Superman Action Comics Vol. 2, recensione New 52 Limited RW Lion

Pubblicato il 30 Gennaio 2015 alle 15:45

Arriva il secondo volume che raccoglie la discussa run di Superman ideata dal trasgressivo Grant Morrison! Che cosa succede al Clark Kent del reboot quando dovrà confrontarsi con un altro Superman dai metodi e dalle finalità discutibili? Scopritelo in questo tp!

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Grant Morrison è destinato a far discutere e tutte le sue opere hanno suscitato l’entusiasmo di molti lettori e la riprovazione di tanti altri. Vale, per esempio, per la sua lunga e complessa gestione di Batman che sarà senz’altro ricordata come una delle più importanti dell’intera esistenza editoriale del personaggio. E vale sicuramente per quella di Action Comics, comic-book storico che diede vita alla saga di Superman, il primo supereroe dei fumetti. La story-line impostata dall’autore di Glasgow assume una rilevanza ulteriore poiché introduce la versione post-reboot di Supes. La DC, in pratica, ha affidato a Grant il non facile compito di proporre il personaggio in una veste al passo con i tempi, facendo ripartire dal principio le sue avventure.

Va chiarito che questa gestione non è paragonabile a quella di Batman e molti fan hanno storto il naso. Tuttavia, sebbene si tratti di un lavoro meno dirompente del solito, Morrison ha dimostrato per l’ennesima volta di possedere inventiva e immaginazione. Le vicende di Action Comics non si svolgono nel presente ma durante i primi giorni di Clark Kent a Metropolis. E’ un reporter ancora non affermato, indossa abiti casual e non il proverbiale completo classico che tutti conoscono, è amico di Jimmy Olsen e i suoi rapporti con Lois Lane non sono stretti. Quando agisce da Superman non suscita il plauso delle folle che sono, anzi, intimorite da lui e lo considerano con sospetto.

Partendo da queste premesse, Grant ha delineato una trama imperniata sulla minaccia di Lex Luthor che reputa Supes un pericolo per la razza umana. In questo volume che include i nn. 9-12 e 0 del comic-book originale, nonché il primo annual, Grant si diverte a complicare la situazione e approfondisce la figura del protagonista. Clark ha ottime intenzioni ma il suo enorme potere lo rende propenso a modificare gli assetti mondiali. In poche parole, vorrebbe invadere paesi stranieri e imporre la sua concezione della giustizia. Cerca il supporto della JLA ma Batman e soci si rifiutano di aiutarlo e il Cavaliere Oscuro gli spiega che nessuno ha il diritto di oltrepassare certi limiti. In questa sequenza, quindi, Morrison analizza le differenze etiche esistenti tra i due personaggi, dando implicitamente ragione a Luthor che definisce Superman un potenziale bullo fascista.

E ciò che Supes rischia di diventare è simboleggiato da un altro alieno, una specie di Superman negativo che giunge sulla terra per ragioni che verranno spiegate in futuro. Costui è freddo, non si ferma di fronte a nulla pur di raggiungere i suoi scopi e la sua presenza darà filo da torcere all’Uomo d’Acciaio. Come se non bastasse, Grant ripesca il Superman di Terra 23, un uomo di colore che è pure Presidente degli Stati Uniti, già apparso in Final Crisis. Non è dato sapere quale sarà il suo ruolo ma sicuramente risulterà determinante. Inoltre, Morrison, con un riuscito colpo di scena, elimina, benché momentaneamente, Clark Kent. Supes è infatti costretto ad assumere una nuova identità civile. L’autore poi fornisce informazioni impensabili sulla padrona di casa di Clark, fa esordire l’Uomo Kryptonite e utilizza Acciaio e l’infido generale Lane.

Action Comics è un fumetto influenzato dalla fantascienza new wave (ma non mancano suggestioni dell’esoterismo e dell’occultismo, basti pensare al riferimento ai cosiddetti ‘tulpa’ del misticismo tibetano), con testi visionari e dialoghi spesso sarcastici. Nel volume ci sono poi interessanti back up stories scritte da Scholly Fisch incentrate sui vari componenti del cast. Alle matite si alternano ottimi penciler. L’artista regolare Rags Morales fa un buon lavoro, illustrando le fantasiose trame di Morrison con il suo stile plastico e dinamico. Vanno segnalati gli episodi dei bravissimi Gene Ha e Ben Oliver che impreziosiscono gli script con il loro tratto oscuro e dark. Kano e Ryan Kelly, invece, sono meno efficaci ma funzionali. Nel complesso, questa seconda raccolta di Action Comics è da tenere d’occhio.

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