Superman L’Uomo d’Acciaio n.9 – Recensione del mensile Rw-Lion
Pubblicato il 3 Febbraio 2015 alle 15:45
Termina qui Primo Contatto, ovvero la saga che ha fatto incontrare per la prima volta nel nuovo universo Dc le due coppie di supereroi migliori del mondo: Batman e Superman con Power Girl e la Cacciatrice ! In più, il primo Annual della serie Batman/Superman, con ospiti speciali Supergirl, Acciaio, Cappuccio Rosso, Batgirl, Krypto e…. il figlio di Mongul !!!
In attesa di leggere gli ultimi numeri della miniserie-blockbuster Superman Unchained, usciti molto in ritardo negli USA, il secondo antologico Lion dedicato all’Uomo d’Acciaio si concentra sulla serie Batman/Superman, presentandoci il suo primo Annual post-reboot e la saga Primo Contatto, che s’interseca con Worlds’ Finest, la testata con protagoniste Power Girl e la Cacciatrice di Terra-2.
Superate le diffidenze iniziali, il Cavaliere Oscuro di Gotham City e l’ultimo figlio di Krypton formano un team imbattibile, capace di superare ogni avversità grazie a un solido rapporto di stima reciproca e un fine comune: la salvaguardia e la protezione dell’umanità, contro qualsiasi tipo di minaccia.
E si sa, che quando ci sono di mezzo i due “migliori del mondo” non si può trattare di un avversario di poco conto…. Nel primo Annual di Batman/Superman infatti fa il suo ingresso Jochi, il figlio del famigerato padrone di Mondoguerra, Mongul. La sconfitta di suo padre, che abbiamo visto sempre su questo mensile nei numeri scorsi, ha portato Jochi a sfidare apertamente i due supereroi nel suo mondo, dandogli la possibilità di portarsi dietro altri due guerrieri a testa.
I “prescelti” che affiancheranno Batman e Superman in quest’avventura saranno Supergirl, Acciaio, Cappuccio Rosso e Batgirl, con l’aggiunta imprevista del cane Krypto. Quello che seguirà sarà il classico duello nell’arena di Mondoguerra in stile gladiatori, con tanto di folla di mostri alieni ad incitarli. Un copione già visto, molto lineare e scorrevole, ma che suscita poche emozioni, soprattutto perché le interazioni tra i personaggi non vengono molto approfondite e anche comprimari interessanti come Jason Todd o Batgirl si limitano al ruolo di figure di contorno.
L’attenzione rimane sempre incentrata sui due protagonisti e in particolare viene messa in luce la preoccupazione di Batman per tutto il potere e la responsabilità che Superman si vuole caricare sulle spalle, ma anche per i suoi aiutanti in questa battaglia, forse troppo giovani e già reduci da esperienze particolarmente traumatiche. Non dimentichiamoci poi del dolore provocato dalla perdita di suo figlio Damian, che in qualche modo viene qui accumunato a quello di Superman per la presunta morte di Superboy.
Quando i due pezzi da novanta di casa Dc si dividono la scena è inevitabile mettere a confronto i loro approcci, molto diversi, sia nel relazionarsi con gli altri che nel gestire una minaccia. Nella vecchia incarnazione della serie Jeph Loeb utilizzava un’efficace alternanza di didascalie, che metteva in luce il loro modo di pensare e le peculiarità caratteriali di entrambi, mentre adesso Greg Pak ne fa un uso più moderato, privilegiando azione e dialoghi diretti.
Nonostante il Superman dei New 52 sia più sfrontato e impulsivo rispetto a quello precedente, rimane pur sempre un eroe tutto d’un pezzo, che sente su di sé il peso del mondo intero, conscio dell’incredibile potere che possiede. Batman invece si potrebbe quasi definire il suo esatto opposto: un vigilante oscuro e scorbutico, abituato a ragionare in maniera fredda e razionale, pianificando ogni suo attacco come un abile stratega quale è… Ma la loro forza sta proprio nella loro diversità. Sono due facce della stessa medaglia, perfettamente complementari, visto che le lacune o le debolezze di uno vengono colmate dall’altro e viceversa.
Questo primo Annual è stato suddiviso in tre atti, ciascuno affidato a un disegnatore diverso, che ha inevitabilmente conferito una sua impronta alla storia. Si parte col disegnatore regolare della serie, Jae Lee, inconfondibile con il suo tratto sottile e raffinato, sempre molto suggestivo e tenebroso, ma soprattutto che riesce a distaccarsi dai canoni del classico fumetto mainstream di supereroi. Non abbassa comunque il livello Kenneth Rocafort, l’artista successivo, che dimostra una buona dinamica sia nel tratto che nella costruzione della tavola, mentre Philip Tan in chiusura ha uno stile più sporco e impreciso, leggermente inferiore rispetto agli altri due, ma comunque accettabile e funzionale al racconto.
Come detto all’inizio, il resto di questo albo ci presenta le ultime due parti di Primo Contatto, la saga che si sviluppa tra le serie Batman/Superman e Worlds’ Finest, e che ci mostra il primo incontro nel nuovo universo Dc tra i due “Migliori del mondo”, Power Girl e la Cacciatrice. Le due eroine provengono dall’universo alternativo chiamato Terra-2, e lì sono rispettivamente la cugina di Superman e la figlia (!) di Bruce Wayne/Batman.
Questo ovviamente rende ancora più “frizzante” il loro incontro sulla nostra Terra, dove non mancheranno scontri, battibecchi e sospetti, soprattutto da parte di Batman. Ma come al solito c’è anche un nemico comune da sconfiggere, in questo caso Kaizen Gamorra, sovrano di un piccolo Stato ultra-tecnologico che sembra aver creato qualcosa in grado di mandare in tilt i poteri dei kryptoniani.
Stavolta, probabilmente per via del maggior spazio a disposizione, Pak riesce a creare una storia più articolata e convincente, alternandosi con Paul Levitz in perfetta sinergia, visto che quasi non si nota il cambio di scrittore da un capitolo all’altro. Primo Contatto riassume un po’ quello che è sempre stato lo spirito della testata con protagonisti i pesi massimi Dc: ritmo serrato, dialoghi incalzanti e tanta azione, spesso roboante e spettacolare.
Non aspettatevi grossi contenuti, dunque, ma una tipica lettura d’intrattenimento supereroistico, senza troppi pensieri o giri di parole. Ad essere onesti fino in fondo, comunque, questa nuova partenza post-reboot di Batman/Superman per adesso non è stata così esaltante e benché possa risultare una lettura piacevole, non brilla particolarmente per originalità o livello di scrittura. Riuscirà Pak a risollevarsi nel prossimo futuro ??? Ne riparleremo tra qualche mese….