopatra e che, come scoprirà Alix, è colpevole delle macchinazioni ai danni dell’impero romano e di Augusto. I testi di Valérie Mangin sono ben curati, con dialoghi vivaci e nello stesso tempo introspettivi. Sebbene la trama possa essere definita d’intrattenimento, non è priva di tematiche importanti come quella delle contrapposizioni culturali tra oriente e occidente, oggi attuali come non mai.
L’opera va presa in considerazione pure per gli ottimi disegni del bravissimo Thierry Démarez. Il suo è uno stile naturalistico che non concede nulla agli sperimentalismi. Ciò che più colpisce positivamente è la perfetta riproduzione delle figure umane e delle straordinarie architetture e ambientazioni egiziane. Non mi riferisco solo alle piramidi o alle statue delle divinità zoomorfe ma anche ai costumi e agli arredi, alle mura abbellite dai geroglifici e alle labirintiche strutture interne dei templi, valorizzate da suggestivi chiaroscuri che le rendono minacciose e inquietanti e raffigurate con incredibili prospettive. Il penciler si occupa inoltre dei colori e utilizza sfumature mai troppo vivaci ma comunque calde, quasi ombrose e crepuscolari, senz’altro appropriate per il tono cupo della narrazione.
In definitiva, il secondo capitolo di Alix Senator va tenuto d’occhio e conferma per l’ennesima volta la qualità e l’elevato livello della produzione fumettistica di area franco-belga, nonché la bontà delle scelte editoriali finora compiute da Mondadori Comics. Da provare.