Recensione: Echo vol. 3 – Desert Run
Pubblicato il 30 Novembre 2010 alle 12:39
Autore: Terry Moore (testi e disegni)
Casa Editrice: Free Books
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,90, 17 x 26, pp.104
Giunge al terzo volume Echo, la splendida serie pubblicata in America dall’Abstract Studio e proposta in Italia da Free Books, scritta e disegnata da Terry Moore, acclamato autore del mitico Strangers In Paradise, ormai considerato uno dei migliori fumetti del panorama fumettistico indipendente statunitense.
E, come sanno i lettori che si sono fatti coinvolgere dalle intense vicissitudini della bella Julie Martin che, per uno scherzo del destino, si ritrova con il seno ricoperto da una strana sostanza simile a una corazza, forse in seguito a un misterioso esperimento che l’ha vista coinvolta, suo malgrado, Echo non ha nulla da invidiare a Strangers e non ha fatto altro che confermare, qualora ce ne fosse bisogno, il talento di Moore.
Nei volumi precedenti, lo scrittore aveva impostato una serrata story-line che coinvolge, oltre a Julie, diversi personaggi, a cominciare da Dillon, aitante ranger che vuole scoprire cosa c’è dietro la morte della sua ragazza, una pilota il cui aereo è esploso nel deserto del Nevada, la zona in cui si trovava Julie; e da un agghiacciante vecchio che si definisce l’Omega e che ha qualità simili a quelle di Julie (la sostanza in questione conferisce loro particolari poteri).
E sono della partita anche una detective dalle capacità intuitive, un gruppo di bikers e la sorella di Julie, il cui stato mentale è compromesso da una terribile tragedia familiare. Un ruolo importante nella story-line lo ricopre anche l’Henri, una società, collegata agli ambienti militari, che ha creato la sostanza, denominata Phi, che ricopre Julie, per motivi ancora misteriosi (e la risposta non è scontata, poiché, come ammette uno dei capi della compagnia, le finalità di tale invenzione non sono necessariamente legate alla produzione di un’arma).
Questa terza uscita, che include i nn. 11-15 del mensile originale, presenta situazioni, almeno all’inizio, più surreali e visionarie del solito, ma piene di accenni, indizi e rimandi che, chiaramente, verranno sviluppati da Moore nel corso del serial. Ma la trama non è statica e i rapporti tra Julie e Dillon, per esempio, incominceranno ad evolversi e così anche quelli degli altri componenti del cast.
I dialoghi, come al solito, sono il punto di forza di Moore e non sono trascurabili i disegni: il suo tratto grafico è semplice ma sorprendentemente evocativo e il cartoonist rivela una profonda attenzione nei confronti dei particolari, sia nelle espressioni facciali, sia negli sfondi. Dal punto di vista tematico, inoltre, Moore continua, con il pretesto di una vicenda dai toni cospiratori alla ‘X-Files’, con influssi della science-fiction e della spy story, a denunciare l’arroganza della scienza e la spietatezza dell’apparato economico/militare che domina il business e, più in generale, ogni aspetto della società contemporanea.
Coloro che già apprezzano Echo non rimarranno delusi da questo terzo volume e, anzi, credo che se ne sentiranno ancora più intrigati, considerando anche che Terry Moore è capace di suscitare la curiosità del lettore e, una volta conclusasi la lettura, si ha subito voglia di leggerne il seguito. Chi non lo conosce, invece, e vorrà provarlo, avrà una bella sorpresa.
Però, come nelle recensioni precedenti, devo purtroppo constatare che un’opera di tale livello avrebbe meritato un altro trattamento editoriale; perlomeno si sarebbe potuto compiere uno sforzo in più per pubblicare Echo con una carta migliore che avrebbe valorizzato il tratto di Moore. So che la mia è una ripetizione ma non posso fare a meno di esprimerla. E qualcosa, ahimè, mi suggerisce che lo farò anche in occasione dei volumi successivi.
Voto: 8