Fantastica vol. 11 – Abissi, recensione Mondadori Comics

Pubblicato il 2 Gennaio 2015 alle 16:15

Perché all’improvviso gli animali impazziscono e attaccano gli esseri umani? Il mondo sta per essere distrutto da una terribile pandemia? Scoprite le risposte in Abissi, straordinaria saga fantascientifica pubblicata da Mondadori Comics in un nuovo volume della collana Fantastica!

Quando si discute di fantascienza si pensa ad alieni, pianeti lontani, imperi galattici e viaggi interstellari. In pratica, al cosiddetto filone dell’outer space, lo spazio esterno, che ne rappresenta l’espressione più popolare. Ma agli inizi degli anni sessanta il compianto J.G. Ballard scrisse racconti e romanzi che rivoluzionarono l’immaginario fantascientifico. A suo dire, la narrativa sci-fi doveva occuparsi degli esseri umani e della contemporaneità in chiave critica e analitica. L’autore di Crash e di Atrocity Exhibtion, quindi, coniò l’espressione inner space. Nella fantascienza dell’inner space gli elementi fantasiosi e immaginifici sono inseriti in contesti realistici e quotidiani e l’attenzione si concentra sull’inconscio degli esseri umani coinvolti in situazioni incomprensibili e perturbanti. Ballard quindi descrisse mondi devastati da cataclismi con i personaggi che però si adattavano agli eventi drammatici, modificando la loro psiche. Una delle sue frasi più celebri fu: ‘L’unico vero pianeta alieno è la terra e l’autentico extraterrestre è l’uomo’.

L’estetica del disastro e l’inner space ballardiani sono presenti in Abissi, saga firmata da Stéphane Betbeder e Federico Pietrobon che Mondadori Comics propone in un volume della collana Fantastica. E non solo perché nella storia, guarda caso, c’è una compagnia che si chiama Inner Space ma anche perché i cataclismi descritti da Betbeder e l’attenzione riservata agli stati d’animo dei personaggi ne fanno un’opera, appunto, essenzialmente ballardiana. La vicenda può essere letta a più livelli. Coloro che cercano una lettura di intrattenimento, ricca di suspense e colpi di scena, la troveranno; e quei lettori che apprezzano l’impegno e la riflessione non resteranno delusi dal momento che Abissi affronta tematiche importanti come quelle del dissidio tra scienza e spiritualità e dell’arroganza dell’uomo che manipola le leggi della natura con effetti terribili.

Tutto inizia con un evento scioccante. Le varie specie marine incominciano ad attaccare gli esseri umani e una squadra di scienziati collegata agli ambienti politici e militari cerca di trovare una risposta. Ma ben presto la situazione degenera e anche gli uccelli impazziscono, comportandosi come i pennuti di un film di Hitchcock. E pure gli altri animali dimostrano ostilità nei confronti del genere umano. Cosa sta accadendo, quindi? Qual è la natura di un misterioso segnale proveniente dall’Oceano Pacifico che pare essere la causa dell’orrore? Si tratta di un attacco extraterrestre? E se la risposta fosse più agghiacciante? E che ruolo ha una coppia di anziani che si trovano all’interno di una stazione spaziale e sono a conoscenza di molte cose?

Tra sciami di cavallette che paiono uscite dal Libro dell’Apocalisse, balene fameliche, cagnolini che di colpo mordono i padroni, Betdbeder realizza un capolavoro di tensione, collegandosi a suggestioni bibliche e alle ansie e alle paure contemporanee (tipo quella delle malattie poiché non manca una specie di morbo stile Ebola a tormentare gli sfortunati protagonisti della saga). I personaggi sono tutti ben delineati e tra essi spiccano Nathan e Mad, ex amanti che loro malgrado dovranno affrontare la situazione sperando di trovare una soluzione e che si riveleranno cruciali alla fine della storia. Betdbeder si fa inoltre influenzare dalle teorie spazio-temporali della fisica quantistica, come avranno modo di scoprire i lettori nelle pagine conclusive del volume. Di conseguenza, Abissi è tutto tranne che banale ed è caratterizzato da un perfetto equilibrio di azione e introspezione.

Se la sceneggiatura è di alto livello, la parte grafica è sopraffina. Il bravissimo Federico Pietrobon rende giustizia allo script con tavole di indiscutibile bellezza formale. Rappresenta l’oscurità degli abissi oceanici popolati da pesci minacciosi, gli spazi siderali vasti e intimidenti, le aree desertiche distrutte da esplosioni e incidenti di ogni genere, gli ambienti freddi e ipertecnologici dei laboratori e delle stazioni di ricerca, gli aggressivi stormi di gabbiani, i corpi umani in stato di decomposizione e tutti gli altri elementi che compongono questo splendido puzzle narrativo con un talento mozzafiato. Concepisce vignette minuscole, in genere imperniate su primi piani dal taglio cinematografico, e altre enormi a volte a doppia tavola, e tali scelte espressive rendono imprevedibile la lettura. Il tratto è poi valorizzato dai colori cupi, non esenti da esiti psichedelici, della sopraffina Marta Martinez. Insomma, se volete regalarvi un fumetto di qualità, Abissi è la scelta giusta. Da non perdere.

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