Dolci Tenebre – La nostra recensione

Pubblicato il 14 Gennaio 2015 alle 10:15

Durante una notte buia e piovosa, una serie di misteriose creature fuoriescono dal corpo esanime di una bambina: è l’inizio di una tetra avventura all’insegna della sopravvivenza e della maturazione.

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Avete mai fatto un sogno talmente strano ed enigmatico da sembrarvi tanto assurdo quanto reale? Spesso cerchiamo di dare un senso alle immagini che ha creato la nostra mente, provando a dare una risposta a qualcosa di apparentemente sconosciuto. Di qualunque cosa si tratti, inconsciamente sappiamo che la risposta ai nostri sogni sia sotterrata nel profondo del nostro io interiore. La stessa sensazione la si prova leggendo Dolci Tenebre, graphic novel scritta da Fabien Vehlmann e illustrata da Kerascoët (pseudonimo di Marie Pommepuy e  Sébastien Cosset)Questa favola dal sapore più amaro che dolce è un sogno (inquietante) ad occhi aperti.

Il titolo ossimorico dell’opera ci introduce alla misteriosa atmosfera che si avverte sin dalle prime pagine dallo sfondo bianco: Aurore, la giovane protagonista del racconto, sta aspettando insieme al piccolo Plim il principe azzurro che ha incontrato la sera prima al ballo. Durante l’incontro galante con il principe Hector, dal soffitto comincia a gocciolare una sostanza violacea che inonda tutta la scena, costringendo tutti a trovare una via di fuga. Proprio quando sembra tutto perduto, scopriamo un’orrenda verità: Aurore e i suoi compagni fuoriescono pian piano dal cadavere di una bambina disteso in un bosco. Ritrovatisi in un luogo selvaggio abitato da animali apparentemente ostili, questi esserini dovranno cercare di sopravvivere nel bosco costruendo una società salda e rispettabile ; ma l’ambizione di una pacifica convivenza ambita dalla gentile Aurore verrà presto stravolta dall’odio e dall’anarchia della crudele Zélie e dei suoi seguaci.

Se le prime vignette potevano far pensare ad una favola o ad un racconto per ragazzi, la macabra splash page con il corpo esanime della bambina fa virare il racconto verso ben altri toni.

Chi sono e cosa rappresentano Aurore e i suoi simili? Come è morta la bambina? Perché Aurore ha paura delle mosche? E se fosse tutto un sogno? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che ci si potrebbe porre leggendo Dolci Tenebre; e proseguendo il racconto avremo più domande che risposte. L’intento di Vehlman è proprio questo: creare una storia onirica e ricca di dissonanze a cui sarà lo stesso lettore a dare una spiegazione.

Dopo il disturbante incipit, il ritmo rallenta e i colpi di scena si fanno sempre di meno. L’attenzione si focalizza su Aurore, che mantiene il suo carattere dolce e altruista, e i suoi compagni intenti a procacciare qualcosa da mangiare. Le creature, tutte dalle fattezze fanciullesche o fatate si comportano in maniera amorale e imprevedibile: alcuni si mangeranno a vicenda, altri divoreranno mosche e larve o uccideranno senza pietà gli animali più piccoli. Il contrasto tra le loro sembianze fatate e la crudezza delle loro azioni spudorate riesce a suscitare sia ilarità che inquietudine. Questa precisa scelta stilistica è geniale e ben sviluppata.

La creazione di questa sorta di microcosmo non è altro che un pretesto per un indagine sulla psiche umana nei suoi aspetti più contraddittori: dall’altruismo all’egoismo, dalla timidezza all’arroganza, dall’amore all’odio, dall’ingenuità alla maturità. Nel racconto non si sottovaluta nemmeno il pericolo del conformismo, della gelosia e della discriminazione; quest’ultima simboleggiata dalla timida Timothé, che viene sbeffeggiata e maltrattata dai suoi simili solo perché priva di un occhio. La stessa Aurore, di fronte alla crudeltà dei suoi compagni, sarà costretta ad rivedere i suoi nobili principi per cercare di diventare “grande”.

Le splendide illustrazioni di Keraschoet donano profondità e spessore alla sceneggiatura. Gli acquerelli delicati e colorati avvalorano il contrasto tra la dolcezza dell’aspetto delle creature con la violenza dei loro comportamenti. L’ambientazione e l’aspetto fisico dei personaggi sono molto curati, garantendo una piena immersività nella storia . In ogni pagina, animali, creature ed esseri umani  passano con naturalezza da una connotazione amorevole ad una macabra.

Dolci tenebre è un opera sconvolgente che riesce ad aprire la mente con suggestioni oniriche e macabre.

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