Recensione 18 Days – Grant Morrison – Rizzoli Lizard

Pubblicato il 22 Novembre 2010 alle 13:05

Autori: Grant Morrison (testi), Mukesh Sing (disegni)
Casa Editrice: Rizzoli/Lizard
Provenienza: USA
Prezzo: € 25,00, 22 x 28,5, pp. 144


Che un cartoonist geniale come Grant Morrison si sarebbe impegnato in media differenti da quello del fumetto era prevedibile. Del resto, già in passato l’autore scozzese si era dedicato al teatro, con due opere ispirate a Lewis Carroll e al mago Aleister Crowley, e, in diverse occasioni, cimentato nella narrativa (un suo racconto, per esempio, basato sulla cosmogonia di H.P. Lovecraft, è presente nell’antologia Saggezza Stellare, pubblicato in Italia da Einaudi). Senza trascurare, poi, le sue esperienze con la rock-band Fauves, per la quale scriveva i testi.

18 Days, edito dalla Liquid Comics e proposto nel nostro paese da Rizzoli/Lizard, è un esempio di questo tipo di produzioni che vanno al di là dei comics, dal momento che si tratta di un’opera multimediale. 18 Days sarà, infatti, anche un cartone animato e un videogame. Ispirato al Mahabharata, il più antico poema epico della tradizione indiana, è l’ennesima prova dell’anticonvenzionalità e della stravaganza morrisoniana (ma i fans di Grant, comunque, non si stupiranno, poiché l’interesse che questi nutre nei confronti del misticismo orientale è proverbiale e in più di una occasione ha affermato di essere stato rapito da entità extradimensionali durante un suo soggiorno in Nepal!).

18 Days, però, non narra pedissequamente le vicende mitiche di tre generazioni di divinità guerriere in lotta contro i loro nemici (conflitto che rappresenta, peraltro, la fine dell’Era degli Déi e l’inizio dell’Era degli Uomini, cioè la nostra). Morrison certamente rispetta la storia nel suo nucleo essenziale; però, con l’originalità che lo contraddistingue, essa è filtrata da suggestioni occidentali che si collegano alla fantascienza stile Guerre Stellari, al fantasy de Il Signore degli Anelli e, soprattutto, ai fumetti dei super-eroi.

Gli déi del Mahabharata versione Morrison sono, appunto, super-eroi che agiscono in un contesto pseudo-tecnologico. L’idea in sé non è nuova e rimanda a ciò che fecero Lee & Kirby con il Thor marvelliano e anche con il pantheon greco rappresentato dal dio della forza Ercole. E a ciò che il Re Kirby, da solo, fece negli anni settanta in casa DC con la Saga del Quarto Mondo dei Nuovi Dei e, alla Marvel, con gli Eterni.

È lo stesso Grant, del resto, a fare nel testo più di un accenno all’estetica kirbyana. Ma ci sono pure influenze della corrente fantascientifica steampunk (però, in questo caso, è di ambientazione indiana e non vittoriana, come si potrebbe pensare) e non mancano riflessioni metaforiche sull’epoca attuale di violenza, sesso e stati di controllo generalizzato, che simboleggia il cosiddetto Kali Yuga, l’era, secondo gli induisti, di massima aridità spirituale, che cederà il posto a una imminente Età dell’Oro.

18 Days non è un fumetto nel senso tipico del termine; piuttosto uno script-book, con l’intera sceneggiatura di Grant (ovviamente caratterizzata dai soliti testi visionari e allucinati che tutti conosciamo), accompagnata dalle eccezionali illustrazioni dell’indiano Mukesh Singh, noto per Devi e Gamekeeper.

Singh a tratti mi ricorda Jim Lee ed è abile nella rappresentazione di questi super-eroi divini, delle loro armi futuribili e, nello stesso tempo, curiosamente arcaiche, dei mondi immaginifici in cui abitano, delle molteplici dimensioni e universi che sono lo sfondo della narrazione, con una cura dei particolari impressionante e un gusto dei colori di impronta chiaramente lisergica.

Chi ha apprezzato a suo tempo Vimanarama certamente gradirà 18 Days e avrà l’ennesima conferma dell’assoluta imprevedibilità di colui che, al pari di Alan Moore e Neil Gaiman, è senza ombra di dubbio il più importante artista del comicdom mondiale. Da non trascurare, inoltre, l’introduzione al volume di un altro celebre visionario odierno, Deepak Chopra, che fornisce una inusuale interpretazione dell’immaginazione morrisoniana.


Voto: 8

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