Kriminal Omnibus 14, recensione Mondadori Comics
Pubblicato il 6 Febbraio 2015 alle 16:20
Continua la ristampa delle classiche storie di Kriminal realizzate dal magico duo Magnus & Bunker! Il conflitto tra il Re del Delitto e l’enigmatico Mister Ypsilon si fa sempre più drammatico ma a complicare le cose ritorna il terribile Mister Atomo!
La riproposta in edizione Omnibus di Kriminal, classico indiscusso del fumetto italiano realizzato dai leggendari Magnus & Bunker, procede e i lettori che all’epoca non hanno avuto modo di leggerlo stanno scoprendo un fumetto che, al di là di alcuni riferimenti al contesto socio-politico dei tardi anni sessanta, risulta ancora oggi di sorprendente modernità. Ciò è dovuto al ritmo indiavolato delle storie concepite da Luciano Secchi e ai disegni del sempre sopraffino Magnus. Naturalmente, trattandosi di materiale realizzato nei sixties, non mancano, come ho già scritto, collegamenti al clima di quell’epoca cruciale.
Le storie incluse in questo quattordicesimo volume uscirono originariamente tra l’ottobre del 1968 e il marzo del 1969. Si tratta di un momento importante non solo per il fumetto ma per svariati ambiti espressivi e creativi, ricco di fermenti e di istanze tra le più disparate. E tali fermenti effettivamente si colgono nelle story-line. Con il pretesto di avventure dai toni thriller e noir non privi di elementi farseschi e grotteschi che anticipano un’altra pietra miliare dei due autori, Alan Ford, Secchi si fa influenzare e suggestionare dai film di James Bond (gli stilemi della spy story sono evidenti) e dal clima della Guerra Fredda.
E’ palese in un episodio presente nel volume che parte proprio dal dissidio tra le due grandi potenze mondiali: gli Stati Uniti, caratterizzati da un’attitudine imperialista, e l’Unione Sovietica, spauracchio di molti a causa del comunismo. Ovviamente Secchi tratta l’argomento in maniera ironica ma non scade nella superficialità, riuscendo a cogliere le ansie che ossessionavano la mentalità collettiva (ricordiamoci che in quegli anni la possibilità di un conflitto nucleare tra USA e URSS non era poi così fantascientifica).
Secchi, tuttavia, non dimentica di scrivere storie che fanno dell’azione e del brivido gli elementi dominanti. Sfrutta abilmente la continuity, facendo riapparire villain come Mister Ypsilon e l’infida Lady Black. Anzi, in questo caso chiude la trama del lungo conflitto tra Kriminal e i suoi avversari, svelando la vera identità della donna e spiegando la natura del legame con Gloria, la ragazza amata da Milton. Quest’ultimo poi si evolve, iniziando, suo malgrado, a collaborare con Kriminal, in un contesto di ambiguità morale che permea la serie. Nessuno è infatti completamente buono o cattivo e lo stesso Re del Delitto è diverso dall’assassino crudele e senza scrupoli dei primissimi episodi. E’ sempre un delinquente, certo, ma dotato di un peculiare codice etico.
Secchi poi recupera Mister Atomo, altro noto nemico del protagonista, architettando una trama articolata e avvincente che cattura l’attenzione sin dal principio. I testi e i dialoghi sono incisivi, valorizzati da acre sarcasmo, e tanti sceneggiatori odierni dovrebbero prendere esempio da lui. Quanto ai disegni di Magnus, lo stile è sempre impeccabile ma anche per questo volume vale ciò che ho scritto in precedenti recensioni. Il maestro, per motivi di tempo e per una mole di lavoro non indifferente, non aveva la possibilità di realizzare vignette dettagliate e spesso rinunciava agli sfondi. Parecchie figure sono silhouette composte dagli inchiostri che creano intriganti chiaroscuri indubbiamente appropriati per un noir. La fluidità, la plasticità e l’eleganza del tratto sono però innegabili e perciò Kriminal è valido pure dal punto di vista grafico. Questo nuovo volume non fa quindi altro che confermare la qualità di un’opera passata alla storia dei comics.