Lanterna Verde: Il Tradimento, recensione DC Comics Story n. 24
Pubblicato il 22 Gennaio 2015 alle 11:15
Si conclude la collana DC Comics Story con altre classiche avventure di Lanterna Verde firmate da John Broome e Gil Kane! Non perdete il primo storico team-up tra Hal Jordan e Flash e l’esordio della splendida e letale Star Sapphire!
La collana DC Comics Story giunge alla sua conclusione con un’ulteriore selezione di storie classiche di Lanterna Verde realizzate dai leggendari John Broome e Gil Kane. Si tratta di materiale che, al pari delle avventure di Flash, diede il via alla cosiddetta Silver Age dei comics, riportando in auge il genere supereroico dopo un periodo di scarso interesse da parte dei lettori. Fu la mente illuminata dell’editor Julius Schwartz a imporre il rilancio di vecchi concetti come Flash e Green Lantern, proposti con un look e un’identità differenti da quelli Golden Age. L’idea fu apprezzata e, grazie ad autori inventivi come Broome, i supereroi ottennero nuovamente un clamoroso successo.
In questo volume Broome amplia l’universo narrativo di Lanterna Verde. I personaggi principali sono sempre il pilota collaudatore Hal Jordan in possesso dell’anello del potere che gli conferisce incredibili capacità; la bella Carol Ferris, boss di Hal, innamorata perdutamente dell’eroe senza sapere che si tratta del proprio dipendente; e il fido Tom Kalmaku, l’unico ad essere a conoscenza della doppia vita del protagonista. Ma Broome, oltre ad usare la continuity, sebbene in maniera meno estrema della concorrente Marvel, inserisce nuove situazioni e altri accattivanti character.
Innanzitutto dà spazio al Corpo delle Lanterne Verdi, confermando, come già accennato in precedenza, che Hal non è l’unico a fregiarsi di tale titolo, e il dettaglio sarà di estrema importanza negli anni futuri. Fa apparire ripetutamente Sinestro che diventa la vera e propria nemesi di Hal, e l’infido popolo di Qwaard, dedito al male e al crimine. Inoltre, concepisce back-up stories narrate da Tom che assume il ruolo di biografo ufficiale di Green Lantern. E infine Broome racconta il primo, storico team-up tra il Guerriero di Smeraldo e Flash, altra icona fondamentale della Silver Age.
E’ un episodio di notevole importanza narrativa poiché dà il via alla pluridecennale amicizia tra i due giustizieri e, contrariamente agli standard del periodo, Hal e Barry si rivelano subito le reciproche identità. Un’altra storia essenziale è quella che segna l’esordio della splendida Star Sapphire, alias Carol Ferris, contattata dalle guerriere di Zamaron che intendono farne la loro regina. Inutile specificare che da questo momento il rapporto tra Hal e Carol si evolverà. L’atmosfera delle story-line è tipicamente sixties con inevitabili ingenuità ma con un sense of wonder innegabile. I testi sono verbosi ma efficaci e Broome delinea splendide trame di fantascienza, tuttora gradevoli e di tanto in tanto contrassegnate dagli echi paranoici della Guerra Fredda che ossessionava la mentalità collettiva degli americani.
I disegni di Gil Kane sono curati, benché il penciler sia lontano dallo stile nervoso e quasi psichedelico che estasierà i lettori nei seventies e manchi la proverbiale costruzione a scheggia della tavola che diventerà il suo marchio di fabbrica. Negli ultimi episodi del volume, però, si percepisce un’evoluzione del tratto che si fa più plastico e fluido, specialmente nelle pagine incentrate sui folli paesaggi alieni immaginati da Broome. In poche parole, questo albo è un must per i fan hard-core di Lanterna Verde e in generale per gli estimatori dei supereroi.
Vorrei concludere con alcune riflessioni sulla collana DC Comics Story. E’ stata sicuramente una serie pregevole, purtroppo compromessa da una difficile reperibilità (io stesso non sono riuscito a trovare nelle edicole alcuni volumi che recensirò se arriveranno in fumetteria). Mi auguro comunque che le iniziative di questo tipo continuino e che la Lion alterni materiale vintage con quello più recente, analogamente a quanto fatto da Panini con i fumetti Marvel. E spero che ci sia da parte della casa editrice più coraggio in modo da poter apprezzare storie della Legione dei Supereroi, di Supergirl, di Hawkman, dei Teen Titans, insomma di altri DC character che non hanno nulla da invidiare ai grossi calibri Superman e Batman. E speriamo anche di vedere lavori di Joe Kubert, Jack Kirby, Gene Colan e altri maestri dei comic-book americani in una formula editoriale simile a questa.