Ad Astra vol.1, la recensione del seinen storico di Mihachi Kagano

Pubblicato il 29 Dicembre 2014 alle 10:15

Da Star Comics la storia romanzata del secondo conflitto punico che vide contrapposti Annibale e Publio Cornelio Scipione detto l’Africano.

AdAstra1

 

L’ultima arma che rimane ai deboli è la follia di chi non possiede nulla! Io sono stato inviato qui per punire voi arroganti romani. Io sono Annibale, il figlio di Baal.

241 A. C. All’indomani della sconfitta nella prima guerra punica, i Cartaginesi guidati da Amilcare Barca subiscono l’umiliazione dei Romani che dopo averli costretti alla resa pretendono anche il versamento nelle loro tasche di tributi astronomici. Ed è proprio durante un duro faccia a faccia con il console romano Caudino che il figlio di Barca fa il suo debutto sulla scena politica. L’oppressore romano quel giorno risveglia il mostro dormiente, facendo nascere Annibale Barca, la peggiore minaccia che Roma dovrà affrontare in tutta la sua storia.

 Ad Astra di Mihachi Kagano è il racconto delle gesta di due tra i più grandi generali della storia: il romano Publio Cornelio Scipione in seguito ribattezzato l’Africano e il cartaginese Annibale.  La trama segue le loro gesta dai primi anni della loro vita. Annibale è ritratto inizialmente come un bambino misterioso e silenzioso, tanto strano da far pensare a chi gli sta vicino che gli Dei abbiano scordato di donare un’anima al suo corpo. Non appena però prende parola, dimostra il suo straordinario ingegno militare. Dopo aver subito l’onta della sconfitta a opera dei Romani e della resa del suo popolo, Annibale cresce nel culto della vendetta, facendo suo il motto: “Non c’è alcun valore in un’esistenza priva di orgoglio”. Publio Cornelio Scipione Major cresce invece tra gli agi pur maturando quell’ incredibile acume che lo farà balzare agli onori delle cronache storiche come uno dei migliori geni militari della storia romana.

Il primo volume del manga descrive le fasi salienti che anticiparono la seconda guerra punica fino al primo incontro tra Annibale e l’Africano. Dopo aver occupato la Spagna, Annibale a solo 26 anni escogita un piano tanto geniale quanto temerario: invadere l’Italia dalle Alpi, contando sulla ribellione dei Galli e degli Italici. Per provocare la reazione di Roma e riaprire il conflitto che si era chiuso con il trattato di Pace, il generale cartaginese assedia Sagunto, sotto la protezione romana. Quando la città cade, Roma reclama l’arresto di Annibale e la sua consegna. Annibale alla guida di una potente cavalleria e trentasette elefanti supera le Alpi tra difficoltà e pericoli e dopo cinque mesi raggiunge le sponde del Ticino dove affronta e sconfigge l’esercito romano.

Nonostante sia un’opera che per essere letta necessita di un minimo di dimestichezza con la nostra storia antica, Ad Astra è anche e soprattutto la storia di due grandi uomini e delle loro geniali strategie. Un racconto in bilico tra questioni d’orgoglio e buon senso, tra l’onore e la realtà dei fatti. Da un lato c’è Annibale, valoroso generale, il cui ritratto esce ovviamente romanzato e quasi divinizzato, che mosso da un odio che lo accompagnerà per tutta la vita combatterà contro lo straniero fino alla fine dei suoi giorni, dall’altro un affascinate console che combatte solo per se stesso e trova in Annibale il rivale da odiare e rispettare come da prassi nell’immaginario nipponico. I due personaggi riescono comunque credibili e molto accattivanti: l’idea di fondo che il destino di un Impero sia spesso concentrato nelle mani di un unico genio o mostro – come è ribattezzato Annibale – fa riflettere sull’ineluttabilità di certe battaglie.

Un manga sorprendente, in quanto riesce ad essere emozionante anche mentre dispiega tattiche e strategie militari. Non è una lettura semplice, né per tutti, ma è anche in grado di tenere i suoi lettori col fiato sospeso e non solo grazie a scene di epiche e cruenti battaglie, ma soprattutto per i due personaggi principali. Annibale e Scipione sono creature affascinanti sulle quali si potrebbe scrivere all’infinito.

La grafica è ben curata, così come i disegni dei personaggi, delle armi e delle battaglie . Quasi raccapricciante la versione di Annibale bambino.

Da consigliare a chi ama la storia romana e a chi vorrebbe saperne di più.

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