Batman n.33 – La recensione del mensile Rw-Lion
Pubblicato il 23 Gennaio 2015 alle 11:15
Anno Zero arriva alla sua fase finale, con lo story-arc Città Selvaggia ! Inizia poi la nuova gestione di Detective Comics a cura di Francis Manapul e Brian Buccellato, mentre Nightwing si appresta alla chiusura in vista della sua nuova serie: Grayson !!!
Questa trentatreesima uscita del principale mensile Lion dedicato al Cavaliere Oscuro rappresenta un vero e proprio starting point, come scritto anche sulla copertina dell’albo, in quanto tutte e tre le serie pubblicate al suo interno ripartono con nuovi story-arc e, nel caso di Detective Comics e Nightwing, anche con team creativi nuovi di zecca.
Dopo due gestioni piuttosto altalenanti e superficiali, a cura di Tony Daniel e John Layman, la più storica testata dell’Uomo Pipistrello passa infatti nelle mani di una squadra già consolidata, responsabile dell’acclamato rilancio di Flash nel nuovo universo Dc. Stiamo parlando ovviamente di Francis Manapul e Brian Buccellato, i quali colgono la palla al balzo per sviluppare alcuni elementi narrativi già introdotti nel tie-in di Anno Zero scritto per il Velocista Scarlatto.
Icarus è il titolo del loro primo story-arc, ma anche il nome della potente droga che ha iniziato a circolare nei quartieri più poveri di Gotham City, ormai completamente alla mercé di bande criminali e organizzazioni malavitose che si arricchiscono alle spalle dei più poveri e bisognosi. Batman cerca di combattere quotidianamente i criminali che infestano le strade della sua città, ma adesso anche Bruce Wayne potrebbe fare qualcosa di concreto, grazie a una proposta d’affari molto interessante che arriverà da una donna facoltosa e intraprendente quasi quanto il nostro miliardario filantropo…
Nell’arco di poche pagine Manapul riesce subito ad immergerci nella realtà più marcia e degradata di Gotham, con una scrittura molto agile e scorrevole, supportata dallo stile dinamico e creativo di Buccellato, soprattutto per quanto riguarda la costruzione delle tavole e la scansione delle sequenze più movimentate. Il suo tratto non è particolarmente elaborato, ma molto efficace e rinvigorito da una vivida colorazione con sfumature pastello e pittoriche, che in certi casi conferiscono alle illustrazioni un’atmosfera quasi onirica ed evocativa.
Cambio ancora più radicale, invece, per Nightwing, che si appresta ad affrontare un’avventura completamente nuova, dopo le tragiche vicende di Forever Evil. L’ex pupillo di Batman è stato torturato e smascherato pubblicamente dal Sindacato del Crimine, e perdipiù tutti adesso lo credono morto. Quale migliore occasione, dunque, per cominciare una nuova vita…?!
Tim Seeley e Tom King prendono le redini della testata con protagonista il primo Robin per siglarne la conclusione e introdurre la nuova serie che ne prenderà il posto: Grayson. La scelta di utilizzare il vero nome dell’alleato di Batman ha uno scopo ben preciso, in quanto il suo alter-ego mascherato, almeno per il momento, smetterà di esistere, e lascerà spazio a un Dick Grayson che si dovrà barcamenare in spy-story sullo stile di 007 e Mission Impossible, presumibilmente con pochi personaggi in costume e tute attillate.
Dopo una prima parte nella quale ritroviamo una Leslie Thompkins decisamente ringiovanita, passiamo a un duro e rocambolesco faccia a faccia tra Dick e il suo mentore, che metterà il protagonista di fronte a una scelta non certo facile e priva di sacrifici, visto che nessuno ( al di fuori di Batman ) dovrà sapere che è ancora vivo. La terza e ultima parte di questo lungo numero finale è il preludio vero e proprio di quella che sarà la nuova serie con protagonista Dick Grayson, in quanto assistiamo alle prime conseguenze della sua scelta.
Si tratta sicuramente di una svolta rischiosa, che apre le porte a tanti scenari diversi, ma potrebbe non essere troppo gradita da chi ama storie più prettamente supereroistiche o comunque è rimasto legato alla vecchia versione del personaggio. Tutto dipende da come gli autori saranno in grado di sfruttare questa nuova direzione e se sapranno mantenere vivo l’interesse dei lettori.
Graficamente quest’ultimo numero di Nightwing si avvale di ben tre artisti, a ognuno dei quali è stata assegnata una parte della storia. Si parte con il tratto marcato e caricaturale di Javier Garron, per poi passare a quello più grezzo e crepuscolare di Jorge Lucas, fino ad arrivare a Mikel Janin, futuro disegnatore regolare della serie, dallo stile più tradizionale e pulito, forse un po’ anonimo ma con una buona dinamica nella costruzione delle tavole.
Due parole infine su Anno Zero, la lunga e complessa saga ideata da Scott Snyder, che proprio in questo numero entra nella sua fase finale. Città Selvaggia è il titolo del suo ultimo story-arc, nel quale Gotham è ormai devastata dalla recente tempesta che si è abbattuta su di essa e completamente soggiogata al volere dell’Enigmista.
Edward Nygma infatti ha sfruttato la sua incredibile arguzia per pianificare, in maniera quasi maniacale, ogni singolo dettaglio del suo piano per mettere sotto scacco l’intera città, sfidando apertamente chiunque riesca a dimostrarsi più intelligente di lui. La sua minaccia era stata sicuramente sottovalutata, sia da Jim Gordon che dal giovane Bruce Wayne, ma se non altro questa tragedia che ha colpito Gotham è servita a rimettere in discussione il senso e le motivazioni della loro battaglia contro il crimine, oltre a far superare tutte le tensioni iniziali tra i due. Adesso sanno di poter contare l’uno sull’altro e uniranno le forze per sconfiggere l’Enigmista, ma saranno in grado di affrontare un avversario tanto astuto, in una città completamente devastata e con pochi mezzi a disposizione ?!?!
Questo è ciò che scopriremo nel capitolo finale di Anno Zero, un grande affresco narrativo, di cui solo adesso iniziamo a comprenderne veramente il titolo e l’ottica completamente differente con la quale Snyder ha voluto rinarrare i primi passi del Cavaliere Oscuro. I toni crudi e realistici a cui eravamo abituati finora, soprattutto grazie a Miller, vengono sostituiti da un grande plot avventuroso e non troppo dark, condito da elementi horror e sci-fi, che vuole essere un vero e proprio percorso formativo per il nostro eroe mascherato.
Un progetto sicuramente ambizioso, che forse pecca di qualche lungaggine di troppo e non riesce comunque a raggiungere lo spessore e la forza emotiva delle opere milleriane, ma resta comunque una lettura piacevole e ben scritta, tra l’altro ottimamente rappresentata dall’inossidabile Greg Capullo, che riesce sempre ad imprimere un tocco personale ed energico a ogni sua singola tavola, inserendo anche citazioni e reinterpretazioni avanguardistiche di vecchi mezzi e costumi batmaniani. La sinergia che si è creata con Snyder è stata certamente una delle più prolifiche e fruttuose da quando è nato il nuovo universo Dc.