Dusk Maiden of Amnesia vol.1, la recensione del mystery di Maybe
Pubblicato il 12 Gennaio 2015 alle 16:15
Da Star Comics un imperdibile mystery per gli appassionati di storie di fantasmi
Teiichi Niiya, alunno della prima media dell’istituto Seikyo, un giorno si perde all’interno dei corridoi della scuola. E non ci sarebbe nulla di particolare se nell’istituto non aleggiasse la diceria di setti misteri che lo avvolgono, uno dei quali è la presenza di un fantasma imprigionato in uno specchio. Teiichi quel fantasma lo incontra davvero nelle inattese e splendide sembianze di una giovane studentessa dai lunghi capelli neri, occhi affusolati e pelle lunare. Yuko Kanoe, questo il nome del bel fantasma, rivela subito la sua natura senza falsi pudori a un perplesso Teiichi. La giovane d’altronde non ha alcun ricordo del suo passato né di come o perché sia morta. Gli spiega di non avere rimorsi o rimpianti e che quindi non ha alcuna urgenza di scoprire chi sia in realtà. Teiichi scopre però dove si trova il suo vero corpo, ormai ridotto a uno scheletro e tra i due nasce un legame indissolubile dato che Yuko per sdebitarsi decide di “possederlo”.
Per indagare sul passato di Yuko e su chi e perché ha causato la sua morte, Teiichi crea un club dedicato alle indagini paranormali, il cui presidente – invisibile – è il bel fantasma. La prima indagine che si trovano a dover svolgere riguarda un altro dei sette misteri della scuola: il rito del nascondemone nel quale è rimasta intrappolata Momo Okonogiri. Alla fine si scopre trattarsi solo di un gioco di autosuggestione senza però fare passi avanti nella ricerca della verità sulla morte di Yuko che nel capitolo successivo viene scambiata per un poltergeist, in un intrecciarsi di vicende, leggende e dicerie che piano piano porteranno qualche indizio a galla.
Dusk Maiden of Amnesia, manga scritto e illustrato da Maybe – famoso per doushinji erotiche – è un horror scolastico che si compone di dieci volumi. Questo primo numero getta le basi per una storia complessa il cui mosaico scombinato farà impiegare ai protagonisti molto tempo e vivere tante avventure affinché possa essere finalmente ricomposto. A un primo sguardo potrebbe sembrare la solita storiella di fantasmi dai risvolti sexy, invece c’è molto di più. Innanzitutto l’arte: i disegni sono sublimi, con chiaroscuri perfetti e scene rese nella loro drammaticità con pennellate che sembrano far traboccare l’horror dalle pagine. Yuko è ritratta per la maggior parte del tempo come bellissima, innocua ed eterea quando però riveste il suo ruolo effettivo, fa paura e diventa orrendamente meravigliosa.
Per ciò che concerne la trama è molto ben scritta e sviluppata: la storia principale si snoda gradualmente grazie all’intreccio di tutte le vicende narrate. I setti misteri che aleggiano sulla scuola alla fine si ricondurranno probabilmente a quello principale che ha portato alla morte di Yuko. Nonostante il manga sia di genere sovrannaturale, alla fine l’unico personaggio sovrannaturale è Yuko alla quale il mangaka affida una funzione ben precisa: Yuko più di una volta spiega che i mostri che affollano le menti degli uomini non sono altro che creature create dalle loro stesse paure. E infatti i veri mostri si riveleranno essere puntualmente quelli che Goya dipinse come generati dal sonno della ragione.
Unica nota stonata i siparietti ecchi tra i due protagonisti che nell’economia di una storia dall’impianto forte e di una protagonista femminile più spirito e ragione che carne, risultano fuori luogo e per questo forzati, messi lì giusto per qualche lettore che non può farne a meno. In generale godibilissimo e da seguire.