Recensione Sailor Moon vol. 1

Pubblicato il 25 Novembre 2010 alle 11:53

Autore: Naoko Takeuchi
Editore
: GP Publishing
Provenienza
: Giappone
Prezzo
: € 5,90 (edizione deluxe, con sovraccoperta, inserto a colori su carta lucida)


Usagi Tsukino è una quattordicenne piagnucolona e goffa, ma in fondo è un’inguaribile romantica che alla scuola preferisce i videogames e dei sani sonnellini ristoratori.

L’incontro con la gatta Luna, tuttavia, cambia la sua vita. Possibile che proprio questa ragazza così paurosa sia una paladina della giustizia, chiamata a radunare le altre guerriere per trovare la misteriosa Princess? Sembra proprio di sì.

Inizia così la leggenda di Sailor Moon, la bella guerriera dell’amore e della giustizia che veste alla marinaretta, che insieme alle sue compagne e all’enigmatico Tuxedo Kamen si batte per proteggere l’umanità dall’avanzata del Dark Kingdom, nella speranza di recuperare il prodigioso Cristallo d’argento Illusorio.

Dopo ben 18 anni dal suo primo debutto nel nostro Paese, GP Publishing riporta in Italia il manga di “Sailor Moon”,  nell’edizione shinsouban, riveduta e corretta dall’autrice nel 2003, per la gioia di quanti hanno aspettato pazientemente che i diritti internazionali della serie  venissero sbloccati.

Recensire “Sailor Moon” è un’impresa quindi tutt’altro che facile, data la popolarità di quest’opera che ha segnato un’intera generazione, cui appartiene anche la sottoscritta.

Il tratto di Naoko Takeuchi è estremamente leggero e sottile, elemento, questo, che riesce a rendere i disegni quasi impalpabili, dando una notevole freschezza all’insieme. Caratteristica tipica di ogni shojo manga che si rispetti, anche in “Sailor Moon” si riscontrano i canoni tipici del genere, dai grandi occhi espressivi all’attenzione per i dettagli, che tuttavia, a differenza di molti titoli, non diventa mai maniacale. Non bisogna poi dimenticare che “Sailor Moon” rimane comunque un manga degli anni Novanta, e per tale ragione presenta alcune differenze stilistiche rispetto a opere più recenti, a partire dalla rappresentazione delle anatomie e delle mani, certamente molto più semplificate, ma anche nettamente più sinuose e aggraziate.

Le tavole sono estremamente frastagliate, con una disposizione delle vignette ad un primo sguardo caotica, ma pienamente conforme allo spirito shojo. Leggendo, ci si rende  invece conto della grande leggibilità e scorrevolezza delle pagine, sempre comprensibili. L’uso dei retini è massiccio ma funzionale, e non inficia nel complesso la chiarezza dei disegni. Si nota una certa leziosità nell’impiego di effetti realizzati con i centrini, un aspetto che può forse risultare eccessivo, ma che è elemento distintivo dello stile della Takeuchi, così come il tratto un po’ grossolano nel disegno deformed.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, la loro popolarità lascia poco da dire, se non che la creazione di un gruppo di guerriere dalle caratteristiche congeniali ai rispettivi pianeti guardiani dà vita a personalità differenti, perfettamente bilanciate tra di loro, con riferimento sia ai loro difetti che ai loro pregi.

Anche Tuxedo Kamen (Milord) presenta un carattere complesso e ben articolato, sicuramente con uno spessore maggiore rispetto a quanto lasciato intendere nell’anime.

A questo proposito, credo sia utile sottolineare che il manga presenta notevoli differenze con la controparte animata, sia sotto il profilo del character/costume design, più accurato, sia dal punto di vista degli eventi narrati. Le vicende infatti si svolgono molto più rapidamente, a volte risultando un po’ frammentarie, con repentini passaggi da una situazione all’altra.

L’edizione deluxe con sovraccoperta e inserto a colori su carta lucida, è impeccabile. Rilegatura solida, carta bianca resistente in grado di rendere egregiamente i neri e le sfumature più scure dei retini. Ottime le traduzioni e gli adattamenti, con testi scorrevoli e comprensibili. Interessante la scelta di font differenziati. L’edizione curata dalla GP Publishing è fedele all’originale giapponese, senza adattamento delle onomatopee né inserimento di alcun apparato di note. Il rapporto qualità-prezzo è quindi assolutamente bilanciato e competitivo.

In conclusione, posso dire che “Sailor Moon” sarebbe stato in ogni caso un gradito ritorno, ma essendo oltretutto ben confezionato, questo manga non può mancare nelle collezioni dei fan di prima generazione. Quest’opera è trasversale, e riesce a catturare un pubblico ampio, abbattendo ogni confine di genere. “Sailor Moon” è in ogni caso un manga che ha lasciato il segno, lasciando un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo.

Consigliato sia a chi lo sta scoprendo per la prima volta, sia a chi ha aspettato tanto tempo per ritrovare la sua eroina preferita, perché leggerlo lascia una dolce nostalgia.


VOTO: 8,5

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